Ibrido fiore di polvere:
le parole erose,
come sassi della riva,
lungo specchi d’acqua.
Mai più, canta l’ora
di un tempo che affascina,
nel riposo della natura.
Ridi al vento:
lembi di brasiliane vesti,
chioma lunga.
Nel mare la barca
trastulla l’immagine
di un viso ridente,
mentre il sole all'orizzonte
cala dolcemente.
Scende dall’icona,
tra canti lontani,
un profondo, odoroso
profluvio di fiori.
Misteriosa è la vita,
che lascia
il silenzio delle stelle,
nella corrosa tristezza della sera.
Al ritmo frizzante della musica,
che inebria la mente e il corpo
nella frenesia di una danza,
domani tornerà il prodigio
di un rosso tramonto,
con i suoi colori sfumati,
sulle bianche rive di sabbia.
In riva al mare,
si riesce a contemplare
il miracolo del sole,
della sua bellezza,
dono sapiente di vita,
per tutti gli esseri viventi.
Silvana De Angelis
Nel fondo dell’anima
ci sono sassi e rocce,
acque poco limpide,
come laghi senza ossigeno,
dove le rane non gracidano
e le canne, mosse dal vento,
al cielo grigio
nascondono l’oscuro stelo
e rive di sabbie mobili.
Nel fondo dell’anima
ci sono cocci irti e taglienti,
spine d’animali velenosi,
sabbie roventi,
labirinti sassosi
da dove è difficile
trovare un’uscita
per restare indenni.
Nel fondo dell’anima
ci sono oscuri passaggi,
dove è difficile seguire i passi.
Non sai dove sboccano.
Sono senza uscita,
quando il miraggio
è un inganno lontano
di un punto senza fondo.
Nel fondo dell’anima
c’è un abisso,
dove tutti si nascondono
per giocare a nascondino,
per non farsi scoprire da nessuno,
sospesi nel vuoto
ad un arpione di salvezza.
Nella caffettiera resta la posa,
amara,
come veleno di un serpente sconosciuto,
mentre si cerca
la trasparente purezza
di tutto ciò che si ama.
Silvana De Angelis
Senza vita,
le nostre ossa perdute
rincorreranno l’eterno,
ma tu dove sarai,
bianca e chiara luna
su un paesaggio incantato
e le note di una melodia?
Le nostre ossa
saranno fra tante, sepolte,
tra generazioni che vanno.
La volgarità del mondo scomparirà
tra la cenere di tanta cattiveria
e un coro di angeli
con candore di neve
riporterà un’infanzia eterna
tra ignoti sogni da un abisso.
L’amore che abbraccia l’infinito
tra stelle e comete
ci porterà lontano dal tempo
e dallo spazio.
Come naufraghi,
restiamo ora sospesi
nella nostra vita;
come nuvole noi correremo lontano,
lasciando la nostra polvere
e la morte ripugnante.
Non sarà più nostro tutto
ciò che possediamo
e si dissolverà
tra le mani di future generazioni.
Possiamo solo salvare
tutto ciò che resta
in uno spirito universale,
dove riversiamo onestà,
sapere, affetti …
e come in acqua limpida
si rispecchieranno
le nostre immagini
nelle future generazioni.
Un’infinita dolcezza
ricoprirà il tempo e lo spazio,
dove tutto sembra scomparire
senza ricordo,
ma il silenzio,
nel mistero dissolto della vita,
si rivestirà di luce,
come gemma
che sboccia a primavera.
Silvana De Angelis
Rintocchi antichi di campana
scandiscono
il silenzio di povere case
tra bancarelle di zucchero
e cristalli cubici di fluorite
con galena, in una vetrina.
Più avanti la folla
salpa con jeans, in piazza
e musica assordante
sui tappeti di Coca,
mentre orbitano lontano
navicelle spaziali
e satelliti artificiali
nello spazio terrestre.
Come nebulosa d'Airone
è la platea ionizzata.
