Articolo - Etologia comparata e psicobiologia

Il comportamento dei primati e l’uomo

Tra il comportamento dell’uomo e quello delle scimmie esistono delle analogie, ma anche molte differenze. La psicobiologia e l’etologia studiano il comportamento di tutti gli animali. In qualità di ricercatore ho deciso di studiare il comportamento dei bambini durante il gioco, perché questa fase è utile per comprendere lo sviluppo umano e quello degli animali compresa la gestione e lo sviluppo dell’aggressivita. Studiando i bambini, i gorilla, i gibboni, l’amandriade mi accorgo di moduli comportamentali simili, ma soprattutto delle differenze. I bambini sono molto piu delicati, meno aggressivi, e i loro gioco è legato all’esercizio mentale.

Il bambino quando gioca non esercita solo le sue abilità motorie ma soprattutto coordinazione tra queste e la sua mente. Il bambino cerca delle vie per accrescere le proprie capacità cognitive, tutto lo sviluppo del bambino è proteso verso il miglioramento intellettivo. Esso esercita l’intelligenza per l’intelligenza stessa.

La montessori diceva che il bambino a tre anni è un uomo, perché ha una mente assorbente capace di comprendere velocemente tutto quello che passa sotto i suoi occhi, usa le sue facoltà cognitive, fantasia, immaginazione, creatività di gran lunga differenti da quelle delle scimmie. Avete mai visto una scimmia pensare al futuro e cercare di costruire qualcosa di bello per farlo vedere ai suoi compagni? Questo lo fa solo l’uomo. L’uomo cerca di distinguersi e la sua preoccupazione principale è far comprendere a tutti gli animali che lui è piu intelligente.

Nelle scimmie il desiderio di creare è finalizzato alla sopravvivenza della specie, mentre nell’uomo questo desiderio deriva dal bisogno di riconoscimento della sua grandezza e intelligenza. Maslow attraverso la piramide spiega il bisogno di autorealizzazione e di stima.

Le scimmie costruiscono utensili per riuscire a mangiare, l’uomo invece realizza costruzioni e utensili non solo per mangiare e dormire, ma una volta sazio si adopera per inventare manufatti originali utili per confrontarsi con gli altri della sua stessa specie (soddisfacimento del bisogno di autorealizzazione). L’uomo è spinto a migliorare le proprie performance dal bisogno di autorealizzazione e dal confronto con gli altri.

Immaginate un bambino che ne osserva un altro dopo che è riuscito a costruire qualcosa con le costruzioni. Lui distruggerà la sua e poi la ricostruirà, subendo un insuccesso che peggiorerà i livelli della sua autostima. Con questo voglio sottolineare il profondo bisogno di crescere del bambino e di confrontare la sua intelligenza con le altre.

Il bambino ha bisogno di lasciare tracce di se nel mondo, mentre costruisce si guarda intorno, e poi chiama la madre per farle vedere quello che ha fatto. Desidera conferme, vuole crescere, e distinguersi dagli altri. Rispetta le richieste della società e della scuola, in cui il successo non dipende dalle qualità morali ma dall’intelligenza. Avete mai visto una maestra che richiede ai bambini di distinguersi per le qualita morali? Forse sarebbe meno istintivo e piu’ umano chiedere questo ai bambini, cosa fai per essere piu buono? Chi è il piu buono della classe?

Chi è il piu altruista? Perché è altruista? Lo è per amore o vuole farsi notare dagli altri?

Il solipsismo umano deriva dalla mancanza di queste richieste,l’ uomo per mettersi in regola deve sfidare ogni giorno la sua intelligenza e quella degli altri. Se la richiesta fosse chi è il piu buono? Gli uomini forse penserebbero a prendersi cura dell’altro e si confronterebbero anche per questo. Lo sviluppo dell’intelligenza è procede inpa rallelo perché se non costruiamo una società fondata sul rispetto reciproco, sulla buona convivenza, non riusciremo a valorizzare le intelligenze. Il bambino intelligente non deve soccombere ma deve emergere. I suoi valori morali non devono svilupparsi solo dopo delle positive performance riguardanti la crescita intellettiva, l’uomo non deve essere amato solo per i suoi successi ma anche per il suo modo di essere e le sue qualità morali. Come diceva Rousseau l’uomo nasce buono e la società determina il suo inasprimento la sua aggressività perché la società richiede performance riguardanti le sfide intellettive, fonte di insuccesso. La competizione tra uomini riguarda il successo e l’insuccesso, quello che fai e non quello che sei. E’ naturale che un uomo intelligente riesca a distinguersi anche per le sue qualità morali, ma lo sviluppo cognitivo e quello morale dovrebbero essere migliorati da un processo educativo che li rinforzi entrambi uno a favore dell’altro.

