Scienza e fantasia nella poesia
Voci della natura, foglie …
L’orologio del tempo si è fermato
al tepore dell’estate,
ai cieli limpidi di un pallido turchese,
ma è novembre.
Foglie gialle e rossastre
cadono lentamente tra i pini sempre verdi.
L’orologio del tempo si è fermato:
come in estate splende il sole.
I campi arati odorano d’erba
e gli uccelli, cantano,
saltellano tra i rami.
Nel mio cuore c’è un tempo senza fine.
Foglie gialle, rossastre,
lentamente cadono.
Silvana De Angelis
La scienza è magica, come la poesia.
Non si può rinnegare né imprigionare:
è cammino di speranza nell’universo.
Scriverei, se fossi un ricercatore,
prodigiose pagine di ricerca,
con ogni tema terapeutico.
Per un’esperienza da accertare
con l'esperimento,
potrei per esempio inserire
un nucleo canceroso
nell’ovulo di una persona sana,
e al contrario, in un secondo tempo,
un nucleo sano, in un ovulo canceroso.
Dal confronto e dall’analisi
dello sviluppo riproduttivo
scriverei intere pagine
di verifica e d’analisi.
Percorrerei lo stesso cammino
per tante altre sconosciute malattie.
Cercherei ovunque la perfezione,
che seduce e non esiste,
con il confronto della verità
d’ogni fenomeno e indizio.
Sarei però a un punto di partenza,
sempre senza arrivo,
nella caccia a virus e batteri,
che per le radiazioni più elevate
di disastri nucleari devastanti, ripetuti,
muteranno con facilità.
Catturerei
con lastre di sottile metallo elettrizzato,
come con l' acchiappamosche,
le cariche di particelle radioattive,
disperse nell’ambiente, dappertutto.
Calerei reti di metallo, come pescatore,
per intrappolare, invece che pesci,
particelle radioattive nel fondo di oceani
o dovunque, disperse nel mare,
per caricare
un corpo di metallo, gigantesco.
Sarà poi collegato a un corpo carico
dalle dimensioni identiche,
affinché ogni particella di opposto segno
sia neutralizzata per magia.
Potremo immaginare, così,
di essere sani nuovamente,
come i pesci.
Riempirei con l'acqua radioattiva
dei disastri
i giacimenti petroliferi svuotati.
Ripescherei inoltre le particelle
con un possente elettrodo,
in un circuito di gigantesche pile,
ricoperte di piombo,
per riaccendere la speranza della vita,
andata in fumo
con le centrali di Chernobil, Fukushima
e forse in seguito, di altre,
se non torniamo
alle fonti sicure di energia.
Silvana De Angelis
Si annerisce il prato,
per la grigia luce.
La sera raccoglie tra le braccia
finestre buie.
Occhi che in uno sguardo si rincorrono
vedranno un lunghissimo inverno
e colore rosa di una rosa
ancora vivo.
Chi dirà, se per ogni attimo,
è vero,
questo perdersi di un addio,
di un cenno di mano,
di un volto,
bianco nel pianto,
fin dove scompare.
Chi dirà se è vero…
Silvana De Angelis
Morbida e fluttuante
sulle punte delle sue scarpette bianche,
volteggiava,
sollevando le sue gambe e le braccia,
quasi per afferrare i sogni con le mani.
Riflessi di luci d’oro, come stelle cadenti,
con le note di una dolce musica
si posavano tra i capelli
e il candido costume.
Sembrava che stesse per cogliere
con le mani una stella cadente,
ma proprio sul punto di sfiorarla,
si dileguò la sua stella,come sogno,
scomparso tra le luci dell’alba.
Così di notte sulle rive, cullate dal mare,
c’è un segreto struggente
nelle stelle cadenti
cui esprimere il desiderio,
che un sogno si avveri.
Meteore,
residui del passaggio di comete,
come stelle cadenti,
danno fascino al cielo d’estate,
per adornarlo con impalpabili,
lontani scintillii
nei percorsi struggenti,
in cui la realtà è nemica di ogni mistero.
Silvana De Angelis
Tenera è la sera
per il cielo immobile,
per l’onda che sussurra,
per l’ombra che copre la torre
nel silenzio,
per la quiete tra accesi colori e foschie,
che dileguano lontano.
Sommesse voci gaie
coprono stridi dispersi di gabbiani
e una pace serena ferma il tempo.
Per risentirsi viva,
l’onda disperata e fulgida riemerge,
ma una barca, sola,
cullata dal mare, lentamente,
come un cuore, si riveste d’ombre.
Solo, irreale,
tra le foglie affacciate sul mare,
oltrepassa ogni ostacolo un raggio di sole,
ed è forte come l’amore,
riflesso di un divino sguardo
che non ti lascia solo.
Silvana De Angelis
Tu sei il sorriso ardente della giovinezza,
la dolce voce del passato,
del presente, del futuro.
Sei la bellezza eterna
che fa sbalzare il cuore.
Sei l’amore mai dato, o ridonato,
seppellito per sempre.
Sei l’amore, che non ha mai fine,
anche quando non c’è.
Silvana De Angelis
Bocche d’acqua e ponti.
I riflessi dei navigli mutano la Senna.
Il sorriso della Gioconda,
in un negromante,
in un sassofono che risuona
tra spazi lontani, vuoti del metrò,
in una stella del planetarium,
dal rosone della cattedrale,
sussulta nel tempo.
Una foglia nel vento
accoglie in un turbine la sua vita.
Virtuali esistenze ricoprono d’incanto
un passerotto che non ti sfugge,
una tigre avvenente,
come un’immagine di mesoni,
che non hai mai visto.
raccoglie in un turbine la sua vita.
una tigre avvenente,
come un’immagine di mesoni,
che non hai mai visto.
Così, l’ineffabile
ha nascosto il suo volto.
Silvana De Angelis
Abbattere l’indifferenza,
mentre la pioggia sommessa
si tuffa sui verdi alberi
che abbracciano il cielo,
è cambiare la nostra vita,
viverla,
tingendo il mondo d’amore,
comprenderla.
Abbattere l’indifferenza
è affermare che esisti,
cancellando il dolore
con un vero dialogo,
che riaffiora
da parole mai dette.
Silvana De Angelis