Poesia

Nelle caffetterie,

dove i pensieri vagabondi

s’incontrano,

traboccanti,

come ricolmi bicchieri,

un fiore si posa

nei percorsi dei nostri incontri,

dove per un attimo tutti noi

inventiamo una nuova esistenza.

Potremo ancora cercare dell'altro?

Una vita che elimini la noia,

abitudini,

sicurezza vissuta

con sentimenti sconfitti,

che rincorra tutto ciò,

che è senza ragioni,

inspiegabile

o accada senza un se e senza poi,

ciò che a noi piaccia e sembri normale,

come un punto felice,

che sospinga al confronto

insoddisfatte ragioni.

Segreta felicità, indefinibile, appagata …

dolce aria che nessuno conosce,

come un’antica storia

dei nostri ricordi o stato d’animo,

sei apparsa,

improvvisa nei nostri occhi.

Per noi, senza paura,

non ci sono strade giuste.

Si libereranno le idee

dal logorio dello spento coraggio,

come stagni d’acqua assopita,

dopo la marea di una tempesta.

Ci condurremo

lungo le angosciose rovine

della nostra anima,

dove i pensieri non hanno dimora

e tutto è possibile.

Noi non ci conosciamo

o ignoriamo noi stessi.

Tutti noi giungeremo,

dove nessuno, mai, ci ha condotto,

liberi, come questo silenzio,

che sembra giunga da lontano,

per dimenticare

tristezze che abbiamo vissuto,

mentre la brezza

carezza chiome di alberi

nella piazza deserta.

Fuggiremo la paura

di giorni tutti uguali

e il grigiore della piccola gente;

con sentimenti mai conosciuti

la nostra anima

sarà sempre diversa.

Rivivremo una nuova esistenza,

o qualunque sia il cambiamento di vita,

ognuno ritroverà le solite cose?

Questa caffetteria va oltre la piazza

e chi ha girato il mondo

non conosce quello che sta in noi.

Scopriremo l’immenso,

mentre tra misere storie

si dibatte un mondo senz’anima.

Rientreremo nel nostro Paradiso,

come immersi nella natura.

Senza nulla, possederemo tutto:

un’ emozione

che ci porta lontano,

momento felice che unisce

e scopre la vita,

come gemme di fiori

che irraggiano il buio.

Passerà la luna

su questa magica sera.

Domani, le nuvole più grigie

vagheranno sulla noia

e la fatica del giorno.

L’anima vibrante,

come melodia di Chopen,

sfumerà nei clacson del traffico,

nel chiasso di una Scuola,

nelle cronache delle prime violenze.

Nulla resiste al logorio.

Come una primavera che sfiorisce

o un lago prosciugato

ci attende la vita di sempre.

La dipingeremo con colori irreali?

Cureremo il suo dolore,

come malattia?

Colmando la solitudine,

rivestiremo la noia di nuova allegria?

La bellezza della fantasia,

di emozioni sconosciute,

però, ritinge, a volte,

anche la solita e inappagata

vita che viviamo,

come quadro non finito,

in colori mutevoli,

mai visti e osservati.

Vana è allora l’assurda ricerca

di una nuova esistenza

per sfuggire alla noia,

nel tempo in cui si riconosce

l’appartenenza a una vita matura,

che lentamente incide

la roccia più dura.

Non basta più

il rifiuto di ogni riflessione,

per ignorare la vita migliore

di una coerente

crescita interiore.

Nessuno scorge mai,

che siamo abbagliati

dalla "morgana"

di un' illusione.

Lungo il cammino

s'incontra un amico

e si riscopre il razionale.

Ti suggerisce una pace serena,

come gatto sonnacchioso,

sdraiato nel sole,

come brezza che culla

la gialla mimosa,

come occhi felici di bimbo,

come oasi nel deserto

di passioni già vissute,

come barca in un porto arenata,

mentre un fragore di tempesta

si perde lontano …

Silvana De Angelis

Nessuno sa,

dove nasca la poesia,

se è l’assurdo

o un’effimera linfa,

che, per una ricerca di vita,

in sottili vasi scorre

nell’albero della vita.

Nessuno sa,

se è un legame sconosciuto,

che lega, come atomi, la materia

o un'energia che crea e vive,

oltre il breve tempo della vita.

E’ forza che spinge

verso la conoscenza,

o la salvezza di un uomo,

che apparteneva al nulla?

Come la vita è viva,

insondabile come l’ignoto:

ha per questo una doppia vita,

se scopri il cammino,

che in ogni impresa,

spinge la storia umana

verso l’inesplorabile infinito.

Silvana De Angelis