Se un uomo è meno intelligente è anche piu aggressivo, ma se un uomo è aggressivo e non viene educato non puo sopravvivere in una società educata ma solo in una giungla. Se fossimo meno impegnati ad aggredire gli altri occuperemmo il nostro tempo in attività moralmente elevate che stimolano il progresso di un intera umanità.

Basta una persona con degli ideali positivi per gettare luce in una giungla, in cui le persone vivono come gli animali sfidandosi con giochi perversi che sollecitano il con fronto tra intelligenze perverse che non hanno niente di moralmente elevato da proporre. Mi sono sempre chiesta come mai l’uomo, essere cosi intelligente, utilizzi queste facoltà solo per misurarsi con l’altro in modo aggressivo e non per aiutarlo, per rispettarlo e permettere cosi ad una società di crescere. Purtroppo gli uomini non utilizzano l’intelligenza per scopi benefici ma solo per affermarsi, al contrario delle scimmie che anche se ne hanno di meno riescono a convivere e ad aiutarsi perché vivono seguendo il proprio istinto, il proprio cuore.

Istinto e gioco : LE SCIMMIE E I BAMBINI

Ritornando al gioco, i moduli comportamentali piu frequenti delle scimmie sono prevalentemente : l’inseguimento, la lotta e l’arrampicata. Comportamenti questi, presenti anche nell’uomo. Tra le scimmie è diffusa la pulizia sociale: il grooming.

I babbuini vivono in in grosse comunità e la pulizia è una delle componenti essenziali per mantenerle unite. I cuccioli del babbuino si inseguono, corrono, e si arrampicano, sono molto legati alla madre, e lei insegna ai piccoli il grooming.

Quando il piccolo si separa da lei, si associa al gruppo in cui vengono messe in pratica le forme del comportamento degli adulti: arrampicata, inseguimenti,e lotte.

.

I babbuini devono essere sorvegliati sempre dai genitori perché non devono essere tormentati dagli altri, sono troppo aggressivi tra loro epossono farsi male. <<Quando un esemplare viene offeso e grida, gli adulti accorrono e fanno arrestare il gioco, la presenza di un maschio adulto impedisce che i piccoli vengano tormentati e in tal modo, nell’atmosfera protetta dei gruppi di gioco, i legami sociali vengono ampliati e si rafforzano sempre di piu>>[1].

I cuccioli di gorilla proprio come i babbuini e l’uomo, amano rincorrersi, ma propongono anche comportamenti differenti: cercano di difendere i tronchi, l’albero e un rigonfiamento del terreno.

dal nemico.

Gli alberi e la vegetazione sono molto amati anche dai bambini. I piccoli umani si divertono a costruire la casa sull’albero e a saltare nelle pozzanghere. La foresta è anche l’habitat naturale dell’uomo. L’uomo nella foresta si rilassa, entra in armonia con se stesso e la sua natura primordiale. Il bambino in casa soffoca, ha bisogno di uscire e di vivere all’aria aperta. Anche i bambini durante il gioco sperimentano la lotta, l’inseguimento e il nascondino.

I gorilla sono meno curiosi dei bambini, se vedono una carta colorata per terra la ignorano, invece il bambino la prende. I bambini sono stimolati dal movimento e dai colori, invece i gorilla no. Sono meno curiosi. La curiosità è uno degli elementi piu importanti per lo sviluppo dell’intelligenza umana.

I piccoli dei gibboni imparano subito ad arrampicarsi e sono molto legati alla madre.

Secondo Monica Mayer Holzaptel la madre insegna ai piccoli gibboni a giocare, li cattura, li morde, e li beffa. La mamma dei Gibboni prende in giro il proprio piccolo!

I gibboni vengono definiti anche “bambini nati viziati” se crescono in cattività con ricercatori e allevatori. Questi ultimi, finiscono per trattarli come persone, punendoli con botte e gli animali reagiscono alle punizioni con aggressività proprio come i bambini maleducati. Mai dare le botte ad un gibbone, lui risponderà avventandosi con i denti e con morsi molto forti perché non è in grado di comprendere la profondità del morso e il danno che provoca. Fischer Wolfgang afferma:<< cio’ che rende cosi attraente l’allevamento dei gibboni, sono la leggerezza e l’eleganza dei movimenti , il loro carattere dolce e arrendevole (…)pero se rovesciano o rompono qualcosa una punizione sarebbe la soluzione peggiore(…)>>[2].

[1] cfr GRZIMEK-VITA DEGLI ANIMALI-BRAMANTE EDITRICE 428

[2] cfr. GRZIMEK-VITA DEGLI ANIMALI..op.cit., p.488.