rabarbaro

Rheum palmatum L.

Familglia Polygonacee

Originaria della Cina e Tibet, la droga è importata da Cina, India e Pakistan. Il rabarbaro è una pianta perenne, alta circa 2 m., con foglie dalle dimensioni notevoli, palmatolobate, con i singoli lobi incisi più o meno profondamente. I fiori, di colore da rosso-porpora a bianco, con sei tepali, sono riuniti in racemi o pannocchie. I frutti sono alati.

Droga: radice e rizomi decorticati

La droga, costituita da organi sotterranei, sia radici tuberose che rizomi molto piccoli. È utilizzata previa decorticatura. Si presenta in piccoli pezzi irregolari di colore giallo ocra o marrone chiaro, con caratteristica marezzatura rosso-arancio sulla superficie. La frattura è granulosa, friabile, non fibrosa, bruno-rossastra.

In sezione trasversale preseata i caratteristici corpi stellati.

Odore: caratteristico, di fumo.

Sapore: amaro e aspro.

Composizione:

3 -l 12% di derivati idrissiantracenici, di cui il 60-80% costituito da glicosidi antrachinonici, il 10-25% da glicosidi diantronici.

5-10% di tannini, una miscela di gallocatechine, galloildiidrocinnamoilglucosio

2-3% di flavonoidi (rutina)

Proprietà: lassativo o astringente dose dipendente, a basse dosi prevale l’azione dei tannini e principi amari, aumentando le dosi comincia a farsi sentire l’effetto lassativo dei glicosidi antrachinonici.

Usi: può essere utilizzato, a seconda del dosaggio come, lassativo (1,0-2,0 g.) o come astringente e stomachico (0,1-0,2 g.). La droga viene impiegata contro la stipsi. Per le proprietà amaro-toniche e coleretiche, viene impiegata anche per le affezioni al fegato e alle vie biliari.