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Partenza: Alagna loc. Pedemonte (1242 mt)
Lunghezza: 3,6 km
Dislivello: 900 mt
Pendenza media: 25%
Segnavia: 209+(non segnalato)
Punti salienti intermedi: Alpe Campo Superiore
La mia vacanza a Campertogno era appena terminata; da più di un mese ero senza lavoro e, oltre alla destabilizzazione del non poter fare progetti a lungo termine, quel periodo è stato contraddistinto da lunghe e profonde riflessioni, acuite una volta tornato a casa. Domande e dubbi che, c'è da dire, non tormentano chi non ha scelta, ma solo chi ha la fortuna di averne: sono davvero sulla strada giusta? Voglio continuare così, come ho sempre dato per scontato che dovessi fare? La comodità di viaggiare sulle strade costruite dagli altri vale davvero più della libertà di costruirmene una nuova? Insomma... Che cosa VOGLIO, e che cosa POSSO fare, nella vita?
In quei giorni sono incappato in un video su YouTube, un monologo del proprietario dell'Alpe Sattal di Alagna; ne avevo sentito parlare come di un uomo che viveva isolato in montagna, nutrendosi dei frutti del proprio lavoro e dalla gestione del B&B ricavato nella sua baita. Non voglio spoilerare nulla: guardatelo. Potrebbe lasciarvi indifferenti, potrebbe affascinarvi... O potrebbe toccare quelle corde in fondo all'anima che fanno cambiare tonalità all'esistenza. Volevo andare a vedere con i miei occhi, anzi, tornare a vedere: è una località famosa per il suo panorama mozzafiato e c'ero già stato l'anno precedente, in agosto (vedi foto), con mio fratello.
Sapevo però che i miei occhi, stavolta, non sarebbero stati gli stessi.
Traccia della gita estiva, equivalente
È il primo di dicembre e raggiungo di buon'ora Pedemonte, bellissima frazione Walser di Alagna, dove parcheggio nel piazzale sterrato vicino al Sesia. Fa freddo e, sebbene le strade siano pulite, vedo che più in su c'è neve: buona occasione per testare il nuovo giaccone e i ramponcini! Seguo un tratto di carrozzabile fino alla frazione Ronchi, dove la strada diventa una mulattiera; ignoro il sentiero verso il Colle Mud e proseguo a destra, in direzione Alpe Campo. La famosa pendenza di questa montagna non attende a manifestarsi, la salita è bella ripida! Sono però stupito della poca fatica che sto provando: le scarpinate dei giorni precedenti hanno costruito una buona base, a quanto pare.
Ronchi di Alagna
Quando raggiungo l'Alpe Wittwosma Inferiore inizio a scivolare sulle macchie di neve ghiacciata, così mi fermo per montare i ramponcini. Sono un po' troppo giusti di misura e, soprattutto con le mani fredde, è difficile calzarli, ma funzionano! Proseguo con più sicurezza, gli alberi iniziano a diradarsi e supero anche Wittwosma di Sopra. La giornata è serena e il cielo limpido, ma il sole è basso e le montagne lo nascondono; il manto nevoso si fa costante e le scarpe (estive e inadatte) si stanno inzuppando fastidiosamente di acqua ghiacciata.
Questo sentiero è notoriamente ripido
Più avanti supero una coppia di escursionisti, meravigliandomi di trovare qualcun altro su questo sentiero e con questo clima (e con questa neve). La nostre mete però divergono: li riavvisterò più tardi, dall'alto, proseguire in direzione Alpe Campo. Inizio a patire il freddo e le dita dei piedi perdono leggermente sensibilità, ma fin qui non è nulla che non mi sia mai successo a giocare nella neve da ragazzino; non mi scoraggio e proseguo sulla mia strada, confidando nel Sole che mi aspetta a destinazione.
Alpe Campo Superiore
Poco prima dell'Alpe Campo Superiore prendo la deviazione a destra, annunciata da un cartello, per l'Alpe Sattal. Da qui in poi il sentiero non è segnalato, la traccia è innevata e perciò difficile da individuare; si può comunque intuire dal profilo della neve, oltre che da una scia di impronte che sembra condividere la mia meta. Dato che non vedo brusche interruzioni o segni di scivolate, dev'essere la strada giusta! Magari sono pure le impronte dell'unico abitante del Sattal, chi lo sa.
Alpe Campo, d'estate
Il fastidio ai piedi peggiora gradualmente e sono quasi tentato di scendere verso l'Alpe Campo, che vedo essere baciata dal Sole; ormai però manca poco, tantovale proseguire! Macino la salita con decisione acquistando sempre più quota, finchè avvisto finalmente il cartello di benvenuto dell'alpe. Ancora pochi metri nella neve e sono arrivato... Non vedo l'ora di conoscere l'uomo che vive qui!! Ho anche portato un po' del vino di Ghemme da condividere con lui, chissà se apprezzerà? Magari mi lascia pure entrare un attimo per scaldarmi e fare due chiacchiere, sono davvero emozionato.
Alpe Sattal
L'alpe è silenziosa e non vola una mosca, solo qualche corvo che gracchia ogni tanto. Busso timidamente ma non odo risposta, forse ho fatto troppo piano? Busso ancora, con più decisione, poi suono pure la campanella... Niente, non c'è nessuno.
Il Monte Tagliaferro
Ma che sfiga!! Davo per scontato che "l'eremita" rimanesse in baita 24/7, ma solo quando ho trovato la porta chiusa mi sono reso conto che avevo costruito un vero e proprio castello in aria: una situazione di vita così estrema avrebbe breve durata e, in ogni caso, un domicilio isolato non è certo sufficiente a emarginare un uomo dalla società.
Vista su Riva Valdobbia
A questo punto non resta che consolarmi con la pizzetta e il vino! Mi cambio velocemente e stendo i panni ad asciugare, poi mi piazzo al sole come una lucertola per recuperare temperatura alle estremità. Sono un po' deluso di non aver trovato nessuno, ma la scarpinata è stata molto soddisfacente; tra l'altro, mi stupisco di quanto poco ci abbia messo a salire (meno di due ore, pause comprese), il freddo mi ha messo le ali! Raccatto infine i miei effetti e ritorno con calma a valle, fortunatamente senza patire il gelo.
Veduta stupenda sul Rosa
Alla fine non l'ho incontrato, non ho potuto conoscerlo e non ho potuto ascoltare la sua esperienza di vita. Inaspettatamente, la sua assenza mi è stata comunque di grande aiuto; la lunga passeggiata solitaria ha fatto il resto. Sono pronto per un nuovo inizio!
Persino su questa strada ci sono le impronte di chi l'ha già percorsa prima di me; senza di esse, provarci da solo significherebbe perdermi.
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