La vita è inutile:
si spegne come il sole
e tutte le stelle dell’universo.
La vita è violenza:
nessuno
ha mai chiesto di nascere.
La vita è sacra,
solo per chi decide
in piena volontà
di vivere ed amarla.
E’ sacra la clonazione,
che dà significato alla vita
con la volontà spontanea
di una rinascita,
liberata dalla violenza di una nascita.
Sacra è la vita
dell'animale ucciso,
che amava la vita
solo per istinto.
Libero in vita, felice,
correva nel verde,
in un fruscio piangente di foglie,
perdute al suo ultimo sguardo.
Quale potrà essere il futuro,
se ogni donna comincerà a clonarsi,
mentre ogni maschio
si estinguerà in vecchiaia senza figli?
Così, con una popolazione
sempre costante,
utile ai fini della sopravvivenza
del pianeta terra,
s’arresterà la crescita,
che va all'infinito:
ecco, perché Eva
nella sua evoluzione di clonata,
generando Adamo
perse la sua vita immortale.
Sarà libera ogni donna
dalla schiavitù del sesso
con la clonazione,
per una vita ascetica e appagante.
Non ci saranno più guerrieri,
né campioni di maschi
nell'area politica,
ma per ironia di una sorte avversa,
solo amazzoni in assetto di guerra
e donne in lotta di potere.
Silvana De Angelis
L’inconscio mondo dell’infanzia
è sicuro, roseo, protetto:
esiste sempre una fata
con un azzurro vestito,
luccicante di stelle,
che con un tocco di bacchetta magica
per il trionfo del bene
ogni male sconfigge.
Poi riscopri da adulto
un mondo insicuro.
Questo mondo è un cantiere,
dove ha posto
la sua pietra ognuno
e tutti sono necessari,
ma nessuno sa
chi siamo né dove andiamo.
C’incamminiamo
verso l’equilibrio delle nascite,
il desiderio dell’immortalità.
L’onnipotenza,
che la fata nel cuore
dei bambini trasferisce,
sopravvive, fantasiosa,
in questo giro veloce, da adulti.
Da un forum, con ironia,
riporto alcune mie congetture,
immaginando il futuro:
- Con la clonazione,
il nostro “Io” continua a risorgere
e così pure il corpo;
per questo si scoprirà tutto ciò,
che nella stessa persona
è alla base dell’evoluzione.
La clonazione riproduttiva
è necessaria
per un viaggio eterno
alla conquista dello spazio,
affinché la vita non sia inutile,
ma degna di essere vissuta.
Einstein non poteva prevedere,
che il suo paradosso sui gemelli
avesse una ragione.
Un essere vivente, infatti,
se dall'universo ritornasse
sul posto da cui è partito,
volando a una velocità uguale
a quella della luce,
non ritroverebbe il suo gemello,
invecchiato,
ma clonato.
Abbiamo in tal modo la prova,
che nell'Universo
vivono esseri superiori,
perciò, il tempo si modella
sulla loro esistenza di clonati.
E’ innegabile
che la conquista dello spazio
sia a loro misura,
anche se questa ipotesi
agli increduli sembra fantasiosa.
E’ come se Einstein avesse rilevato
a caratteri cubitali
dalla segreta scrittura dell’Universo,
che tutto è nell’attesa dei clonati.
L’umanità non è defraudata dalla gioia,
se si eliminano malattie
e con l’immortalità del genere umano
diamo finalmente un valore alla vita.
Questo significato,
nessuna religione soddisfa,
ma la clonazione soltanto,
con la certezza
della nostra realtà biologica.
Ogni sorta di sensibilità
è capace di sentire
un disperato dolore
per la morte e le malattie,
che non risparmiano nessuno.
Ogni persona clonandosi,
fermerà questo processo
e l’impossibilità futura
della sopravvivenza,
ristabilendo un equilibrio delle nascite.
Dopo numerose
e successive clonazioni riproduttive
inoltre l’organismo umano
potrebbe riattivare la memoria arcaica
e l’influenza generale
latente (trofica) di rigenerare,
attribuita al sistema nervoso simpatico,
come in Spugne e Idrozoi
con un simile processo,
per stimolazione artificiale.
Le Oloturie espellono le interiora,
che rigenerano,
per difesa o per paura.
