Dalle lucertole alla medicina rigenerativa



Vi sarà sicuramente capitato di vedere un gatto giocare con la coda di una lucertola. Mentre un momento prima rincorre il piccolo rettile, un secondo dopo lo attacca e si trova tra le zampe solo la coda che si muove da sola. Come fa la lucertola ad eliminare automaticamente la coda? E cosa succede dopo alla lucertola?

Sappiamo che la lucertola riesce a staccarsi la coda senza farsi male, grazie agli strumenti naturali che possiede per farlo. Questo comportamento è geneticamente codificato e serve all'animale per difendersi dall'attacco nemico. Quando la lucertola, avverte la presenza di un pericolo può decidere di eliminare la parte terminale del suo corpo, lasciandola tra le zampe del predatore. La coda si stacca grazie ad una forte contrazione muscolare che permette all'animale di svincolarsi dall'aggressore. Il contorcimento delle fibre muscolari lasciano che l'appendice caudale si stacchi dal resto del corpo, continuando ad agitarsi grazie alle fibre nervose.

Questo meccanismo viene definito autotomia e viene utilizzato anche da altri animali come: serpenti, insetti, crostacei e aracnidi. Questi ultimi, in condizione di pericolo possono liberarsi delle zampe e poi aspettare che ricrescano.

Ma come si riforma la coda?

La lucertola dopo un pò di giorni riproduce la coda, grazie al supporto delle cellule staminali. Secondo i ricercatori dell'Arizone State University e dell'Università dell'Arizona la seconda coda generata non è uguale alla prima. Ci sono delle importanti differenze tra la coda iniziale e quelle successive. Nella seconda coda si formano un manicotto cartilagineo e delle fibre muscolari più lunghe di quelle originali che non permettono alla lucertola di muoverla con agilità.

Le cellule staminali meritano di essere studiate a fondo, per la creazione di nuovi organi e per le terapie rigenerative. Sarebbe bellissimo riuscire a far ricrescere le parti del corpo umano danneggiate ! Nelle lucertole sono stati individuati 326 geni che si attivano durante la fase di rigenerazione e 302 di questi sono presenti anche nei mammiferi. Speriamo che i nostri medici ricercatori aiutino il nostro organismo a rigenerarsi mentre noi cerchiamo soluzioni anche per la mente e lo spirito!!

Prof. Maria Cristina Lorusso