Fendibilità

La fendibilità è una proprietà tipica del legno, specificamente tecnologica, poiché si riferisce alla sua lavorazione e indica la tendenza del legno di lasciarsi spaccare lungo le fibre, mediante un cuneo o scuri, senza produzione di segatura e trucioli. La fendibilità è maggiore nel legno a fibre lunghe, poiché quest’attitudine si riscontra nei legnami teneri a fibre grosse e rettilinee (pino, abete, pioppo tiglio, castagno). Tagliando il tronco, nel senso della lunghezza, si nota la presenza di fibre e di vasi. Questi tessuti, insieme ai fasci fibro-vascolari, costituiscono il sistema meccanico o di sostegno delle piante, come lo scheletrico per l’uomo. Le fibre con cellule vive formano i collenchimi, quelle con cellule morte lo sclerenchima. Lo sclerenchima è un tessuto, formato da cellule morte, con membrane lignificate e ispessite, che hanno forma fusiforme e allungata, dette legnose nel legno vero e proprio o durame, per distinguerle da quelle librose con ispessimento cellulosico, che appaiono saldamente unite nelle piante tessili (canapa, lino, iuta, ecc.) La quantità delle fibre e dei vasi dipende dal tipo di legno. Con molte fibre si hanno legni duri, e teneri con molti vasi. In generale i legni duri sono scuri, quelli teneri sono chiari. In una sostanza anisotropa, come in una tavola di legno, la resistenza meccanica dipende da com’è orientata la forza esterna rispetto alle fibre delle tavole stesse. Dai legnami segati in direzione longitudinale, per mezzo di seghe a motore, si ottengono i semilavorati: travi, travetti e listelle a sezione quadrata e assi, tavole, tavolette, tavelloni, assicelle per pavimenti e imballaggi, a sezione rettangolare. In questo caso, però, è utilizzata la sega a motore, con produzione di segatura, per cui diversamente dalla fendibilità, si applica uno sforzo di taglio, anche se applicato in direzione longitudinale, per cui è facile confondersi. La resistenza alla fendibilità si può misurare, lasciando penetrare lungo una linea parallela alle fibre di una tavola di legno, un piccolo cuneo. Il legno si spaccherà in questo punto, in direzione della lunghezza della fibra, quanto più esso è fendibile. Si può provare a inserire questo piccolo cuneo, a distanze varie dall’estremità della tavoletta, fino a trovare un certo punto, in cui si spaccherà. La fendibilità o resistenza del legno allo spacco è inversamente proporzionale alla lunghezza tra il cuneo e il bordo della tavoletta: maggiore è la distanza del punto di resistenza dal bordo, minore è la fendibilità e viceversa nel caso in cui la distanza è minore.

Il cuneo, formato dall’unione di due piani inclinati, ne utilizza il principio.

Cuneo

E' un prisma a sezione di triangolo isoscele, il cui lato è detto fianco. In questa macchina semplice la forza motrice, applicata, per esempio da un martello, sulla base, rappresenta la potenza, mentre la resistenza agisce perpendicolarmente ai fianchi. Allo stesso modo del piano inclinato, il cuneo è una macchina vantaggiosa, poiché più l’inclinazione dei fianchi è ridotta, più la forza motrice utilizzata è minore rispetto alla resistenza del materiale da tagliare con punta tagliente a spigolo, o da fendere con spacchi lungo le fibre.

Scomponendo la potenza applicata sulla base del cuneo perpendicolarmente ai fianchi del prisma, in due componenti, uguali e opposte, R1 e R2, e considerando i triangoli simili OHE e CDS, ne scaturisce: la potenza sta alla resistenza su uno dei fianchi, come la lunghezza della testa sta a quella del fianco. Per questo si ha:

OH : OE = CD : DS.

In questa condizione di equilibrio, “OH” rappresenta la potenza, “OE” la resistenza su uno dei fianchi, “CD” rappresenta la base “b” del triangolo isoscele, sulla coincidente base o testa del prisma, “DS” la lunghezza “l” del suo fianco, per cui la stessa proporzione può essere scritta così:

P : R = b : l

Da questa proporzione si ottiene:

Si avrà, quindi, vantaggio maggiore dal cuneo, come da formula, quanto più piccolo è l’angolo in S, aumentando la lunghezza del fianco, rispetto a quella della testa. In tal modo si avrà una maggiore fendibilità, lungo le fibre.