lino

Linum usitatissimum L.

Famiglia Linaceae

Erba annuale alta fino a 70 cm, con fiori blu e capsule globulari. Il lino è da lungo tempo coltivato per ricavarne il tessuto fibroso all’interno del fusto che viene destinato all’industria tessile e per la produzione dei semi. I maggiori produttori sono l’India, il Sudamerica, gli Usa e il Canada. I semi sono ovali, appiattiti ed obliqui, appuntiti ad una estremità. Sono lunghi 4-6 mm e larghi 2-2,5 mm. La testa è di colore marrone, lucida e finemente bucherellata. In sezione trasversale, si notano uno stretto endosperma e due grandi cotiledoni pianoconvessi.

Droga: semi

Odore: assolutamente privi di odore.

Sapore: oleoso, mucillaginoso.

Composizione: i semi contengono il 30-40% di oli non volatili, il 6% di mucillagine, il 25% di proteine e piccole quantità di un glicoside cianogenetico (linamarina).

Proprietà e usi: I semi di lino sono utilizzati in fitoterapia come lassativi blandi. Vengono assunti per via orale e attraversano il canale digerente inalterati. A livello dell’intestino, i polisaccaridi contenuti al di sotto del tegumento, si idratano determinando la formazione di una gelatina che risulta utile per idratare la massa fecale ed aumentarne il volume. Sarebbe quindi da preferire l’assunzione delle forme polverizzate, che velocizzano il processo di rigonfiamento. Con la farina, impastata con acqua calda si preparavano anche impiastro per applicazioni topiche. Dai semi si può ricavare anche un olio che da utilizzarsi come emolliente in linimenti o per finalità alimentari. La pasta di semi è esausta è un ottimo mangime per il bestiame