Valeriana

Valeriana officinalis L.

Famiglia Valerianaceae

La pianta è comune in tutta Europa, cresce su suoli umidi del piano montano e submontano. La droga è rappresentata da radici e rizomi che crescono numerosi tutto intorno alla radice principale. La radice è irregolare nella forma, di colore rosso bruno con frequenti residui del colletto del fusto su cui si notano le cicatrici delle foglie basali amplessicauli. Le ramificazioni sono di color grigio, con striature evidenti che decorrono per tutta la lunghezza. La frattura è grigio giallastra, compatta, un pò farinosa. Il taglio trasversale, quasi corneo, lascia vedere una sottile zona centrale, legnosa, giallastra, sparsa di strie radiali, resinose, molto visibili.

Droga: radici e rizomi

Odore: la radice fresca è inodore, con l’essiccamento acquista odore caratteristico, ingrato ed acre.

Sapore: amaro

Composizione: La droga contiene acidi valerenici e valeprotiati, oltre a sostanze tanniche ed un olio essenziale costituito da valerène, valeròlo e canfora. Il valeròlo per ossidazione si converte in acido valerianico. Alcuni autori segnalano la presenza anche di due alcaloidi valerianina e catinina.

Proprietà: La droga è utilizzata come sedativo ed ipnoinduttore. L’uso tradizionale è come antiasmatico, spasmolitico, stomachico, diuretico.

Usi: I preparati a base di valeriana trovano applicazione nel trattamento dei disturbi del sonno, specie se legati a stati di ipereccitazione del sistema nervoso, anche associata a disturbi del canale digerente. Tradizionalmente impiegata nei casi di isteria, l’uso è oggi quasi esclusivamente in formulazioni per os, quali opercoli e capsule che possano limitare la sgradevolezza organolettica.