LE TESTUGGINI DELLE ISOLE GALAPAGOS

Nel mondo esistono in tutto 40 specie di Testudinidae[1]. Sulle isole Galapagos ci sono le testuggini più grandi del mondo ( 1m e 20 centimetri e pesano ben più di 227 Kg). Le tartarughe delle Galapagos superano tutte le altre per le dimensioni, tanto che per la loro imponenza impressionarono i colonizzatori spagnoli. Essi sbarcarono su queste isole e le chiamarono Galapagos, perché questo termine significa tartarughe. Purtroppo, i navigatori consumavano tutto quello che trovavano e impararono presto a cibarsi della carne delle tartarughe e per questo tali isole divennero uno scalo fisso per i rifornimenti di carne[2]. A causa di queste invasioni umane il numero delle testuggini si è ridotto da 250.000 a 30.000, perchè gli spagnoli oltre a cibarsene, portavano anche ratti e gatti sulle isole. I ratti depredavano i nidi dei neonati delle testuggini distruggendo intere nidiate. Inoltre, anche la vegetazione invadeva i territori in cui loro trovano nutrimento, riducendo le loro possibilità di vita. Esistono infatti molte piante invasive che sostituiscono velocemente quelle autoctone.

L’invasione umana ha determinato la morte del Geochelone, un animale estremamente pacifico che viveva sull’isola senza far del male a nessuno. Nel 1939, finalmente il governo dell’Equador dichiaro' queste zone protette. Nel 1959 le Galapagos diventarono “Parco Nazionale” e nacque la fondazione “Charles Darwin Foundation” sull’Isola di Santa Cruiz. Naturalmente, l’uomo dopo aver devastato il territorio ha deciso di porre rimedio alle conseguenze prodotte con un programma di recupero che si è servito di mezzi artificiali per far riprodurre alcune specie.

Il nome specifico delle testuggini delle Galapagos è Geochelone nigra, appartiene al genere Geochelone e al sottordine dei Cryptodira. In tutte le isole è presente almeno una sottospecie perché ogni ognuna di esse presenta un aspetto diverso rispetto alle altre:

-Geochelone nigra abingdonii, Isola Pinta;

-Geochelone nigra becki, Isola Isabella;

-Geochelone nigra darwinii, Isola San Salvador;

-Geochelone nigra duncanensis, Isola Pinon;

-Geochelone nigra hoodensis, Isola Espanola;

-Geochelone nigra porteri, Isola Santa Cruz;

-Geochelone nigra vicina, Isola Isabela

Il Geochelone abingdomi è il parente più stretto della Chelonidis, fino al 2012 ne era rimasto un unico esemplare di nome George trovato sull’isola casualmente da un fotografo, l’animale era completamente solo e diverso dagli altri. I maschi di questa specie sono più grandi delle femmine, la coda è più lunga e grossa alla base.

Attualmente nessuno può allevare questi animali, si alimentano principalmente con erba. Alcune specie si cibano dell’Opuntia Galapagonensis una cactacea di cui le testuggini mangiano tutto, ma non mancano altri vegetali e frutti. Secondo Darwin tutte le varie sottospecie del Geochelone si sono distinte partendo da un unico genitore comune, differenziandosi in base all’habitat trovato nelle isole[3].

[1] Cfr. E. Tortonese, B. Lanza, Pesci, Anfibi e Rettili, Aldo Martello Editore, Milano, 1986, p.138

[2] Cfr. Rettili e Anfibi (a cura di Maurice Burton), Istituto Geografico de Agostini, Novara,1973, pp.57-60

[3] Tartaclub/index