Stop al femminicidio

La sensibilizzazione deve iniziare dalla Scuola

 di Arianna Campione, Aurora Castrogiovanni e Lucia Marciante II D

Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, perché queste ultime, dal punto di vista degli uomini, sono sempre state considerate inferiori. È stata scelta questa data per ricordare l’uccisione delle sorelle Mirabal. Uno dei simboli più usati per denunciare il Femminicidio, sono le scarpe rosse “abbandonate” in tante piazze e le panchine rosse.

Le violenze sono messe in atto soprattutto da parte dei parenti, partner o ex partner. Si tratta di una distorsione patologica della relazione di coppia in cui l’altro, solitamente la donna, viene considerato un oggetto, generando un SENSO DEL POSSESSO MOSTRUOSO E FOLLE, una nera idea di amore che coincide con l’annullamento della persona desiderata. Esistono diverse tipologie di violenza: la violenza fisica, psicologica, economica, sessuale, sociale. La violenza fisica comprende qualsiasi atto che colpisce il corpo di una donna. I motivi principali per cui un uomo ferisce la fidanzata possono essere tanti: per gelosia, possessione o perché la ragazza è intenta a lasciarlo.  Presso alcune civiltà, i genitori invece colpiscono la loro figlia, in genere, perché essa non si sottomette al loro volere. La violenza psicologica comprende offese, umiliazioni, minacce che vengono poste alla donna per manipolarla e farle credere che lei sia sbagliata. La violenza economica comprende sottrazione e controllo dello stipendio per rendere la vittima dipendente dal partner. La violenza sessuale comprende qualunque contatto sessuale non desiderato dalla donna ovvero molestie e stupro, e a differenza degli altri tipi di violenze, questa viene commessa non dai partner, ma da sconosciuti.  A questa forma di violenza, si lega il cosiddetto uso della “droga dello stupro”. Per questo motivo le donne sono costantemente in ansia e impaurite quando sono in giro da sole. Infine, c’è la violenza sociale che comprende qualunque forma di isolamento per isolare la vittima da una rete di contatti sociali (parenti e amici). Anche se ci sono vari tipi di violenze, non c’è né una peggiore delle altre, ognuna ferisce la vittima allo stesso modo. Dall’ultimo aggiornamento si può vedere che le vittime di femminicidio nel 2023 sono state 106 e sono, purtroppo, in continuo aumento. Una delle ultime donne ad aver subito violenza e ad essere stata uccisa é Giulia Cecchettin. È stata accoltellata 20 volte dall’ex fidanzato solo perché lo voleva lasciare. Le donne hanno paura di denunciare il proprio partner perché sanno che lo Stato italiano non farebbe abbastanza per proteggerle. Una possibile soluzione per far diminuire le vittime di femminicidio è far aumentare le pene per gli atti di violenza che vengono commessi, e soprattutto sensibilizzare  i giovani su questo tema, già dalla tenera età, parlandone nelle scuole e facendo manifestazioni, come quella fatta nel nostro istituto. E ricordate: NON C’È AMORE CON LA VIOLENZA…C’È AMORE SENZA VIOLENZA!