Rifugio Zar Senni (1664 mt)

Da uno dei parcheggi di fianco al Sesia attraversiamo il centro cittadino: è talmente bello, caratteristico e pittoresco da sembrare una scenografia montata ad hoc! Prendiamo quindi un sentieruccio che costeggia il paese a ovest, sbucando poi su una carrozzabile e infilandoci dritti nel 203.

Non me lo ricordavo come particolarmente ripido; probabilmente perchè avevo visto ben pochi altri sentieri, all'epoca della precedente gita, e immaginavo fosse lo standard. Mio fratello invece se ne accorge presto: "Ma tira come un dannato fin da subito, neanche il tempo di scaldarsi un po'!!". In effetti è una mulattiera che sale con decisione e anch'io ho il fiato corto, ma è questione di poco tempo: una fontanella precede il bivio col sentiero 203a, che ci allungherà la strada fino al rifugio diluendone, di conseguenza, la pendenza.

È davvero bello qui! Siamo a inizio estate, il tempo è ottimo e la salita dolce: passeggiare su questo sentiero che costeggia il torrente è estremamente rilassante, anche perchè ci siamo staccati dal "diretto" verso lo Zar Senni che è più frequentato. Proseguiamo finchè non giungiamo a un'area pratosa, dove l'erba arriva fino alla cintola e l'Alpe Dsender sembra sonnecchiare in un angolino.

Abbandoniamo il 203a e, un po' insicuri per via della vegetazione, attraversiamo uno stretto ponticello per proseguire dall'altra parte del torrente. Presto si apre la famosa distesa erbosa della valle d'Otro, nella quale le baite ben ordinate del villaggio di Dorf sono la ciliegina sulla torta di un paesaggio irresistibilmente fotogenico. Dilemma del giorno: "dorf" in tedesco significa proprio "villaggio", sarà così anche in lingua Walser? E se così fosse, avranno chiamato il villaggio "Villaggio" perchè è un villaggio?

Ancora pochi passi e raggiungiamo la località Follu, dimora del rifugio Zar Senni nonché ennesimo posto di una bellezza sconcertante: è una specie di miele per gli occhi, sembra di nuovo di vivere una cartolina! Ci accomodiamo nel rifugio per divorare famelicamente polenta e tapulone, dopodichè scendiamo senza indugi sul 203, la via più breve (e ripida!) per il rientro ad Alagna.