Chiesa di San Giacomo
Indirizzo: via Castello (edificio isolato su poggio) – Jerago con Orago (VA) – Loc. Jerago
Tipologia: chiesa
Circoscrizione ecclesiastica storica medioevale: Diocesi di Milano. Pieve di Gallarate
Notizie storiche: La piccola cappella castrense di San Giacomo sorse probabilmente all'interno della cinta muraria esterna dell'antico fortilizio di Jerago. A seguito dell'abbattimento delle mura la chiesa risulta ora isolata, a poca distanza dal mastio posto in posizione più elevata, che profondamente modficato nei secoli è l'attuale castello di Jerago. Posto su una strada di pellegrinaggio come attesta la titolazione a Giacomo il Maggiore, l'edificio ha conservato quasi integralmente il suo aspetto originario. Nell'ambito varesino le altre cappelle romaniche sorte presso aree fortificate conservatesi sono San Biagio a Cittiglio, Santa Veronica a Castelveccana e San Giovanni a Germignaga nell'area del Verbano, nel resto della provincia le chiese di San Michele Arcangelo a Gornate Superiore, di San Giorgio a Corgeno e di San Cassiano a Velate.
Configurazione strutturale: Edificio rettangolare a navata unica conclusa da abside semicircolare orientata ad est e preceduto da lungo portico retto da due pilastri in mattoni. La struttura perimetrale è in muratura portante a vista composta da pietre squadrate e massi. Il tetto è a capriate in legno, la copertura è a due falde ricoperte in coppi, l'abside è invece coperto con lastre in beola.
Epoca di costruzione: XI secolo
Descrizione: L'edificio, di ridotte dimensioni, è costruito con ciottoli e pietre squadrate, i masselli più grandi sono disposti a rinforzare gli angoli della costruzione e in facciata. La chiesa, preceduta da un lungo portico, ha facciata a capanna composta da pietre squadrate di differenti dimensioni disposte su file orizzontali, la parte superiore sotto il culmine è invece in ciottoli annegati in abbondanti strati di malta. Al centro della facciata si apre una porta formata da due larghi pilastri in pietra che sorreggono un architrave sormontato da una lunetta, dove si intravedono a fatica le tracce scolpite di una figura umana. Le due pareti laterali sono prive di decorazioni e interamente percorse da sottili gronde in pietra. I muri sono costruiti con ciottoli, a tratti disposti a spina di pesce, e pietre annegate nella malta. La parete settentrionale è completamente priva di aperture mentre quella meridionale ha nella parte finale una piccola porta con architrave e due sottili ed eleganti monofore strombate in pietra. L'abside sporge con poca profondità dalla parete orientale della chiesa e si affaccia sul ciglio del profondo dosso. Anch'essa è formata da lunghe pietre squadrate e da massi legati da malta ed è aperta da una lunga monofora centrale strombata e da due monofore laterali, di dimensioni notevolmente più ridotte.All'interno sono presenti sulle pareti laterali interessanti tracce di pittura del periodo romanico e nel catino absidale pregevoli affreschi risalenti al XIII secolo, anche le tre monofore sono dipinte con vivaci colori su sfondo bianco: altri rari esempi di monofore che conservano la cromia originale sono presenti nel territorio varesino solo a San Pietro a Gemonio e a San Cassiano a Velate.
Uso attuale: culto; edificio di proprietà privata
Stato conservazione: buono
Bibliografia: M.T. Mazzilli Savini, Sulle tracce delle cappelle castrensi nel territorio di Varese tra X e XIII secolo, in Storia dell'arte a Varese e nel suo territorio, Varese, IUP, 2011
Link utili: http://www.artevarese.com/av/view/news.php?sys_tab=2000f&sys_docid=6893&sjl=1
http://www.viagginellastoria.it/articoli/santiago.htm
Parole chiave: abside semicircolare; monofore dipinte
Ultima modifica scheda: 18/05/2013