Collegiata di San Vittore
Indirizzo: via Monte Grappa (fuori dal centro abitato, edificio isolato) – Brezzo di Bedero (VA) loc. Canonica
Tipologia: chiesa
Circoscrizione ecclesiastica storica medioevale: Diocesi di Milano. Pieve di Val Travaglia
Notizie storiche: La chiesa costruita in posizione dominante ed isolata sul monte di Bedero, a poca distanza da una fortificazione di cui non restano più tracce, sorse all'inizio del XII secolo sopra i resti di un precedente edificio paleocristiano. Intitolata a San Vittore, il cui culto era molto diffuso alle origini della diocesi ambrosiana, nel 1137 divenne sede della pieve della Travaglia a seguito del trasferimento da Santa Maria Assunta di Domo. L'edificio fu poi interessata nel Cinquecento e Seicento a importanti lavori di abbellimento e a trasformazioni varie tra cui la costruzione del campanile. Negli ultimi anni del XIX secolo fu oggetto di un radicale restauro che comportò il ripristino dell'aspetto medioevale attraverso numerosi interventi di ricostruzione in stile romanico.
Configurazione strutturale: Edificio rettangolare a tre navate chiuso da tre absidi semicircolari rivolte ad est, sul lato meridionale della facciata è presente la torre campanaria quadrata con copertura in scaglie di beola. La struttura perimetrale è in muratura portante formata da ciottoli e pietre a vista, solo sul lato meridionale sono stati utilizzati anche rari inserti in mattone. Il tetto è realizzato con capriate in legno. La copertura è a due falde sulla navata centrale e a una sulle navate laterali, la copertura della navata centrale e di quella meridionale è in lastre di beola mentre la navata settentrionale ha copertura in coppi, le tre absidi sono coperte con lastre in beola.
Epoca di costruzione: XII secolo
Descrizione: A causa degli invasivi interventi di restauro di fine '800 con massicci interventi di ripristino effettuati da maestranze ancora in grado di lavorare con tecniche artigianali, è difficile separare le parti originarie da quelle ricostruite in stile. La facciata a salienti conserva di autentico probabilmente solo la parte inferiore con blocchi di pietra accuratamente accostati, tutte le decorazioni (lesene, oculo, finestre, porta, archetti) sono invece realizzati in cemento e sono frutto di rifacimento creativo. Il campanile, di aspetto severo e massiccio, inserito in facciata nella navatella meridionale è stato edificato tra la fine del XV e l'inizio del XVII secolo. Le pareti esterne delle due navate secondarie presentano entrambe in basso un rivestimento regolare in blocchi separato da una parte superiore dalla muratura rustica in ciottoli e scaglie da una lunga serie continua di archetti su peducci in tufo. L'absidiola che spicca sulla parete settentrionale è stata inventata dal restauro ottocentesco per ospitare il battistero. Ampie finestre rettangolari cinquecentesche scandiscono le lunghe pareti e sostituiscono le originarie monofore, due delle quali si sono conservate sul fondo del lato meridionale con la strombatura esterna e la parte terminale ricavata da un unico blocco di pietra. Anche le pareti esterne della navata centrale sono costruite con pietre a vista di varia composizione e presentano aperture recenti tranne due monofore, sempre sul lato meridionale, con terminazioni costruite da piccoli conci di pietra. Le tre absidi, con la centrale di dimensioni maggiori attorniata da due absidiole laterali, sono costruite con larghi blocchi di pietra e sporgono appena dalla parete di fondo della chiesa che conserva in alto una finestrella a forma di croce. Affacciate sul pendio e visibili da distanza, sono appoggiate a sottili zoccoli rifiniti da eleganti modanature. Due sottili lesene semicircolari terminanti in capitelli scolpiti suddividono le curvature in tre segmenti coronati da archetti poggianti su peducci. Le aperture nell'abside maggiore sono date da una finestra moderna al centro e da due monofore murate sui due lati, l'absidiola settentrionale ha solo una finestra al centro mentre quella meridionale conserva la monofora originale murata; anche in queste monofore la parte terminale è ricavata da un unico blocco di pietra. Le eleganti absidi hanno funzionato da modello per la vicina chiesa di San Giorgio a Sarigo. L'interno è a tre navate con muratura grezza a vista e con spogli pilastri di pietra rettangolari, il soffitto nella navata centrale è a capriate in legno, ripristinato dal restauro ottocentesco con l'abbattimento delle volte cinquecentesche che sono state lasciate nelle due navatelle laterali. La visione spaziale è stata profondamente alterata nei secoli, il pavimento è stato rialzato e la cripta sotto il presbiterio, la cui esistenza è testimoniata durante la visita di Carlo Borromeo, è stata murata, inoltre sono state accorciate le due navate laterali mentre le due campate laterali iniziali sono occupate una dal campanile e l'altra dalla tribuna dell'organo. Resti del pulpito romanico, appoggiato presumibilmente come nelle altre chiese lombarde ad un pilastro del lato settentrionale, sono appesi alle pareti: raffigurano i simboli dei quattro evangelisti (aquila, angelo, toro e leone alato) e dovevano sostenersi su colonnine. I catini absidali sono rivestiti da pregevoli resti di affreschi cinquecenteschi.
Uso attuale: culto
Stato conservazione: buono
Bibliografia: A. Finocchi, Architettura romanica nel territorio di Varese, Milano, Bramante Editrice, 1966
L.C. Schiavi, Chiese romaniche nel territorio di Varese (secoli XI-XII), in Storia dell'arte a Varese e nel suo territorio, Varese, IUP, 2011
P. Viotto, Chiese Romaniche del Lago Maggiore, Varese, Macchione Editore, 1997
Parole chiave: abside semicircolare; absidiola; cripta
Ultima modifica scheda: 13/07/2012