Chiesa di San Pietro
Indirizzo: via Verdi (fuori dal centro abitato, edificio isolato) - Gemonio (VA)
Circoscrizione ecclesiastica storica medioevale: Diocesi di Como. Pieve di Val Cuvia
Notizie storiche: Edificio dalla storia complessa, nella prima metà del X secolo fu edificata una chiesa a navata unica con abside semicircolare rivolta a levante che corrisponde alla odierna navata centrale. Dello stesso periodo è il campanile, che all'epoca sorgeva isolato leggermente avanti alla facciata. Un secolo dopo la chiesa venne ingrandita a sinistra con l'aggiunta di una seconda navata absidata, più piccola ed irregolare perché la parte iniziale era già occupata dalla torre campanaria, venne inoltre ricostruita ed ingrandita l'abside principale. Nel Quattrocento la chiesa venne portata a tre navate con l'aggiunta della navatella absidata meridionale e tutto l'edificio venne dotato di una nuova facciata più avanzata costruita a filo del campanile. La sacrestia, costruita obliquamente alla chiesa, che copre l'abside settentrionale e occulta parzialmente quella principale è opera cinquecentesca. Chiesa edificata all'imbocco della Valcuvia, su una direttrice stradale importante per le comunicazioni con il Verbano ed i passi alpini, la tradizione la vuole fondata dalla regina longobarda Teodolinda e donata nel 712 dal re Liutprando al monastero pavese di San Pietro in Ciel d'Oro. Costruita ai margini del paese perse rapidamente importanza e venne destinata a chiesa cimiteriale, fu risparmiata dai saccheggi del 1636 ad opera delle truppe francesi che devastarono il circondario.
Configurazione strutturale: Edificio rettangolare a tre navate concluse da tre absidi semicircolari rivolte ad est. La torre campanaria quadrata si eleva appoggiata alla facciata sul lato settentrionale della chiesa. La struttura perimetrale è in muratura portante in ciottoli e pietre a vista, parte del paramento murario è intonacato. Il tetto è realizzato con capriate in legno. La copertura è a due falde ricoperta in coppi così come i tetti delle absidi.
Epoca di costruzione: X-XI secolo
Descrizione: La facciata a capanna, completamente intonacata con labili resti di affreschi, è gotica con porta d'ingresso sovrastata da lunetta a sesto acuto e finestra circolare con decorazione in cotto, l'ingresso è affiancato da due finestre aperte nel XVII secolo e una terza finestra più piccola della stessa epoca è aperta in corrispondenza della navata di destra. La fiancata settentrionale offre un paramento in ciottoli e parti intonacate su cui si aprono due monofore romaniche e due ingressi di epoca successiva, è visibile parte dell'absidiola (vedi foto). La parete meridionale, anch'essa in ciottoli a vista e rafforzata da contrafforti, fu edificata nel XV secolo con dimensioni analoghe alla navatella romanica, su di essa si apre una stretta monofora in cotto che dà luce ad una cappella rinascimentale, una finestra e due ingressi, uno dei quali ora tamponato. La vista delle absidi è occultata dall'edificio della sacrestia che nasconde completamente l'absidiola settentrionale con una sola stretta monofora, e maschera l'abside principale decorata da vistosi archetti pensili doppi appoggiati a mensole e divisi da lesene piatte, l'unica finestra è stata visibilmente allargata. L'abside meridionale quattrocentesca è invece completamente priva di decorazioni e presenta una monofora strombata. La stretta torre campanaria svetta con quattro piani sopra un'ampio zoccolo liscio caratterizzati da specchiature coronate da gruppi di tre archetti pensili sottili ed irregolari ed è concluso da una cella campanaria di epoca più recente. All'interno delle specchiature, dal secondo al quarto piano, si aprono prima una stretta feritoia e poi monofore dalle spalle rette gradualmente più ampie con linea leggermente a fungo che attestano l'antichità del campanile. L'interno a tre navate con soffitto in capriate lignee, mantiene una forte unità spaziale nonostante le differenti fasi costruttive. La parete meridionale della navata centrale è l'antico muro esterno dell'edificio più antico sul quale sono stati aperti due archi, uno a sesto leggermente ribassato ed uno a sesto acuto, conserva in alto tre monofore strombate con decorazioni a strisce rosse su fondo bianco (finestre che hanno conservato la cromia originale si trovano anche a S. Giacomo a Jerago e a S. Cassiano a Velate). La parete settentrionale è invece retta da pilastri sovrastati da archi a tutto sesto. Sulla testata sopra l'arco trionfale una piccola finestra romanica a croce sovrasta il presbiterio con un rarissimo esempio di altare in muratura affrescato risalente al X secolo (l'altro altare romanico sopravvissuto in provincia è collocato a S. Stefano a Varese). Alle pareti e ai pilastri resti di affreschi tra cui si distinguono quelli che decorano l'abside maggiore risalenti al '500.
Uso attuale: culto
Stato conservazione: buono
Bibliografia: A. Finocchi, Architettura romanica nel territorio di Varese, Milano, Bramante Editrice, 1966
L.C. Schiavi, Chiese romaniche nel territorio di Varese (secoli XI-XII), in Storia dell'arte a Varese e nel suo territorio, Varese, IUP, 2011
P. Viotto, Chiese Romaniche del Lago Maggiore, Varese, Macchione Editore, 1997
Link utili: http://www.artisticovarese.it/img/produzione/conservazione/spietrogemonio01_03.pdf
Parole chiave: abside semicircolare; monofore dipinte
Ultima modifica scheda: 18/03/2012