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È strano come, nella nostra mente, alcune convinzioni siano palesemente fasulle e contro la nostra stessa ragione: so benissimo che questa non è stata la mia prima escursione in solitaria ma, per motivi che non capisco, continuo a "vederla" come tale. Cercavo quindi una meta adatta alla (non) prima self-scarpinata: non ero mai stato a Cervatto, sebbene ne avessi sentito tanto parlare, ed era una buona occasione per andare a curiosare. L'occhio è caduto subito sul santuario della Madonna del Balmone: sentiero turistico, artistico e poco impegnativo, andiamo!
Visto che è comunque la prima volta che viaggio da solo per un'escursione, ne approfitto per andare in moto: sarà più facile muoversi nelle strade strette di montagna. Risalgo quindi il Mastallone fino a svoltare, appena dopo il centro di Fobello, in direzione Cervatto; dopo il baretto la strada si stringe ulteriormente e sono soddisfatto di aver scelto le due ruote, parcheggiando poi nei pressi di Cadiano.
Oro Negro da Cervatto
I ricordi del primo tratto sono sfumati per via del tempo nonché del vago senso di inquietudine, dovuto probabilmente al trovarmi da solo in un posto completamente sconosciuto. Giungo presto alla Chiesa di San Pietro e Paolo, piuttosto decaduta e vandalizzata; il sentiero offre spesso bellissimi scorci della vallata circostante e proseguo senza difficoltà fino alla località Taponaccio, abitata e in buono stato. Ignoro il bivio per l'Oro delle Balme e continuo su salita un po' più decisa fino alla Madonna del Balmone, edificata su una sorta di promontorio, panoramico ma sicuro.
Madonna del Balmone
Il cielo nuvoloso non ha permesso un eccessivo aumento della temperatura, perciò non soffro il caldo mentre scarto il mio panino sulla panchina antistante la cappella; dopodiché scendo dallo stesso sentiero, valutando se rientrare al parcheggio o allungare con l'anello che avevo in mente. Prima di raggiungere Taponaccio prendo una decisione e svolto a destra sul 502, che nella discesa mostra subito i suoi connotati escursionistici: la traccia è più stretta e incerta, tanto che poco dopo mi blocco sulla riva di un torrente.
Taponaccio, dal santuario
Cosa devo fare, passarci sopra? La mappa non è chiarissima e non sembra esserci un attraversamento in questo punto, avrò superato un ponte senza notarlo? Tento di seguire una traccia ignorata poco prima, ancor più incerta, che sembra però condurre sotto Taponaccio, quindi torno al torrente a chiedermi dove andare. Dopo alcuni minuti noto un segnale del CAI proprio sull'altra sponda del fiume, meno male!! Cerco di non inzupparmi gli scarponi mentre lo guado in maniera un po' impacciata, fino a tirare un gran sospiro di sollievo quando riscontro di essere sul sentiero giusto.
Il ruscello (poco più su del guado)
Giungo in breve alla località Oro delle Balme, dove sorge l'omonimo rifugio; purtroppo è chiuso, come confermato da un signore che sta lavorando alla sua baita, il quale mi offre un caffè per risollevarmi il morale. Declino la gentile offerta e proseguo nel prato sottostante, ignorando il bivio per il 506 (per il Passo del Cavaione) e percorrendo poi un breve tratto in comune col 503, dopo Prati Rossi; non ricordo bene quella zona, probabilmente ero sovrappensiero, nella mente mi appare come un crocevia dove si intersecano tante strade... Che poi saranno tre o quattro eh, ma sono già tante rispetto a quanto sono abituato! Supero un ponticello e l'euforia inizia a prendere il sopravvento: passata la preoccupazione per il guado incerto di poco prima, mi sono reso conto che l'aver superato quest'inconveniente ha contribuito a trasformare la gita in una piccola avventura.
Ponte nei pressi di Prati Rossi
Il sentiero spiana prima della frazione Oro Negro; avevo sentito parlare anche di questa località e, in effetti, è un villaggio molto bello, spazioso, panoramico, immerso nella Natura ma anche a pochi passi dalla civiltà (ovvero dalla carrozzabile)... Un po' come un Rifugio Pastore della Val Mastallone, diciamo. Scatto alcune foto a Cervatto riconoscendo il punto dal quale, a inizio gita, avevo fotografato Oro Negro dall'altra parte del torrente; dopo un giretto nella frazione proseguo lungo il sentiero, adatto a turisti di ogni tipo, che dopo esser sceso ad attraversare il Cervo su un ponte caratteristico mi riporta al punto di partenza.
Ultimo ponte sul Cervo
È stata una giornata fantastica e piena: la curiosità iniziale, il turbamento nel primo tratto di salita, la difficoltà al torrente, l'incontro a Oro delle Balme e la spensieratezza a Oro Negro, colmata con la soddisfazione generale degli occhi e dello spirito. Credo che ci prenderò gusto!!
Cervatto da Oro Negro
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