mirra

Commiphora molmol, C. myrrha

Famiglia Burseraceae

Originaria dell’Eritera, Abissinia, Somalia. Varie specie di Commiphora sono sfruttate per la produzione di mirra. Sono arbusti o piccoli alberelli provvisti di grosse spine appuntite. Le foglie, composte da tre piccole foglioline irregolari, sono opposte, i fiori sono riuniti in pannochie terminali. La droga si ottiene incidendo il fusto e i rami per indurre lesioni ai canali resiniferi, che sono di natura schizogena, da cui fuoriesce la resina che rapprende all’aria. La droga (gomma-resina) si presenta sotto forma di granuli di forma irregolare arrotondata o masse di diverse dimensioni e di colore variabile, da bruno scuro a bruno-nero, bruno-arancio chiaro o scuro. La superficie è solitamente coperta da una polvere grigia o bruno-giallo, la frattura è concoide, con schegge sottili, traslucide.

Droga: gommaresina essicata

Odore: Acre, aromatico.

Sapore: amaro, irritante. Appiccicosa.

Composizione: la composizione è molto complessa, e solo in parte nota. Per il 40-60% è costituita da resine che contengono principalmente furanosesquiterpeni del gruppo del germacrano, elemano, eudesmano e guajano.

Proprietà: Ha proprietà antinfiammatorie, lenitive, antimicrobiche, cicatrizzanti ed antiodoranti.

Usi: la droga viene utilizzata principalmente in forma di tintura o in creme per contusioni, distorsioni e infiammazioni in genere, anche a carico dell’apparato respiratorio. Viene impiegata nel trattamento delle infiammazioni delle gengive e mucose orali. Entra anche in formulazioni cosmetiche, dentifrici e deodoranti.