a Dublino

Formazione Erasmus per Docenti

di Prof.ssa Raffaella Tedeschi

Parlare di un’esperienza formativa per un gruppo di docenti a Dublino richiede la presa in prestito a Leopold Bloom, eccentrico protagonista dell’Ulisse, del gusto del vagabondaggio di sensazione in sensazione e insieme la panoramica caleidoscopica di lezioni, incontri, conversazioni, scoperte. A James Joyce, autore dublinese del romanzo sopra citato, è stata dedicata una tappa all’interno della passeggiata letteraria nella capitale irlandese, prevista nel programma di formazione, che si è snodata tra le piazze georgiane in cui campeggiano statue di scrittori e drammaturghi, il Grand Canal, Merrion Square. A Joyce mi richiamo per il geniale modernismo del suo capolavoro già citato, l’Ulysses, consistente nel trasferire i topoi dell’Odissea in modo rivoluzionario e peculiare all’interno della mente del protagonista. Vivere Dublino durante una settimana in Erasmus è significato vivere un viaggio fisico, ma anche interiore e personale, che ha riempito la mente di teorizzazioni, assunti, attività di gruppo, nomi, fermate dapprima anodine poi familiari, escursioni, immagini, chiacchiere e intuizioni. Questa esperienza prende l’abbrivo dalla volontà di un team di docenti, che riconoscono l’esigenza di cambiare mindset per meglio affrontare le sfide che la nostra società e la scuola, che di essa è ovviamente cassa di risonanza, ci impongono. La mente si è imbattuta in un dedalo di titoli e proposte, poi si è fermata innanzi al “social and emotional learning”. Quando la denominazione mi folgorò, mi venne in mente un assunto della Gestalt, stando al quale le emozioni funzionano cognitivamente, ovvero risultano avere un ruolo fondamentale nel determinare la qualità della cognizione; di qui la necessità di considerare l’apprendimento in ogni suo aspetto all’interno del contesto scolastico, luogo per eccellenza di crescita e formazione. La proposta è stata favorevolmente accolta dalla Dirigente scolastica Prof.ssa Concetta Ciurca e l’esigenza di adottare dei programmi che riducano lo stress e vadano nel contempo ad agire sulla performance scolastica si è fatta un obiettivo della nostra scuola. 

I docenti designati, ovvero Vincenza Giunta, Giovanna Pontorno, Raffaella Tedeschi, Luca Fantino hanno accolto la sfida; di qui il soggiorno a Dublino e la formazione presso The Teacher Academy. Sarà stata la capitale irlandese, con la sua atmosfera particolarissima, intrisa di malinconia e craic (divertimento), sarà stato il passo svelto, catalizzatore dello stream of consciousness e accade come nella scrittura di Joyce che ogni esperienza si riverberi nella coscienza dei protagonisti di questo soggiorno. Ci siamo autobattezzati The Dubliners, lesti percorritori di vie e quartieri, viaggiatori strampalati in metropolitana e avventurieri. Il corso, gli incontri, le acquisizioni si fanno nella mente sensazioni, programmi e memorie sullo sfondo di una città brulicante di vita, con la profusione di quadrifogli e pecorelle nelle sue vetrine, con la carrellata di portoni georgiani e quel suo essere straordinariamente ospitale, malgrado il tanfo di malto e aglio. Lavorare sull’autoconsapevolezza e sulle relazioni, ritornare studenti in una classe multiculturale, scoprire i tesori di Powerscourt gardens e di Glendalough e Russborough House, ha messo al centro della nostra sperimentazione l’importanza dell’incontro. Attraverso la formazione continua, nell’ottica del lifelong learning, nonché la condivisione e il trasferimento delle migliori pratiche didattiche o di sviluppo scolastico Erasmus+ offre al personale scolastico un supporto ineguagliabile per affrontare le sfide educative contemporanee. A ciò si aggiunge che la condivisione di risorse e programmi, attivando una proficua coesione educativa, si muove verso un miglioramento significativo della qualità dell’istruzione su scala europea. Oltre a potenziare lo sviluppo professionale, la formazione in ambito Erasmus ha delle ovvie ricadute sulla prassi didattica dei docenti coinvolti nell’ottica di un’internazionalizzazione della scuola, nonché sulla partecipazione alla vita della comunità scolastica. Le scuole aperte alla dimensione europea posseggono infatti nuovi strumenti e strategie per sostenere progetti di cambiamento e affrontare sfide globali. A proposito di funzione docente, delle implicazioni connesse al suo ruolo, le responsabilità e l’impegno, mi risuonano le parole di un altro autore dublinese, George Bernard Shaw, che cito per chiosare le mie digressioni:

“La vita non è per me una breve candela. É una specie di splendida torcia che sto trattenendo per il momento, e voglio che splenda il più possibile prima di passarla alle generazioni future.”