Etologia del riccio

Il riccio è un insettivoro, appartiene alla stessa famiglia della talpa e del toporagno. Questi animali sono utili all’agricoltura in quanto collaborano alla distruzione degli insetti. Il riccio (Erinaceus europeus) vive spesso nelle stalle, nelle cantine e nei granai, aiuta a tenere puliti questi ambienti dai topi, è un abile cacciatore.

Ragni, scolopendre, lombrichi, millepiedi, insetti, lumache, lucertole e bisce insieme ad uccelli di piccola taglia rappresentano l’alimentazione del riccio.I ricci amano dissotterrare i topi, ma riescono a prendere solo quelli più malandati e piccoli per la lentezza degli spostamenti. Possono mangiare anche animali morti e pesce in scatola.Il riccio è resistente a qualsiasi tipo di veleno, riesce a mangiare vespe, api e coleotteri, animali velenosi come le Meloe e le Mosche spagnole. Un decigrammo di veleno della catarrina è sufficiente per distruggere 25 uomini, mentre il riccio non muore anche se lo ingerisce. Secondo alcuni, il riccio può essere punto anche da una cinquantina d’api senza morire. Di fronte ad una vipera il riccio rischia. La lotta e i moduli comportamentali dell’aggressione del riccio nei confronti della vipera sono molto interessanti

RICCIO E VIPERA

- il riccio attacca la vipera;

- la vipera reagisce con il dente del veleno a bocca spalancata;

- il riccio riesce a contrastare la vipera perché i suoi aculei sono più lunghi;

- il riccio le spezza la colonna vertebrale;

- In alcuni casi se il riccio viene morso dalla vipera si ammala e dopo alcune ore muore, può resistere ad una piccola quantità di veleno.

3. IL CORTEGGIAMENTO E LA RIPRODUZIONE

Il periodo degli amori comincia ad Aprile e termina a Luglio/Agosto, naturalmente il riccio si accoppia raggiunta la maturità sessuale (9-11 mesi).

3.1 RICCI E CORTEGGIAMENTO

- la femmina fugge davanti al maschio;

- il maschio cerca di raggiungerla da dietro

- lei si gira ogni volta che la raggiunge cercando di colpirlo;

- la femmina lo allontana;

- il maschio continua a rincorrere la femmina e lei a girarsi su se stessa;

- l’accoppiamento può avvenire anche la notte seguente;

- il maschio monta la femmina;

- la femmina mantiene le zampe posteriori allungate all’indietro, si schiaccia per terra con gli aculei ripiegati;

- il maschio si poggia sulla femmina con le zampe anteriori;

- il maschio va a vivere nella tana della femmina;

3.2 GESTAZIONE E CURA DELLA PROLE

- La gestazione dura dalle 5 alle 6 settimane;

- i piccoli nascono tra maggio e settembre;

- la femmina partorisce di fianco;

- il numero dei piccoli varia da 5 a sette;

3.3 IL RICCIO DI FRONTE AD UN ESTRANEO:

- se viene disturbato si solleva prontamente;

- rizza gli aculei;

- si appallottola;

- di fronte all’estraneo è irritato, il suo respiro affannoso, sbuffa;

- se spaventato può emettere grida;

vedi filmato del riccio registrato durante l’estate 2014 presso Parco Nazionale della Sila.

Firma

Maria Cristina Lorusso

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