Chiesa di San Vittore
Indirizzo: via San Vittore (nel centro abitato) - Arcisate (VA)
Tipologia: campanile
Circoscrizione ecclesiastica storica medioevale: Diocesi di Milano. Pieve di Arcisate
Notizie storiche: Le origini della pieve di Arcisate, di cui San Vittore è la chiesa capopieve, sono molto remote e risalgono al V secolo in analogia con altri centri religiosi lombardi sorti lungo strade di comunicazione romane. Anche il culto al martire africano, diffusissimo nella primitiva diocesi ambrosiana, testimonia l'importanza dell'antico centro religioso di cui rimane il molto manomesso battistero ottagonale risalente probabilmente al VIII secolo. Menzionata per la prima volta in un documento del XI secolo, la chiesa fu radicalmente trasformata in età rinascimentale, conservando dell'epoca romanica solo il campanile.
Configurazione strutturale: Torre campanaria quadrata costruita in ciottoli e pietre squadrate. Copertura in coppi. Il campanile è appoggiato al lato settentrionale della chiesa
Epoca di costruzione: XI secolo
Descrizione: La torre si presenta imponente e slanciata, costruita da pietre di differenti materiali di dimensioni regolari. Alla base un alto zoccolo è edificato invece con materiale di grandezze variabili posate in maniera grossolana con aperture, nel lato frontale, costituite da due corte feritoie. La canna prosegue con sei larghe specchiature chiuse tra strette lesene angolari formate da pietre più lunghe. I riquadri sono coronati da frange di sette archetti allungati formati da piccoli conci in pietra su peducci allungati. L'ultima specchiatura, più corta delle altre, è stata parzialmente distrutta per l'apertura della cella campanaria moderna con balconata marmorea. All'interno dei riquadri le aperture si allargano con gradualità salendo: nella prima specchiatura una feritoia con ghiera in pietra, poi due finestre a spalle dritte gradualmente più larghe terminanti con accurati architravi in pietra, la quarta specchiatura è completamente intonacata e ricoperta dall'orologio mentre nel quinto riquadro sono visibili evidenti tracce di bifore murate, il sesto riquadro, parzialmente tagliato dalla cella campanaria, sembra presentare segni della presenza di aperture a bifora. L'elegante motivo della terminazione a doppia bifora binata, molto presente nel vicino comasco, è poco frequente in ambito provinciale ma comunque sopravvissuto in diverse costruzioni della zona del verbano, soprattutto nel luinese e in alcuni edifici della pieve di Brebbia.
Uso attuale: campanile
Stato conservazione: buono
Bibliografia: A. Finocchi, Architettura romanica nel territorio di Varese, Milano, Bramante Editrice, 1966
L.C. Schiavi, Chiese romaniche nel territorio di Varese (secoli XI-XII), in Storia dell'arte a Varese e nel suo territorio, Varese, IUP, 2011
Link utili:
Parole chiave: doppia bifora binata
Ultima modifica scheda: 08/06/2012