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Arriva l'inverno, ma non tutto il male viene per nuocere! Chi l'ha detto, anzi, che questa sia una brutta stagione? Freddo e neve a parte, preferisco di gran lunga percorrere i sentieri della bassa valle in questo periodo: gli alberi spogli lasciano intravedere più panorama, la vegetazione non intralcia il cammino e gli insetti non mi molestano mentre sudo e annaspo. Il clima è inoltre generalmente più asciutto ed è più facile trovare giornate col cielo sereno!
Avevo già esplorato alcune strade gippabili in zona Borgosesia, ma la stagione permetteva di tentare anche i sentieri un po' più impegnativi: perchè non approfittarne per un giretto in zona Monte Tovo?
Parcheggio di fronte al cimitero di Isolella e m'incammino verso l'ingresso del sentiero, sopportando il freddo per i primi minuti senza vestirmi troppo: la salita mi scalderà e non voglio già inzuppare la maglia! La mulattiera è in ottimo stato e il Sole filtra tra i rami nudi del bosco, auspicando fin da subito un'escursione piacevole.
Adoro questi colori!
Raggiungo la carrozzabile a Calco inferiore e la percorro per un breve tratto fino a Calco di mezzo; attraverso un altro boschetto verso Calco superiore, l'ultima della lista, poi mi tuffo nella foresta più fitta, macinando dislivello nell'ombra e nel silenzio della montagna.
Senza quasi rendermene conto raggiungo il Colle dell'Arbolone, a quasi mille metri di altitudine; non è un punto particolarmente panoramico e proseguo subito su una strada gippabile, in direzione della valle di Postua. L'aria è fredda, la strada un po' monotona e la vista offuscata dagli alberi, così mi rinfranco con uno spuntino mentre cammino verso ovest.
Scorcio panoramico da Calco superiore
Ignoro una traccia in discesa per l'Alpe Maddalene e proseguo sulla strada, che si stringe sempre di più fino a perdersi infine nella foresta. Niente paura! Approdo subito a un altro sentiero, quello che sale da Postua al Monte Tovo; è ben segnalato e continuo a camminare in dolce salita, mentre controllo con la coda dell'occhio il Monte Barone alla mia sinistra.
Il sentiero è un pelino più esposto qui
Inizio a intravedere alcune baite e capisco di aver quasi raggiunto la chiesa di San Bernardo: ancora un faticoso sprint in salita e finalmente ci sono. Che strano passare di qua col tempo bello! Tre anni fa ero salito fino al Monte Tovo ma il clima era pessimo, coperto e piovoso, così mi ero fatto una cattiva impressione di questo posto; a torto ovviamente.
San Bernardo
Ignoro la traccia per la vetta del monte e proseguo sulla strada, prima asfaltata e poi sterrata, continuando a stupirmi del bel paesaggio. A un certo punto mi blocco letteralmente, estasiato, quando mi si para davanti agli occhi una casa dal tetto giallo che sorge su una terrazza panoramica: ma che figata qua, è davvero bellissimo!!
Alpe Figarolo
Non so se sia solo il panorama o anche la sorpresa, fatto sta che rimango lì impalato a scattare un sacco di foto, dimenticandomi perfino del freddo che penetra attraverso i vestiti sudati. È proprio una bella giornata oggi! La vista non è a 360 gradi ma l'apertura sembra direzionata proprio a scrutare la bassa valle, ammirando il Sesia serpeggiare tra il Monte Fenera da un lato e il Colle di San Lorenzo dall'altro.
Zoom!
Raggiungo la cappelletta degli alpini, poco oltre, da cui prendo la strada per iniziare a scendere a valle: sono a più di 1200 metri di altitudine e fra meno di tre ore farà buio, meglio non fare troppo gli sboroni! Proseguo su strada asfaltata fino al rifugio Gilodi, frequentato anche in questa giornata autunnale.
La nebbia rende il paesaggio lugubre
Scherzo! Ho detto che oggi il tempo è bello, no?
Che meraviglia!
Qui la vista punta in direzione del Cusio, di cui riconosco alcune vette di confine con la Valsesia: la Massa del Turlo, il Monte Quarone, il Monte Briasco... Vedo bene anche alcune cime più basse, che sembrano quasi fatte di plastilina in un modello giocattolo: il Monte Tre Croci, il Monte Tucri, la Cima della Rabbiosa... E i centri abitati! Morondo, Civiasco, Roccapietra, perfino Villa inferiore di Cervarolo!
Anche verso valle la vista è bellissima
Un'ultima foto all'Altare di roccia e mi impongo di ritirare la macchina fotografica: è davvero arrivata l'ora di scendere!
Oltrepasso su strada asfaltata l'Alpe Stanvone, anch'essa in posizione panoramica, poi proseguo piacevolmente in discesa su sentiero. Raggiungo la gippabile nei pressi dell'Alpe Bonde e provo a svoltare su una strada non ancora mappata, curioso di conoscere dove conduca. Oggi mi sto divertendo davvero un casino!
L'Altare di roccia nei pressi del rifugio
Rientro così sul sentiero facendo un giro un po' più largo. Il Sole si abbassa sempre di più e questo versante è rivolto a nord: c'è qualche rivolo di ghiaccio sotto alla Fontana degli Alpini, ma per fortuna non è necessario calzare i ramponcini e passo senza difficoltà. Anche perchè oggi non li ho mica portati dietro!
Dopo aver incrociato una carrozzabile inizio a percepire di essere sempre più vicino al paese: oltre alle tracce di presenza umana più frequenti, le montagne intorno stanno diventando sempre più alte di me.
Scorcio su Borgosesia da Foresto
Raggiungo la frazione Foresto e da una cappelletta scatto l'ultima foto panoramica, poi continuo un po' infreddolito sulla mulattiera che scende fino al parcheggio di Isolella. Davvero un bel giretto oggi, sono tanto stanco quanto soddisfatto e non vedo l'ora di scaricare le foto!!
Panorama dal Rifugio Gilodi
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