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Partenza: Rossa (813 mt)
Lunghezza: 4,2 km
Dislivello: 1100 mt
Pendenza media: 26%
Segnavia: 400
Punti salienti intermedi: Piana di Rossa, Cappella del Signore che Dorme, Alpe Campello
Il Pizzo!! Mille metri erano (e sono tutt'ora) al limite della mia portata ma... È il Pizzo!! Come si fa a non andarci??
Come sempre, sono partito con l'idea ma non con la certezza di arrivare al traguardo; l'Alpe Campello sarebbe stata già una buona meta e una scarpinata dignitosa. Era la vigilia di Pasqua e, poco dopo la partenza, arrivavano le foto sul gruppo WhatsApp di lavoro: "Saluti dal Rifugio Mantova", "Saluti dalla Sella di Boccioleto"... Eh no, cribbio, adesso arrivo in cima e mando i saluti dal Pizzo!!
Dall'abitato di Rossa, dietro all'ex teatro imbocco la mulattiera verso le frazioni alte, macinando velocemente metri di dislivello: è un sentiero piuttosto ripido e alla Piana mi fermo qualche minuto, per tirar fiato e ammirare il panorama che mi sono già guadagnato. Devo dire che i Denti di Gavala non sembrano così alti da qua! Riprendo a scarpinare, parzialmente riparato dalle fronde degli alberi, e affronto un'altra salita fino alla prossima tappa, l'Alpe Selletto. È nota per la Cappella del "Signore che dorme": per un motivo che non ricordo bene (forse un incidente di trasporto), la statua del Cristo è stata adagiata su di un fianco e poi coperta con un lenzuolo, da qui il curioso nome.
Croce di legno panoramica alla Piana di Rossa
Il bosco inizia a diradarsi ma la salita non molla affatto! Quando arrivo all'Alpe Barbughera mi concedo qualche minuto di riposo, stavolta per masticare avidamente una barretta. Nel frattempo, mi supera una coppia più o meno sui 30 anni; rimango un po' perplesso nel notare che lui ha i pantaloni più attillati di lei, i capelli più lunghi e pure un fondoschiena più evidente! Chissà se sono io troppo conservatore o lui troppo fashion?
Riprendo il cammino con alcuni dubbi esistenziali (attenuati dal Monte Rosa che inizia a farsi notare) e poco dopo raggiungo l'Alpe Campello, baita molto ben tenuta e tutt'ora abitata nei periodi di vacanza.
Alpe Selletto
Successivamente mi addentro in un bosco, credo di maggiociondoli: il silenzio è surreale e sembra quasi l'ambientazione di un film fantascientifico, in una terra lontana e sperduta. Sento addirittura il battito del mio cuore! Anche perchè l'itinerario è piuttosto lungo e faticoso, la stanchezza si fa sentire. Supero l'Alpe Prato Bianco di Sotto quasi con indifferenza, talmente la brama di arrivare in cima e la fatica mettono l'appagamento visivo in secondo piano; quando arrivo all'Alpe Prato Bianco di Sopra sono ormai quasi distrutto e mi siedo per un altro spuntino... Dai che manca poco, solo cento metri!!!
Sono già più in alto dei monti vicini
Finalmente scorgo la cima! Nell'ultimo tratto il sentiero sembra sdoppiarsi per venti o trenta metri e mi chiedo, quale sarà il tratto più comodo? Alla mia sinistra scende la coppia incontrata prima, ma non sembrano affatto stravolti come me: questo mi fa pensare che il tizio avrà anche cattivo gusto nel mostrare le proprie curve, ma camminare cammina!! Quasi per dispetto salgo quindi dalla traccia a destra, che sembra meno ripida e un po' più evidente anche se esposta. Occorre concentrarsi e non fare cazzate: sul versante nord-est è rimasta ancora qualche macchia di neve dall'inverno.
Al centro, Varallo; a sinistra, la Val Mastallone in territorio di Cravagliana
Non ricordo cosa pensassi una volta in cima... Non mi aspettavo un panorama che mi togliesse persino il poco fiato che mi era rimasto, insomma, si vedeva tutto!!! Dal condominio di Varallo vicino alla provinciale (quello con gli asini nel prato!) alla ex zona industriale di Cravagliana, la Massa del Turlo, la Res di Fobello, l'Alpe Seccio... E il Monte Rosa, che sembrava dominare il mondo e al contempo accudire la miriade di cime più basse, come fossero stati tanti fratellini minori...
Croce di vetta
Consumo il mio pranzo con poco entusiasmo per via della stanchezza; quando inizio ad avere freddo mi avvio al ritorno a casa, crogiolandomi della nuova medaglia che porterò per sempre con orgoglio. Sono salito al Pizzo, e per giunta direttamente da casa! Ce l'ho fatta!!
Spuntino panoramico!
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