Cardamomo

Elettaria cardamomum (L.) Maton

Famiglia Zingiberaceae

La pianta è simile a diverse altre specie che vengono comunemente identificate col nome di giunco, per la presenza di lunghe foglie che si originano dal rizoma. Il frutto è una capsula ovoide o oblunga, della dimensione di 1-2 cm che presenta un apice brevemente rostrato e può portare resti fiorali. La base è arrotondata e mostra i resti del peduncolo. Internamente la capsula è triloculata, con una doppia fila di semi attaccati alle placente assiali. Ciascun seme è lungo 4mm e largo 3mm, di colore dal rosso bruno, a piena maturità. I semi di cardamomo essiccati erano utilizzati nella medicina ayurvedica già in epoche antichissime e il loro beneficio era noto anche ai Greci e ai Romani. Figura tra le spezie più care e preziose al mondo, insieme a vaniglia e zafferano. La pianta del cardamomo è originaria delle foreste pluviali del Kerala e Sri Lanka, nel sud del subcontinente indiano, oggi è coltivata con successo anche in Guatemala. I semi, che costituiscono la droga, vengono mantenuti nei frutti per evitare la perdita dell’olio volatile in essi contenuto.

Droga: i semi contenuti nella capsula

Odore: aromatico molto intenso

Sapore: pungente, aromatico

Composizione: l’olio essenziale è contenuto in quantità significative (3-6%) nei semi. L’olio contiene cineolo, limonene, borneolo e terpinile acetato. Nei frutti è presente anche amido che costituisce fino al 50% del peso. È presente anche un 1-10% di olio non volatile.

Usi: Il cardamomo ha proprietà digestive, aromatiche e carminative. I frutti masticati sono un ottimo rimedio per l’alitosi. È ampiamente utilizzato anche come modificatore del gusto per infusi e decotti, come aromatizzante e nella preparazione di liquori.