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La zona intorno a Scopello è ben nota per essere "la più fredda della valle"; è un'affermazione che ho sentito da tante persone e, sebbene la temperatura possa essere anche più alta che in altri paesi, la percezione è davvero quella! In prossimità del solstizio d'inverno, infatti, gran parte della cittadina rimane nascosta sotto l'ombra delle montagne, vedendo la luce solo per due o tre ore; inoltre, il fondovalle è piuttosto stretto e il Sesia contribuisce percettibilmente ad abbassare la temperatura e a caricarla di aria umida.
Così, mentre le giornate si accorciavano e il termometro calava, il desiderio di ricevere un po' di tepore dal Sole continuava a salire. Frasso mi era rimasta fortemente impressa durante una recente scarpinata, proprio per la sua posizione arroccata sotto alla Testa di Frasso (che non è un insulto censurato) e, soprattutto, soleggiata!
Esco di casa in tarda mattinata, proprio per approfittare del sole più caldo, con varie opzioni di scarpinata a seconda della forma fisica: sono tre mesi che non percorro più di 200 metri di dislivello! Percorro fino in fondo la Via degli Alpini e, all'incrocio per Ramello, prendo invece la salita verso Villabella. L'asfalto lascia spazio al sentiero e la salita inizia a farmi battere il cuore: mi mancava questa sensazione! Al bivio presso la Cascina Topini mi sale un po' la nostalgia della scarpinata a Casarolo ma devio a destra, seguendo quell'indicazione per Frasso che avevo ignorato un anno prima. Il freddo si fa pungente mentre mi attraverso la Comba di Frasso su un ponte, dopodiché inizia il tratto principale del percorso: un sentiero un po' ripido ma molto agevole, con solo qualche tratto leggermente esposto... E naturalmente, un tappeto di foglie secche. Non è mica luglio eh!
Crocifisso lungo la salita
Continuo tra gradoni e tornanti, a passo lento ma costante, fermandomi di tanto in tanto per sbirciare verso il panorama tra gli alberi. La giornata è stupenda e il Sole inizia a scaldare piacevolmente la montagna, nonché le ossa infreddolite del sottoscritto; quando la pendenza inizia a decrescere avvisto anche le prime case, sono arrivato! Un cartello di legno mi dà il benvenuto mentre curioso in giro: la frazione è piuttosto popolata, complice magari anche la domenica, e il tintinnare delle forchette sui piatti mi fa notare che è mezzogiorno passato. Mentre attraverso il borgo, leggo sulla bacheca comunale che Frasso è una frazione di Scopello: ma perchè invece Ramello è una frazione di Scopa?
L'ultimo tratto della mulattiera
Aggiungo il dilemma a quello su Failungo superiore e inferiore (frazioni, rispettivamente, di Piode e Pila) mentre arrivo al parcheggio principale. Sono un po' stanco ma non voglio tornare indietro subito: alla mia sinistra si stacca il sentiero per la Bocchetta di Scotto, proviamo lì! Peccato che sia recintato, che animali staranno pascolando? Scavalco il filo e tre cavalli rispondono subito alla mia domanda, così li sorpasso quatto quatto mentre penso a quanto spingermi in su. Noto sulla mappa un sentiero, probabilmente non segnalato, che forma un piccolo anello intorno a Frasso: ho ancora abbastanza tempo ed energia per fare un tentativo, per cui svolto a sinistra subito dopo Le Piane.
Scorcio col cartello di benvenuto
Ah, ecco il pizzico di avventura che ci voleva! La traccia, quasi parallela a quella dei cavalli, è coperta di foglie e parzialmente invasa dalla vegetazione sopravvissuta al primo freddo; è comunque visibile e il GPS mi sostiene, finchè non incontro qualche baita. Subito dopo si apre il panorama e scarpino su un prato per raggiungere un alpeggio, che mi sembra una specie faro su Scopello: ecco il Prà da Vaga!
Scatto alcune foto qua e là mentre faccio uno spuntino, poi torno sui miei passi; un sentiero (che prima non avevo visto) mi risparmia la discesa dal prato ripido, ricongiungendosi con la traccia abbandonata poco prima. Sotto un altro tappeto (anzi, stavolta materasso!) di foglie secche proseguo sempre a ovest, fino a incrociare un altro dei sentieri che parte da Frasso. Chiudo così il piccolo anello intorno alla frazione e inizio a scendere spensieratamente, sullo stesso percorso del viaggio di andata, salvo deviare alla vista di un cartello per Ramello.
Vista su Scopello
Non ci avevo fatto caso salendo (è rivolto verso chi scende), ma due anelli in una sola scarpinata mi attraggono parecchio, mi ci butto! Raggiungo poco dopo la frazione di Scopa; le campane della chiesa mi danno un gran sobbalzo al cuore (che spavento!!) prima di riattraversare la Comba di Frasso, su un altro ponte più a valle, per poi dirigermi verso casa.
Il Monte Bo spicca sullo sfondo
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