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Partenza: Varallo loc. Barattina (485 mt)
Lunghezza: 4,8 km
Dislivello: 750 mt
Pendenza media: 16%
Segnavia: 620
Punti salienti intermedi: ponte pedonale e frazioni di Cervarolo
2024: pessima annata per gli escursionisti! Nei primi cinque mesi è caduta tanta pioggia quanto nell'intero 2023 (circa 1200 mm, dai dati della stazione MeteoPila Valsesia), quasi a farci pagare caro l'ultimo Natale con temperature primaverili; freddo, umidità e cielo grigio hanno caratterizzato gran parte del semestre, concedendo ben poche tregue per una scarpinata all'asciutto. Nei pressi dell'equinozio di marzo si poteva fare un tentativo: era da tempo che volevo raggiungere le Piane di Cervarolo partendo dal fondovalle, anche per completare l'esplorazione del 620 che da lì sale poi fino alla Massa del Turlo. E poi, beh... A Cervarolo è sempre bello tornare!
Parcheggio a Barattina, attivo il GPS e mi incammino deciso sul sentiero, ben segnalato dal CAI. L'ultima volta che ero passato di qui era al culmine dell'ondata di calore di fine agosto: c'è una differenza abissale con l'ambiente di oggi! Il caldo opprimente è ormai solo un brutto ricordo anche se, levando le tende, ha anche portato con sé molta vegetazione della "valle più verde d'Italia". A queste altitudini comunque non si battono i denti dal freddo; riesco anzi a godermi ancor di più la mulattiera che, dopo aver attraversato il torrente, percorro inerpicandomi verso Cervarolo.
Le tipiche acque verde smeraldo del Mastallone
Al pari di un affamato che divora il pasto senza gustarlo, sono così assorto nella camminata che nemmeno faccio troppo caso a ciò che mi circonda. Il sentiero non presenta difficoltà e guadagno velocemente quota fino a Villa Inferiore, cuore di Cervarolo; e pensare che qui due secoli fa si superava il migliaio di abitanti! Molte case sono in vendita o abbandonate, tuttavia la bassa altitudine (e la relativa vicinanza di Varallo) permette ancora a qualcuno di stabilirvi la residenza tutto l'anno.
Scorcio di Villa Inferiore
Supero la prima frazione e rientro nel bosco continuando sul sentiero, che inizia a mollare il tiro dopo la prima parte un po' più ripida. Oltrepasso il bivio per Sassello e raggiungo presto il tornante appena sotto Villa Superiore; percorro alcuni metri sull'asfalto, per poi infilarmi finalmente nella vecchia via pedonale che attraversa il borgo. Inizia a respirarsi aria di montagna! Sono a quasi 900 metri di altitudine e una miriade di aromi e profumi accendono tante sensazioni legate al passato, coccolandomi e accompagnandomi attraverso la frazione. C'è sicuramente una spiegazione più "scientifica" di questo fenomeno: gli odori provengono da piante, muschi, ruscelli ma anche dalle pietre, dalle travi e in genere dalle case circostanti, in quella giusta combinazione che conferisce a ogni posto un'atmosfera pressoché irripetibile altrove.
Chiesa di Villa Superiore
Tengo a freno la nostalgia e le fantasie mentre sorpasso la casa dei nonni, toccando ora la frazione Volta; è appena più su, separata dalla precedente da un breve tratto di carrozzabile. L'abbandono dei borghi montani è ancora più evidente a queste altezze "intermedie", ma qui c'è ancora qualche auto parcheggiata! La vista si fa interessante e mi chiedo a che frazione appartengano le case laggiù nel fondovalle; probabilmente si tratta di Pozzallo (situata su una variante del sentiero di Padre Gallino), sotto la strada che porta a Morondo.
Volta
Pozzallo?
Un edificio in rovina inaugura l'ultima parte del tragitto, immerso nel fresco e tranquillo bosco invernale che costeggia il versante la montagna. Non mi rendo conto di essere già a 1000 metri di altitudine e mi stupisco nel vedere, pochi minuti dopo, la chiesa delle Piane appena più in là! Calpesto le foglie secche ancora qualche centinaio di metri finché, incrociando l'ultima lingua di asfalto prima del capolinea, giungo a destinazione.
Il primo avvistamento della meta non si scorda!
È qui che ci si rende conto del motivo per cui, almeno fino a pochi anni fa, questo fosse un luogo di villeggiatura rinomato anche all'estero. Le scarpate, le forre e gli strapiombi della Val Mastallone sembrano un lontano ricordo quassù, su questo gran prato con tante baite così ben curate! C'è un silenzio fantastico, l'aria è percettibilmente leggera e si sta davvero bene; le nuvole offuscano il panorama, ma la dorsale che collega la Cima di Ventolaro alla Massa del Turlo è ben visibile anche oggi.
Sembra non esistere nient'altro al di fuori di qui!
Curioso ancora alcuni metri più avanti, indeciso se proseguire ancora fino alla Sella Vaneccio (da cui si staccherebbe un sentiero per scendere a Sabbia e che un giorno vorrei esplorare), ma di colpo mi sento stanco e infreddolito e faccio così dietro-front. Mi mancherà questo posto! Durante la discesa mi rilasso definitivamente, concedendomi tanti sguardi panoramici (le foto sono infatti tutte scattate al rientro) e, perchè no, un lungo deja-vu a Villa Superiore: è incredibile come in alcuni posti, anche dopo anni o lustri di assenza, ci si senta sempre "a casa"... Talvolta addirittura più che a casa propria!
Piane di Cervarolo
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