Arancio amaro

Citrus aurantium L. var. amara

Famiglia Rutaceae

Originario dell’India settentrionale, oggi è coltivato nella regione mediterranea, principalmente in Sicilia, Spagna meridionale e sud della Francia. Pianta molto resistente alle intemperie è utilizzata come porta-innesto per altre specie di Citrus. Forma piccoli alberi alti 4-5 m, con tronco molto ramificato e rami spinosi, le foglie ovali, intere, lucide e coriacee, contengono un’essenza composta da carburi terpenici (limonene), e soprattutto alcooli (linalolo, nerolo). Il lembo è articolato su un picciolodi 1 cm di lunghezza. I fiori hanno in calice e una corolla pentamera, di colore bianco, molto odorosi sono raccolti all’ascella delle foglie, vengono raccolti prima della loro schiusura, contengono un’essenza chiamata “Nèroli”, usata in profumeria e in farmacia per la preparazione dell’acqua distillata di fiori d’arancio. Il gineceo è generalmente formato da cinque carpelli che sono saldati a livello dello stilo e dello stigma. Il frutto è una bacca. La parte esterna del frutto (pericarpo) presenta canali secretori che contengono olio essenziale.

Droga: Pericarpi dei frutti

Odore: caratteristico, gradevole.

Sapore: caratteristico , aspro, amaro.

Composizione: contiene 2,5% di essenza, oltre a pectina, acido citrico, acido malico, glucosidi flavonoici (quali esperidina e neoesperidina).

Proprietà e usi: la buccia di arancio amaro è utilizzata come agente aromatizzante e come amaro tonico. L’esperidina agisce come la vitamina P in forma solubile nel frutto fresco. In decotto è utilizzato come blando sedativo e stomachico.