Gentiana lutea L.
Famiglia Gentianaceae
Pianta spontanea, originaria della Francia, Spagna, Paesi balcanici. In Italia la specie è protetta. È una pianta erbacea montana, alta oltre 1 m, perenne. Possiede foglie robuste, di colore verde, ovali, opposte. I fiori hanno cinque petali di colore giallo, posti all’ascella delle foglie. Le radici, che costituiscono la droga, sono di colore marrone chiaro, spesse sino a 3-5 cm, che sulla superficie presenta rugosità trasversali. Nella sezione trasversale si osserva, interna alla corteccia sottile con sughero rugoso, un anello di cambio che delimita il corpo legnoso.
Droga: radice e rizomi
Odore: caratteristico, simile a quello dei fichi secchi
Sapore: prima dolciastro, poi persistentemente amaro.
Composizione: sostanze amare a struttura iridoica, tra cui genziopicroside (2-3%), svertiamarina, sveroside e amarogentina. Ulteriori componenti sono dei derivati dello xantone che conferiscono colore giallo, il saccarosio, il trisacaride genzianosio ed il genziobiosio. Sono presenti anche fitosteroli e pectine, che sarebbero responsabili del rigonfiamento, in presenza di acqua, della droga. L’amido è totalmente assente.
Proprietà:ha proprietà toniche e corroboranti, per la presenza degli amaroidi è un ottimo stimolatore dell’appetito. Stimola in maniera riflessa la secrezione gastrica e salivare, mediante stimolazione dei nervi gustativi. Ha effetti colagoghi.
Usi: sono largamente usate le radici ed i rizomi nelle industrie liquoristiche per preparare, aperitivi, digestivi e amari. Per uso esterno era utilizzata come cicatrizzante ed emostatico. In Abruzzo viene preparato il decotto per combattere l’inappetenza, come digestivo e vermifugo. A causa del rischio di una raccolta sconsiderata, è inserita dal 1978 tra le specie regionali di cui è vietata la raccolta.