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Chiamateli colli, bocchette, passi o come altro volete: i valichi sono sempre affascinanti, anche per la caratteristica simbolica del collocarsi su di un confine. E di confini ce ne sono tanti, eh! La Bocchetta di Vocca collega la valle del Mastallone a quella del Sesia ed è (era) la via più breve per trasportarvi merci e bestiame. Il sentiero da parte di Vocca mi sembrava un po' troppo ripido e probabilmente, data l'esposizione a sud, anche difficoltoso per la vegetazione di maggio; la scelta per il comune di partenza è caduta così su Cravagliana. (tutte scuse: sarei partito in ogni caso dalla Val Mastallone!!)
Il sentiero inizia da Pianaronda, ma preferisco parcheggiare comodo a Nosuggio e fare due passi sull'asfalto per sgranchirmi un po'. Dopo aver attraversato il torrente, dal primo tornante si stacca una breve mulattiera che percorro verso la bella frazione; ma d'altronde, ci saranno frazioni brutte qua?
Da sinistra: Pianaronda, Sassello superiore e, sulla riva del Mastallone, Molino
Il verde è diventato il colore dominante, circondando di nuova vita le case e risvegliandole dall'inverno. Che spettacolo! Salgo un primo tratto boschivo verso le poche abitazioni di Roncaccio, dopodichè attraverso una carrozzabile e mi rituffo nei boschi sopra Cravagliana; la traccia è pulita, evidente e ben segnalata, permettendomi così di gustare ancor più la passeggiata tra gli alberi. Dopo le ultime piogge non me lo sarei mica aspettato! I suoni, i colori e i profumi della natura assorbono completamente la mia attenzione, anche se non mi dispiace un breve diradamento dei tronchi per lanciare uno sguardo in giù.
Sede comunale di Cravagliana e, pochi metri oltre, Giavinali
La salita, dolce e scorrevole, mi fa capire aumentando gradualmente la pendenza di esser quasi giunto a destinazione. La bocchetta si trova solo 250 metri più in alto del fondovalle e non mi aspettavo comunque di faticare tanto, ma mi scappa lo stesso un "di già??" quando la raggiungo!
Pit-stop al vertice (foto rivolta verso Cravagliana)
Gran parte del panorama è tagliato dagli alberi, ma il sottoscritto ha un asso nella manica: su alcune mappe è segnato un sentiero che, dopo alcuni metri in direzione Vocca, gira a destra verso un alpeggio panoramico. Faccio così un tentativo scendendo con cautela il versante opposto, fino a svoltare su una traccia piuttosto evidente (il GPS conferma). Alcuni tratti sembrano confondersi con altri sentieri, ma la presenza di una staccionata in legno mi suggerisce il passaggio più o meno frequente di uomini; attraverso con attenzione un tratto franato e una salita mi porta alla panoramica Alpe Drol. E chi se l'aspettava un posto del genere?
La parrocchia di Chiesa (Vocca), sotto ai nuvolosi Denti di Gavala
Le ultime case di Balangera e Morca (Varallo), separate dal Sesia prima dell'ex discoteca Igloo
Alpe Drol
Sono passato dal rettilineo dell'Igloo centinaia di volte, non avrei mai creduto che qua ci fosse spazio per un'alpe così! Mi piacerebbe fermarmi più a lungo ma quelle nuvole non mi fanno sentire a mio agio: vorrei evitare di ripercorrere l'ultimo tratto (in particolare quello franato) sotto l'acqua, così mi affretto a risalire alla bocchetta. Il tempo non gioca fortunatamente brutti scherzi mentre torno al "confine", dal quale inizio la discesa verso Cravagliana a ritroso. Come sempre, il calo di tensione post-meta e la fresca conoscenza del tragitto mi portano rilassarmi particolarmente, lasciandomi curiosare in giro per scattare qualche foto in più. Magari fermandomi anche qualche minuto per ricaricarmi col sole, come stanno già facendo le lucertole: non siamo mica tanto diversi sotto questo aspetto!
Scorcio di Roncaccio
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