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Gli ultimi giorni delle ferie estive sono sempre troppo tristi... E afosi! Si poteva andare a cercare un po' di frescura in alta montagna, ma qualche ora di sollievo sarebbe costata probabilmente maggior sofferenza al ritorno in pianura. Frustrato dall'inerzia, ho piegato verso una passeggiata in bassa quota, per mantenere attivo il fisico e svagarsi un poco: i boschi intorno a Cervarolo erano una buona opzione, non avevo ancora approfondito molto quella zona!
Alle nove di mattina comunico al Miki le mie intenzioni e dopo un'ora siamo già in auto con Kora. Dal parcheggio di Barattina prendiamo sentiero che ha come capolinea la Massa del Turlo, quasi 1500 metri più su, e costeggiamo il Mastallone fino al panoramico ponte pedonale. Cominciamo subito a sgambettare sulla mulattiera immersa nel bosco; l'afa è opprimente anche qua e il movimento scalda ancora di più, oggi non è così svantaggioso aver la maglia sudata!
Ponte pedonale di Cervarolo
Giungiamo a Villa Inferiore sotto il solleone, ne approfittiamo per rabboccare le borracce e mangiucchiare qualcosa all'ombra, poi ci rituffiamo nel bosco e riprendiamo a salire. Notiamo un bivio, non presente sulle mappe, che ci permette di raggiungere Sassello senza passare dalla carrozzabile come credevo: che bella sorpresa! Sbuchiamo quindi davanti a quest'ultima frazione, che sembra particolarmente piccola: dalla strada sembrerebbe contare due o tre case al massimo, ma addentrandoci ne scopriamo altre, qualcuna pure abitata! Ancora una breve sosta, poi lasciamo Sassello per inoltrarci ancora una volta nel bosco. Il sentiero è molto più pulito di quanto pensassi, anche la pendenza è modesta e potremmo quasi continuare così per tutto il giorno! Dopo la Cappella del Prè la situazione inizia però a cambiare, il percorso si stringe, diventa meno agevole e iniziamo soffrire un po' la salita; quando diventa evidente che la pendenza non accennerà a diminuire, aggiustiamo il tiro della passeggiata e concordiamo di fermarci a pranzare al prossimo alpeggio. Anche perchè sono già quasi le due!
Alpe Sulidot
L'Alpe Sulidot guadagna così il titolo di meta della gita, noi mangiamo la pizzetta e ci rilassiamo sul prato. Nel frattempo, il cielo si rannuvola e udiamo dei rombi lontani ma minacciosi: un po' d'acqua non ci farebbe male ma sono preoccupato per come concerà il sentiero, così raduniamo le nostre cose e torniamo indietro. Superiamo indenni un primo tratto più esposto, dopodiché le nuvole mantengono la promessa e inizia a piovigginare. L'atmosfera è fantastica: qualche goccia rinfrescante che cade dal cielo, le energie recuperate, la passeggiata leggera... Anche Kora è su di giri e continua a portarsi diversi metri avanti, aspettando il nostro arrivo per poi scattare di nuovo; il silenzio, gli alberi e la pioggia mi fanno vedere i bastoncini da trekking come l'M16 di un soldato nella giungla vietnamita, gasandomi un sacco. Troppi film di guerra?
Kora ci aspetta alla Cappella del Prè
Da Sassello stavolta prendiamo la carrozzabile per raggiungere Villa Superiore: già che siamo qui ne approfitto per mostrare al Miki la casa dei nonni, dove mi portavano da piccolo! Attraversando la frazione mi sento come un vecchio paesano, che ha un aneddoto o un ricordo da abbinare a ogni angolo; la nostalgia è tanta, è bello che l'emozione non sia stata sepolta dalla razionalità dell'uomo adulto. Nel punto più alto del villaggio, pressoché immutata negli anni, ecco finalmente la tanto familiare casa! Saluto pure la vicina, villeggiante del Milanese, che mi conosce da quando ero letteralmente un poppante. Non so quanti anni siano passati dall'ultima volta che ci siamo visti, probabilmente una quindicina: lei è cambiata poco, ma io mi son fatto uomo e stenta a riconoscermi! Anche suo marito esce a salutarci e, dopo una bella chiacchierata, ci congediamo e incominciamo la discesa verso il fondovalle.
Nuvole su Sassello
La temperatura aumenta proporzionalmente alla discesa, fino a ricatapultarci definitivamente nell'afa estiva quando approdiamo al ponte sul Mastallone. Più in giù alcuni ragazzi si stanno godendo un bagno temerario nell'acqua gelida, salutandoci da lontano: ricambiamo il saluto e siamo un po' invidiosi per non aver avuto la stessa idea, ma ci ripromettiamo di recuperare presto!
Il Mastallone sotto al ponte carrabile
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