I Nemertini (cerebratulus),
da un esiguo frammento
possono rigenerare
un organismo completo
e così pure la Clavelina (ascidia)
dal cestello isolato branchiale
e gli Asteroidi da un singolo braccio …
Potrebbe essere possibile, inoltre,
che dalla memoria arcaica dei clonati
si risvegli, con il trascorrere del tempo,
un potere latente. -
Petali colorati, raggianti,
nell’oro abbagliante del sole d’estate,
però cadono,
per richiamare alla mente, per beffa,
che oggi la vita sboccia, come un fiore,
con petali fragili di una breve stagione.
Silvana De Angelis
Siamo persi nell’universo.
L’avventura della vita
non potrà mai giungere alla fine.
E’ questa la nostra eternità,
da cui, come punto
che non lascia traccia,
tra spazio
e tempo incommensurabili,
si dissolve come ieri, oggi,
o domani,
tutto ciò che amiamo.
L’universo aspetta noi:
è il nostro unico amore,
un’avventura senza fine
lungo percorsi di stelle e pianeti
su astronavi senza rumore,
che vincono lo spazio e il tempo,
ma non potranno mai giungere
alla porta di Dio,
perché lo spazio o il tempo non ha fine.
Silvana De Angelis
Tu sei neve,
che si poggia sul mio capo,
sulle mani, sul volto,
e si scioglie lentamente.
Sei il sorriso dolce del sole
in un mattino senza rumore,
andato via sulle note
che fanno vibrare
le corde dei pensieri,
di passioni distrutte
Sei una finestra sul mare,
dove in un orizzonte,
mai afferrato a piene mani,
si perde la conoscenza del sapere.
Vi entro in piena luce, a piccoli passi,
ma la strada lentamente si allontana.
Allora giungo a Te,
perfezione senza fine,
con i miei pensieri perduti,
più dolci e irreali.
Silvana De Angelis
Dio dov’è?
Questo eterno Padre
ci dona una tomba,
come ugualmente
fa un padre mortale.
Il vero amore è perciò
quello per un figlio mai nato?
Ti ho cercato, mio Dio,
nelle vette più alte,
che si stagliano all’azzurro,
negli abissi più profondi,
perdutamente innamorata,
ma Tu non hai parole,
né una mano,
che sostiene la paura di vivere.
Dove sei eterno e buon Padre?
Ci guida la ragione,
unica fiaccola che illumina,
per giungere fino a Te.
Tu sei soltanto
nel cammino eterno della scienza
con le fragili leggi della natura,
dove il mondo ha scalato
i percorsi più irti della conoscenza
e non s’arresta mai.
Arriveremo, dove?
Nei tanti modi d’essere,
Dio non è in religioni diverse
o ideologie:
è unico,
nel cuore di tutti i credenti.
E’ probabile, che Egli esista
in un mondo soprannaturale,
che l’ateo non ha colpa di negare,
se navigando
nell’ignota rotta dell’universo,
la ragione soltanto è una bussola,
unica e sicura.
Ci sottrarremo alla morte
con la clonazione,
in un mondo futuro di clonati,
quando la terra non avrà più spazio,
né le risorse
per contenere ogni creatura.
Allora, mio Dio, dove sarai?
Sei nella certezza dell’amore,
della giustizia…
che non genera
un mondo d’energumeni,
arido, inutile, deserto.
Così Dio è ciascuno di noi,
che ha creato se stesso
nell’evoluzione,
adattandosi all’ambiente,
prendendo forma e vita
da una potenziale fonte
d’energia creatrice.
Tu verrai a soccorrerci,
a stenderci una mano, mio Dio,
quando la fragilità d’ogni creatura
richiede il tuo aiuto?
Silvana De Angelis
La fede è una speranza,
ma non ha certezze.
La fede è un infinito silenzio,
che s’apre
come un libro di pagine vuote,
dove ognuno può scrivere
dolci pensieri, che si perdono
come un arpeggio lontano,
nella propria solitudine.
La fede è una silenziosa amica,
che legge nei tuoi pensieri.
Ridona tutto ciò che hai perduto
con una luce magica,
ardente, immortale,
che ovunque risveglia la primavera
con il profumo e il colore dei fiori,
lungo distese sconfinate
di colline e montagne
con strade, che salgono e poi scendono
tra i paesaggi incantati
dalla luce di un tramonto,
ma non giungono mai a destinazione,
fin dove, si attende nella gioia,
un sorriso,
perduto per sempre.
Silvana De Angelis