Dai mercati di potere,
da avvisi sublimali, slogans,
la cultura mercificata
elimina politica,
concorrenza, idee,
come macchina o robot
riduce manodopera umana,
con conseguente noia.
Senza competenze,
non s’incrementa, invece,
la fonte di meccanismi,
per un lavoro tecnico, umano.
Viviamo tutti in una prigione?
Così, come in Kierkegaard,
rivive l’assurdo, azione di Camus.
Ogni utile conquista,
però trasforma costumi di vita,
affinché in ambienti
da cambiare,
la vita ancora rifiorisca.
Traversare con grandi sforzi
un vasto oceano con la vela
o con la Vega il Kara,
è come raccogliere
i poteri di noi tutti
in ogni retroterra,
dove la lotta di potere
però non tramuta
ogni nostra azione
in rinnovamento,
linfa perenne
di vita e di progresso.
Silvana De Angelis
Premio internazionale di poesia "Poeti del 900" del Centro Studi per la ricerca e documentazione sulla poesia italiana del 900.Roma.
In un girotondo
intorno al mondo,
come in una comunione
di silenzi, messi a nudo,
se l’ ipocrisia non trionfasse,
verrebbero a galla
verità differenti,
celati tesori
nei segreti delle tombe,
dove la sconfitta del mondo
non ci porta pace.
Ovunque noi siamo,
liberiamo il mondo
dal silenzio della paura.
Non temiamo
le gerarchie di un potere tiranno.
Le nostre difese
sono come l’alba,
che accende di colori
la bellezza di un limpido mattino.
Senza paura,
tendiamo la mano
al nostro girotondo,
come in Internet,
intorno al mondo,
e vedremo i colori di gemme preziose,
scomporsi
in trasparente purezza d’innocenza.
L’ipocrisia non lascia vivere in pace
e getta la stessa rete,
che c’ intrappola.
Ognuno è un frammento colorato
di un mosaico del mondo,
una ruota dentata
di un gigantesco ingranaggio,
che si può sbloccare.
Ognuno fa parte di quest’unione,
che si sgretola lentamente,
nella polvere del silenzio.
Silvana De Angelis
Sembra fermo il fiume,
ma va lontano;
mutevole si lacera
nei riverberi di delicato colore
e dal rinato giorno,
ogni segreta luce si rinnova.
Nei marmi scolpiti e preziosi,
antichi miti, leggende,
lasciano intatta
l’orma del passato,
come bianco fiore.
Tra stupore e sogno
ti parla della città,
distesa nel silenzio,
lungo il corso perenne di un fiume
e nella piazza dei miracoli
la torre bianca e pendente,
alta nell’azzurro,
sfida il fugace tempo
con le sue effimere emozioni.
Silvana De Angelis
Tutto diventa mobile
con i nastri bianchi e azzurri
dei balconi in festa,
mentre c’è chi resta,
come punto fermo nello spazio,
oltre i palloncini azzurri,
oltre il tetto bianco
di luce riflessa
nel cielo di un pallido
e limpido celeste.
Silvana De Angelis
Nell’autobus,
che langue ogni giorno,
a rilento,
tra la folla che va e ritorna,
che senso ha il volto
di un uomo giovane,
con rughe
e dure mani di lavoro,
occhi più azzurri del cielo.
Quale valore
ha il muto scorrere del tempo,
se nulla gli appartiene
e la sua gioia s'inabissa
nella violenza del proprio avvenire.
Quale valore ha la sua vita
con la morte di un ideale
o la conquista di un lavoro
senza scelta,
quando la parte di vita che gli resta,
non vive
per un proprio interesse di vita
e non vuole più dare
né chiedere nulla.
Ignoriamo, però,
che come i fuochi d’artificio,
un interesse di vita
ha bagliori e colori
che sfumano in altri.
Noi siamo in questa mutevole essenza
di ogni passione.
Silvana De Angelis