Il bullismo un problema etologico:

Il bullismo è strettamente legato alla selezione naturale, i bulli realizzano quello che la natura chiede loro in modo spontaneo, aggrediscono il malato, il debole, colui che si distingue per difetto dagli altri. E’ quello che Lorenz chiama istinto di predazione a generare nel selvaggio il desiderio di attaccare la vittima, lo chiamo selvaggio l’uomo maleducato perché è un animale che non riesce a contenere il desiderio di attaccare la preda, la vittima. Il bullo è un animale perché non ha empatia, non prova sofferenza nel vedere gli altri stare male, possiede la mente simile a quella di un rapace, studia le tecniche per attaccare la preda, utilizza delle tattiche, è machiavellico, possiede elevati livelli di aggressività che non riesce a contenere, desidera dominare gli altri a qualsiasi costo, ha bisogno di una cerchia, un sostegno, perché vuole essere sicuro di attaccare e di vincere. Esistono dei meccanismi che l’etologia chiama ritualizzazioni, sono quei comportamenti istintivi che vengono utilizzati anche durante altri momenti della vita perché si rivelano vantaggiosi per la sopravvivenza.

Nell’uomo questo comportamento prima veniva utilizzato per attaccare le prede. Oggi il selvaggio non attacca più la preda ma le vittime, i propri cospecifici, in situazioni diverse ma soprattutto quando sono malati e deboli.

Dagli studi sulla capinera, risulta davvero interessante il comportamento di finzione dell’ala spezzata. La capinera finge di essere ferita per allontanare il predatore dai nidiacei, e quando il predatore la raggiunge vola via. Il predatore attacca la capinera malata non i nidiacei, e sceglie prima il soggetto malato, non il più debole, questo vuol dire che il predatore predilige per primo il malato, il più difettoso, lo consuma prima, e lascia vivere, invece, l’individuo sano. Il predatore viene attirato dal verso della mamma capinera, ma soprattutto dal difetto e dalla malattia. Secondo me l’aggressività del selvaggio viene conservata nell’uomo da secoli ed esplode di fronte al difetto che la mente umana non riesce a sopportare, il difetto/fastidio può essere nel linguaggio che la persona utilizza, nella gestualità, nell’aspetto, nel suo modo essere. L’attacco scaturisce nel selvaggio quando si trova di fronte alla differenza, al difetto, alla malattia, al mostro, al deforme. L’occhio umano non sopporta il difetto, e lo evidenzia con aggressività perché vuole sopprimere quella vita deforme, quel mostro, quell’imperfezione ( selezione naturale). Il difetto puo’ anche essere avvertito da alcuni e da altri no, perché l’imperfezione viene avvertita normale dall’uno e mostruosa dall’altro e man mano che andiamo avanti il fenomeno del bullismo acquista sempre più un suo valore una sua giustificazione, un suo significato specifico, diviene effetto del bullismo stesso. Le forme del bullismo ne sono una prova, i ragazzi non sentono solo istintivamente il desiderio di attaccare ma realizzano un vero e proprio scopo di vita, legato ad altri valori sempre istintivi come quello della competizione tra maschi, la prevaricazione del piu’ forte e la dominanza che nel tempo vengono rafforzati dalla maleducazione si trasformano in atti di devianza e criminalità. Molti definiscono delle regole illegali alle quali tutti devono sottostare e obbligano i componenti del gruppo a seguirle. Qualsiasi tipo di organizzazione così realizzata viene considerata criminale. L’illegalità legalizzata domina oggi la nostra società, certe consuetudini diventano regole, e se vengono anche legalmente contestate rischi la vita.

Questi e altri gli istintivi comportamenti del selvaggio. Il problema principale oggi è degli adulti che non solo non aiutano le vittime, ma incoraggiano i seguenti comportamenti: la competizione, vincita e revaricazione, incoraggiando il selvaggio a continuare.

Le prove del bullo quando sottopone la vittima allo stress psicologico per studiarne le mosse , sono le stesse prove con le quali il gatto sottopone la lucertola, lui gioca con la lucertola, la tortura, e mentre si contorce lui la lascia libera per un po’ e poi quando sta per perderla se la riprende, perché deve comprendere i suoi riflessi, la sua capacità di previsione, e questi sono sempre comportamenti istintivi.Se al gatto invece della lucertola, provate a proporre un filo di lana, presenterà lo stesso comportamento, l’istinto non viene frenato se proponiamo sempre il filo e l’istigazione, lo stesso succede per l’uomo. Se ad un essere umano proponiamo una stimolazione continua legata al successo attraverso la prevaricazione si abituerà a prevaricare, molti genitori lo fanno, insultano i figli sin da piccoli, insegnano loro l’arte della guerra, i ragazzi dopo, fuori propongono gli stessi comportamenti. Questi comportamenti si verificano soprattutto durante l’adolescenza quando il corpo dei bambini assume forme strane a causa della crescita, braccia lunghe, naso lungo, brufoli, ecc. I bulli però attaccano anche i portatori di handicap, i malati. L’uomo agisce ancora oggi per istinto, non ha un freno, il freno è l’educazione. Senza freno un uomo è un animale. L’uomo come diceva Aristotele è un animale, e io proporrei un altro sillogismo se il bullo è un uomo e il bullo è un animale, l’uomo oggi è un animale, perché oggi si verificano più atti di bullismo. L’uomo di oggi non è l’uomo del progresso, è l’uomo del regresso, perché non utilizza l’unico organo che lo rende diverso, il cervello. Qualcuno mi dirà allora, ma la selezione naturale non è un processo evolutivo? La mia risposta è si, è un processo evolutivo ma quando elimina e seleziona il deficit mentale, e anche in quel caso questo comportamento non è amesso,perché il progresso dell’uomo deriva dall’educazione, l’intelligenza si sviluppa dove esiste l’educazione, e il deficit mentale non può essere educato, non può superare un certo limite , ma l’uomo difettoso, l’adolescente con i capelli verdi e il naso lungo non sono malati hanno un difetto che per istinto selvaggio viene contestato dal bullo, e chi lo contesta in quanto aggressivo e diseducato è un soggetto a rischio che durante gli anni va incontro al deficit intellettivo se non lo ha già. Sfido allora, tutti gli adolescenti con i capelli verdi a farseli di un altro colore azzurri, e gli consiglio di valutare selettivamente tutti quei limitati intellettivi che li insultano perché non hanno ancora capito che dietro quei capelli si nasconde una grande intelligenza!!!

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Maria Cristina Lorusso