Tarassaco

Taraxacum officinale Webb.

Famiglia Asteraceae

Pianta cosmopolita diffusa nei prati ed ai margini dei sentieri, con robusto fittone e foglie basali roncinate. I capolini sono costituiti solamente da fiori ligulati. Il pappo bianco serve come apparato per la disseminazione degli acheni. In tutte le parti della pianta è presente un lattice. La droga è costituita da pezzi di radice provvisti esternamente di grosse rugosità longitudinali, di colore dal marrone scuro al nero. In sezione trasversale si osserva una abbondante corteccia, di colore grigio-biancastro o marroncino, in cui sono visibili numerose zone concentriche con canali laticiferi marroni disposti tangenzialmente. La zona di cambio, più scura, racchiude un corpo legnoso di color giallo, poroso, non raggiato. La frattura è corneo-fessurata, non fibrosa.

Droga: radici, foglie

Odore: caratteristico, debole

Sapore: amaro

Composizione: Tutta la pianta contiene principi amari a struttura eudesmanolidica, come tetraidroridentina-B e tarassacolide-b-D-glucopiranoside, oltre a b-D-glucopiranosidi dell’acido tarassico e dell’acido 11,12-diidrotarassico. Sono presenti anche triterpeni quali tarassasterolo, ed i suoi acetati, faradiolo. La radice contiene modeste quantità di amido ed è invece ricca di inulina e sali di potassio.

Proprietà: coleretiche e diuretiche. Stimolanti dell’appetito.

Usi: La radice di tarassaco è utilizzata blando coleretico ed amaro eupeptico, utile come coadiuvante nel trattamento di colecistopatie e disturbi digestivi, soprattutto legati ad una cattiva digestione dei grassi. È anche uno degli ingredienti più comuni nelle tradizionali formulazioni ad effetto depurativo del sangue e nel trattamento della gotta. La droga mostra anche un effetto diuretico. Le foglie fresche sono un ricercato ingrediente per la preparazione di insalate e zuppe a cui conferisce un caratteristico gusto amaro.