Margherita Hack

“Cerchiamo di vivere in pace, qualunque sia la nostra origine”

di Marta Grillo 3B

“Cerchiamo di vivere in pace , qualunque sia

La nostra origine , la nostra fede,

il colore della nostra pelle , la nostra lingua e le nostre tradizioni.

Impariamo ad essere tolleranti ed apprezzare le differenze .

Rigettiamo con forza ogni forma, di violenza, di sopraffazione ,

la peggiore delle quali è la guerra.”

MARGHERITA HACK

Margherita Hack nacque il 12 giugno 1922 a Firenze. Sua madre si chiamava Maria Luisa Poggesi era diplomata all’ Accademia di belle arti e lavorava come miniaturista alla galleria degli Uffizi. Suo padre si chiamava, Roberto Hack, ed era impiegato alla Fondiaria come contabile, poi licenziato perché  rifiutò la tessera del partito fascista.

Fin da bambina Margherita aveva mostrato di essere diversa dalle sue coetanee  perché aveva degli interessi completamente diversi rispetto a quelli che la società del tempo imponeva alle bambine della sua età. Sicuramente ebbe influenza nella formazione della sua personalità il modo in cui i suoi genitori la crebbero ed educarono, infatti le trasmisero molti valori come: il rispetto per tutti gli esseri viventi, la libertà e la giustizia. Margherita frequentò il liceo Classico statale Galileo Galilei di Firenze, dove di diplomò nel 1940, senza però sostenere gli esami di maturità a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Successivamente, nel 1945 si laureò in Fisica con un votazione di 101/110.

Il 19 febbraio del 1944 sposò, con cerimonia religiosa seppur fosse un’atea convinta, il letterato Aldo De Rosa suo compagno fino alla morte. Una data importante è quella del 1964, anno in cui ricevette la cattedra all’Università di Trieste, dove insegnò fino al 1992. Questa data è molto importante proprio perché lei fu la prima donna italiana a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste. All’epoca l’osservatorio triestino era malmesso, ma grazie alla determinazione della Hack riuscì a rifiorire, vennero posti  nuovi strumenti e apparecchiature per la ricerca.

Margherita fu per natura anticonformista, tale caratteristica si palesò sin da subito nella sua convinta lotta contro l’ideologia fascista. Emblematico è l’episodio in cui la nostra Margherita si scontrò con una sua compagna sostenitrice della classe dirigente fascista; questo diverbio le costò una sospensione di 20 giorni, con la paura di essere bocciata, ma grazie allo scoppio della guerra Margherita scampò il pericolo della bocciatura.

Morì a 91 anni il 29 giugno del 2013 all’ospedale Cattinara di Trieste dove era ricoverata a causa di un problema cardiaco dovuto alla malattia che aveva ormai da tre anni. Il corpo fu sepolto nel cimitero monumentale Sant’Anna di Trieste.

Si può affermare che ancora oggi Margherita Hack rappresenta non solo la grandiosa astrofisica che tutti noi conosciamo, ma soprattutto è simbolo della donna che lotta per abbattere gli stereotipi di genere che tendono arbitrariamente a discriminare le donne. Il suo coraggio e la sua determinazione nel perseguire il sogno di studiare fisica, devono essere per noi giovani ragazze di oggi esempio a perseguire le nostre passioni senza paura, e senza curarci dei condizionamenti imposti della società.