Carcadè

Hibiscus sabdariffa L.

Famiglia Malvaceae

Originario dell’Angola, oggi è coltivato in tutte le aree subtropicali. Viene importato soprattutto dal Sudan, dall’Egitto, dalla Tailandia, dal Messico e dalla Cina. È una pianta arbustiva, alta fino a 5 m, con foglie lobate. Con la fioritura, calici e calicetto, diventano rossi e carnosi. Il calice è lungo 2-3,5 cm. Per metà è urceolato, quindi diviso in cinque lunghe lacinie, spesso ripiegate su se stesse. Queste sono attraversate da una nervatura mediana robusta e leggermente sporgente, in corrispondenza della quale si trova, al di sopra della metà del calice, una ghiandola nettarifera scura, piuttosto spessa, grande circa 1 mm. Il calicetto è composto da 8-12 brattee sottili, allargate alla base, lunghe 6-15 mm e saldate solidamente alla base del calice. Calice e calicetto sono carnosi, secchi, friabili e di colore vivo, dal rosso chiaro al viola scuro, solitamente più chiaro alla base del lato interno.

Droga: calice e calicetto del fiore.

Odore: coratteristico, lieve

Sapore: acidulo.

Composizione: per il 15-30% il fitocomplesso è costituito da acidi organici, tra cui acido citrico, acido malico, acido tartarico, ed il lattone dell’acido (+)-alloidrossicitrico (detto acido d’ibisco). Contiene l’1,5% di antociani, responsabili della pigmentazione rosso-violacea. Sono presenti anche derivati flavonoici e fitosteroli, polisaccaridi mucillaginosi e pectine.

Proprieta e Usi: Come infusi e decotti è impiegato per stimolare l’appetito, nelle malattie da raffreddamento, nei catarri delle vie respiratorie superiori e allo stomaco, come blando lassativo, diuretico e nei disturbi circolatori. La medicina popolare africana attribuisce alla droga proprietà spasmolitiche, antibatteriche, colagoghe, diuretiche ed antielmintiche. Gli estratti sembrano esercitare un’azione rilassante sulla muscolatura uterina ed avere effetti ipoglicemizzanti. Poco utilizzato come rimedio fitoterapico, è invece un importante ingrediente per bevande e tisane dissetanti e rinfrescanti.