Oratorio di San Vincenzo
Indirizzo: via San Vincenzo (fuori dal centro abitato, edificio isolato) - Sesto Calende (VA)
Tipologia: chiesa
Circoscrizione ecclesiastica storica medioevale: Diocesi di Milano. Pieve di Angera
Notizie storiche: L'oratorio sorge in una zona abitata sin dalla preistoria, a poche centinaia di metri dalla chiesetta si trova un antico luogo di culto preistorico, il Sass da Preja Büja (sasso di pietra scura), masso erratico in serpentino inciso da numerose coppelle. In seguito l'area fu abitata in epoca romana (scavi condotti attestano l'esistenza di un edificio del I-II secolo dopo Cristo), una cappella venne edificata nel V-VI secolo con un orientamento opposto all'attuale (tracce di tombe sono state trovate all'ingresso odierno di San Vincenzo dove si trovava l'abside del preesistente edificio). Frequentato ancora in epoca longobarda l'edificio venne in seguito abbandonato, fu quindi raso al suolo e sostituito dall'attuale edificio tra la fine del XI e l'inizio del XII secolo, nel Settecento fu sottoposta a interventi di modifica e restauro.
Configurazione strutturale: Edificio rettangolare ad aula unica con abside semicircolare rivolta ad est. La struttura perimetrale è in muratura portante in ciottoli con elementi in cotto e pietre squadrate. Il tetto è realizzato con capriate in legno. La copertura è a due falde ricoperta in coppi così come il tetto dell'abside.
Epoca di costruzione: XI secolo
Descrizione: La facciata è a capanna, interamente intonacata conserva resti di affreschi ormai totalmente illeggibili. Le aperture (ingresso ed oculo) non sono più quelle della chiesa originale, le due piccole finestrelle protette da griglia sono frutto di intervento settecentesco. I lati dell'edificio sono in ciottoli e sul solo lato meridionale si trovano due grosse finestre aperte nel Settecento. La parte più interessante è l'abside costruita in ciottoli disposti in maniera irregolare con due lesene in pietre squadrate con gradevole alternanza di materiali (pietra bianca di Angera, serizzo, laterizi) che suddividono la curvatura in tre segmenti coronati da archetti pensili in cotto. L'abside è completata da due sole monofore (nei segmenti centrale e meridionale), sormontate da ghiera in mattoni, entrambe chiuse quando vennero affrescati gli interni. Sul lato settentrionale sporge dal tetto un campaniletto a vela settecentesco. L'interno, ad aula unica e capriate, presenta larghi tratti della muratura romanica a vista e in origine doveva essere interamente affrescato. Restano alle pareti resti di dipinti del XV e XVI secolo tra cui si identificano il santo titolare, San Vincenzo ed i tre Re Magi. L'abside presenta resti di affreschi molto singolari di santi invocati per la guarigione da pestilenze e malattie endemiche, testimonianza del ripetuto uso dell'edificio come lazzaretto.
Uso attuale: culto
Stato conservazione: buono
Bibliografia: A. Finocchi, Architettura romanica nel territorio di Varese, Milano, Bramante Editrice, 1966
L.C. Schiavi, Chiese romaniche nel territorio di Varese (secoli XI-XII), in Storia dell'arte a Varese e nel suo territorio, Varese, IUP, 2011
P. Viotto, Chiese Romaniche del Lago Maggiore, Varese, Macchione Editore, 1997
Link utili: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3n030-00239/
Parole chiave: abside semicircolare
Ultima modifica scheda: 04/03/2012