Chiesa di San Clemente
Indirizzo: località San Clemente (edificio isolato sopra una cima del monte Sangiano) - Caravate (VA)
Come raggiungerlo: A Sangiano imboccare la via Monte Nero che sale stretta in forte pendenza, raggiunto il piano in cima al monte la strada diventa sterrata, percorrerla fino alle case della località San Clemente (ampio parcheggio) dove dopo una sbarra che blocca il traffico motorizzato un ripido sentiero conduce all'eremo.
Tipologia: chiesa
Circoscrizione ecclesiastica storica medioevale: Diocesi di Milano. Pieve di Leggiuno
Notizie storiche: Scoperte di materiali di epoca romana attestano che la cima del monte fosse occupata sin dall'antichità. Nel Mille il luogo era sede di una canonica regolare e vi sorgevano altre due chiese oltre a San Clemente: San Nicolao e San Matteo oltre ad altri edifici, tra cui una cappella dedicata a San Giovanni Battista con funzioni battesimali, di tutte queste costruzioni rimangono solo pochi resti. Trasferita la canonica a Leggiuno gli edifici caddero in rovina tranne San Clemente che continuò ad essere sede di culto e pellegrinaggi da parte delle popolazioni dei borghi vicini dando rifugio ad un romito con funzione di custode. La chiesa si conservò con pochi interventi, solo nel 1859 venne abbattuta l'abside semicircolare che venne ricostruita in occasione dei laboriosi restauri eseguiti tra il 1965 e il 1975.
Configurazione strutturale: Edificio rettangolare a navata unica conclusa da abside semicircolare rivolta ad est. La struttura perimetrale è in muratura portante a vista composta da pietre e blocchi in calcare. Il tetto è a capriate in legno, la copertura è a due falde ricoperte in coppi così come l'abside.
Epoca di costruzione: X-XII secolo
Descrizione: L'edificio è composto di tre sezioni diverse realizzate in epoche differenti e unite a formare un'unica navata con altezze diseguali. Le differenze sono chiaramente percepibili anche dall'esterno: la prima sezione, più recente, è meglio rifinita con paramenti murari regolari ed accurati; la parte mediana ha pareti più spesse ed appena aggettanti; la parte finale è la più antica con altezza molto più bassa delle altre due e presenta murature realizzate in maniera più grossolana. L'edificio è interamente privo di decorazioni. La facciata a capanna, appartenente alla prima sezione, è realizzata con candidi blocchetti in arenaria ed è aperta al centro da una larga monofora strombata con elementi in cotto e da due sottili monofore profondamente strombate poste sopra il rustico portale d'ingresso. Il lato meridionale presenta nella prima sezione dell'edificio due monofore, la seconda sezione aggetta leggermente e termina con un robusto contrafforte, si distingue inoltre per la scala in pietra (ricostruita nel restauro degli anni '60) che porta all'alloggio del romito. Vicino alla scala una porta murata con architrave trapezoidale in serizzo sovrastato da finestra anch'essa murata. La parte terminale, più bassa e stretta rispetto le altre due, è costruita con pietre di varie dimensioni annegate nella malta e rari elementi in cotto, sono presenti due monofore: la prima più larga e attorniata da arco in cotto è stata ricostruita dai restauri, la seconda a doppio strombo con apertura leggermente a fungo e decorazione superiore in cotto e lastre di sarizzo ai lati è antica e risale al X secolo. L'abside semicircolare con due monofore è stata completamente ricostruita dai restauri che hanno consentito di ritrovare nel suo perimetro resti di pavimento di epoca anteriore al Mille. La parete settentrionale presenta solo nella parte mediana una porta architravata ed una finestra murate speculari alle aperture presenti sull'altro lato. L'interno, spoglio con murature a vista, palesa la tripartizione della chiesa già vista esternamente. La prima sezione si presenta luminosa con alto soffitto in capriate lignee, la visuale verso il fondo è però interrotta dalla massiccia parte mediana suddivisa in due piani: la parte inferiore è un basso passaggio voltato a botte che consente l'accesso alla parte terminale della chiesa mentre la parte superiore, dove alloggiava il romito, incombe con due finestre contigue rivolte verso l'ingresso. Infine la terza sezione, più stretta e bassa, coperta anch'essa da capriate lignee, si apre verso il catino absidale.
Uso attuale: culto
Stato conservazione: buono
Bibliografia: P. Astini Miravalle, San Clemente sul monte di Sangiano, in “Rivista della Società Storica Varesina”, XII, 1975, pp. 29-50
L.C. Schiavi, Chiese romaniche nel territorio di Varese (secoli XI-XII), in Storia dell'arte a Varese e nel suo territorio, Varese, IUP, 2011
P. Viotto, Chiese Romaniche del Lago Maggiore, Varese, Macchione Editore, 1997
Parole chiave: abside semicircolare
Ultima modifica scheda: 03/04/2012