New York

Che cosa fa a New York,

tra strade

quasi surreali

e alti grattacieli,

che intercettano

musica celeste,

su una bancarella

di Brodway,

in Google Maps,

un pomodoro

rosso e naturale?

Quale stimolo

ci fa vagare senza rotta,

in un cammino

che noi non conosciamo?

Ognuno,

è probabile, cerchi,

come pietra filosofale,

dove s’intana un quid,

tra vestigia, ormai spente,

figure fugaci

e il sussurro del mare.

Allora navighiamo

in Google Maps,

che con un colpo di mouse,

porta in casa

meraviglie del mondo,

che noi non conosciamo.

A New York,

fra tecnologie avanzate

dell'anno duemiladodici

e alti grattacieli,

che intercettano

musica celeste,

su una bancarella

di Broadway,

un pomodoro

rosso e naturale,

così comune,

ma lì in vista

e così insolito,

ricrea l’alchimia magica,

unica e reale della vita.

Silvana De Angelis


Ci sono scritti in noi,

pensieri che nessuno leggerà,

come melodie di un organo

nella pace di una chiesa,

un colore infinito di un tramonto

nell’isola del tempo,

che si perde lontano,

dove tutto sembra morire

e l’eternità avvolge

ogni dolore nel silenzio.

Brilla una stella lontana

e accende la speranza di gioie

mai sepolte,

che sopravvivono

alla lenta armonia

di un tempo senza fine.

Isola irraggiungibile,

come macchina del tempo,

non morire con i tuoi ricordi,

nel cuore che grida:

“Sei, ancora, e sempre viva

nel passato e nel presente…

Non morire nei sepolcri

che avvolgono tutto nel buio,

non morire,

come nel freddo

di un ultimo abbraccio.”

Il tramonto in fiamme

affonda nell’universo

che sconfina,

quasi a sconfiggere l’ignoto

e l’orrore della fredda morte.

Come un’astronave

senza tempo,

la vita accende nell’universo

una luce infinita

e una speranza.

Dopo miliardi d’anni luce,

un treno

dai finestrini luminosi,

si fermerà a una stazione

dove una madre attende,

colma di gioia.

Silvana De Angelis

Girasoli

sbocciati

su campi

riarsi.

Immenso.

Lunga ebbrezza

del vento

sfiora l'ascesa

di spazi sognanti.

Fantasie

ardenti,

come porpora,

oltre sogni

finiti,

hanno altra vita

silenziosa.

Scrosci d'acqua.

L'azzurro

è preso

con mani

leggere di fantasia,

tra la foschia

andante.

Come desideri

di vita

in agonia,

il vento solleva

le foglie

già cadute,

con vivi colori.

Cascate

di luce

discordano

da sfumate

penombre,

sfavillano

nel tenero chiarore.

Si accende

ogni presenza

con veli vermigli,

attraenti,

di fragili

petali di luce.

La vita è bella,

amata oltre eventi

e limiti,

soltanto se tu vuoi.

Silvana De Angelis

Nuvole,

corpi avvenenti, malfatti …

Sotto ombrelloni variopinti,

come sciami di farfalle,

commedie gaie di vita

catturano attenzione.

Sull’altalena un bambino

sfida nuvole incerte,

come un dio del vento.

S’intorbida la limpida acqua,

tra spuma e fragore di ondate.

Si ricolora l’incompletezza

di una perduta armonia

tra l’anima

e i corpi avvenenti, malfatti …

nei loro costumi da bagno,

con sinfonie di colori,

vivaci,scuri o brillanti.

Chi ha ali di fantasia

vede in un cielo azzurro

nuvole buffe su un calesse,

dove anima e corpi

così divisi,

si contendono.

Silvana De Angelis

C’è un attimo da fermare,

dove si spegne il tempo,

per un colore,

fremiti di farfalle,

ebbrezza d’onde e vento,

nuvole tenere,

una vita che non muore,

un ricordo,

fiori e profumo,

sola gioia,

pura come acqua chiara

e tenera emozione di un sorriso.

C’è un attimo da fermare

per occhi che non mutano

e pensieri che sanno tutto dare,

solo gioia,

come canto o brezza sui fiori

nei giardini dell’anima.

Silvana De Angelis

Un flauto suona.

Nella luce bianca

osservi biondi capelli

e un lungo attimo

d’abbraccio amante,

sotto il portale antico.

Ritrovarsi è cos’ì:

è come attendere

il sospirato istante

tra lo scorrere dell’acqua

con ardore, giorno e notte,

con i suoi scherzosi mulinelli

e antiche case marmoree,

sotto pallidi lampioni.

E’ un attimo veloce

da rincorrere,

come l’acqua spumeggiante

che di luce brilla.

Ritrovarsi

è ascoltare la vita

con sensazioni

ed emozioni sconosciute,

per riconoscersi

nuovamente,

oltre le recinzioni di solitudine

che dividono,

come ghiacciai immensi.

Silvana De Angelis