il mobbing- Un ipotesi

Oggi mentre pascolavo con Bebè la mia piccola capretta, ho sentito un passero cinguettare in modo nervoso, alzando la testa ho visto una gazza sull’albero di fronte, lo seguiva sui rami.

Quando l’uccellino ha emesso quel richiamo, si sono subito interessati tutti gli altri della stessa taglia. Intorno a lui, c’erano: fringuelli, cince bigie, e passeri. Uno di loro ha cominciato a richiamare con forza l’attenzione di tutti gli altri, interessandoli all’evento. Tutti insieme sono piombati sulla gazza. Da questo comportamento deduco che, il mobbing non è solo una lotta tra uccelli più piccoli della stessa specie e quelli piu’ grandi, ma è un fenomeno in cui uccelli non necessariamente cospecifici, possono riunirsi di fronte al pericolo e attaccare il nemico.

A questa aggiungo un'altra riflessione, quando il mio pappagallo veniva attaccato da un gatto mentre, era fuori nel giardino in gabbia, lui emetteva un grido dall’allarme,e al grido corrispondeva il soccorso dei miei gatti, soprattutto di Lilli il siamese, che malgrado la sua aggressività si era affezionato al pappagallo,sapeva che era di famiglia, e lo difendeva ogni volta che si avvicinava qualcuno, proprio come fanno i cani con le pecore quando crescono insieme.

Questo mi lascia pensare che, il richiamo di soccorso, è finalizzato ad attrarre l’attenzione di chi, in quel momento si puo’ interessare, e non è automatico, che il cospecifico aiuti l’altro della stessa specie, cosi come, è possibile che altri animali soccorrano uno di una specie diversa. Gli animali percepiscono il significato di famiglia, famigliarità, gruppo, e lo legano alla vicinanza affettiva.

E’ naturale che di fronte ad un piccolo, attaccato da un uccello piu’ forte i soccorsi vengano effettuati da tutti. Molto probabilmente, l’istinto di prendersi cura dei piccoli, di chi chiede aiuto è forte tanto da generare un attacco di gruppo verso il predatore.

Quindi il mobbing è in realtà un atteggiamento di difesa innato, in cui istintivamente, e in modo immediato si crea una certa complicità tra i difensori, che senza parlare agiscono a favore del piu’ debole.

Maria Cristina Lorusso