Uragano poesia

Dimmi, dove sei, amore:

nelle realtà crudeli,

nel delirio di ubriachi,

nella schizofrenia del mondo,

nel sogno dei poeti.

Dimmi, dove sei, amore.

Sei scomparso negli occhi dignitosi

di vecchi mendicanti rifiutati,

di quelli impauriti

di un gattino abbandonato.

Sei scomparso

tra cattiverie e crudeltà,

nelle disonestà del mondo.

Un sorriso e un bacio

per rincontrarsi

non riaprono le chiuse porte

dell’amore.

Sei scomparso nel bruto egoismo,

come una pianta morente

che non può fiorire.

Chi lo può risvegliare,

in che modo, se non ti puoi fidare.

E’ giusto credere,

se i giorni, sempre azzurri,

risplenderanno ancora

nei sogni dei bambini?

Dimmi, dove sei, amore:

nell'indifferenza che lascia soli,

nel cinismo

senza l’uso della buona ragione.

Dimmi, dove sei, amore,

se nessuno ha occhi per vedere

e orecchie per sentire,

nel fermare il disastro globale

che sommergerà ogni casa,

per gli eterni ghiacciai,

calotte polari che si sciolgono,

uragani con venti distruttivi,

che sbricioleranno ogni cosa.

Tutto sta per morire

per il profitto

di combustibili inquinanti,

ma si continua a ignorare.

Pubblicità subliminali

di auto splendenti a benzina,

la cui combustione scarica gas

con effetto serra

della nostra Terra,

frantumano ghiacciai

e ogni forma di vita …

La fine di questo esistere è vicina,

se l’umanità intera

non cambia rotta,

oltre il suo consumismo,

che brucia energia.

Eppure, si vive con poco,

se con tanto amore.

Il mondo è malato,

come la sua gente.

Il mondo è malato

per le menzogne pubblicitarie.

Va per questo in cerca

dell'eldorado sublimale,

nel posto in cui emigrare.

Dimmi, dove sei, amore.

Che ci importa

dell'Unione Europea,

dello spread o del libero mercato.

Risorse e prodotti si utilizzano

nei luoghi di produzione,

per salvare il pianeta

da costosi inquinanti trasporti.

Grossi mezzi, invece,

ora vanno senza sosta

per l'intera Europa

con dispendiosa,

libera circolazione,

senza dazi,

con i loro scadenti prodotti.

Vanno senza sosta

con danni

per altre imprese che falliscono,

per la vasta, dannosa competizione.

Ideali infantili, impossibili,

fanno i conti con la realtà.

Dimmi, dove sei, amore.

Non sono soltanto

le ricchezze di pochi

che fanno più grande una nazione!

Eppure, si vive con poco,

se con tanto amore.

Che cosa ci accomuna

in quest’Unione,

se ogni nazione

ha una sua economia

con la sua produzione?

Con la moneta sovrana

non ci sarà mai recessione:

se ne potrà stampare

quanta ne vogliamo.

Con la Banca Centrale Europea,

con i centesimi e l’euro,

siamo invece tornati

ai tempi dell’ultima guerra.

I politici hanno un loro slogan:

" Da sola, l'Italia non ce la fa."

Eppure, con i nostri soldi,

l'Unione Europea non dona

più di quello che l'Italia dà.

L’esercito parlamentare europeo

ha lauti stipendi e pensioni,

come aumentano per l'Europa

perdite in banche,

di lavoro e produzioni.

Dimmi, dove sei, amore.

Con diversità

che si rispetta,

nobili obiettivi

di Angela Merkel

e Ursula von der Leyen

non hanno sbocco

su vie d'inquinanti trasporti,

di squilibri economici, sociali,

con calo produzioni,

perdite future di pensioni

per vaste immigrazioni

tra paesi d'Europa,

oltre che da extraeuropei,

con altri danni

e perduta bellezza:

identità di nazioni europee.

Caldi ghiacciai sono in frantumi …

Auto a benzina

accese per troppe ore,

con aria condizionata,

vincono la calura,

lungo solitarie strade

per lunghe soste di piacere,

con le giovani coppie

che ancora sognano

lo sconosciuto amore.

Silvana De Angelis