Notte Santa - 24 dicembre 2023
Sia lodato Gesù Cristo!
Cari fratelli e sorelle.
Ripeto pacatamente quanto ho già avuto modo di dirvi nel mio audio del 19 dicembre: non lasciamo che satana ci derubi della grazia e della grande gioia del Natale del nostro Salvatore Gesù.
Tuttavia, sento in animo di non potermi esimere dal comunicarvi, in sintesi, quanto successo stasera in chiesa, nel corso della Santa Messa vigiliare del Natale del Signore.
Come se non bastasse tutta l’immensa marea di fango morale dalla quale siamo ampiamente circondati in questo tempo - e da parte dei nemici di Cristo e della Chiesa, e purtroppo! persino veniente dal falso magistero di colui che siede sul soglio petrino - ho dovuto, mio malgrado, ascoltare una squallida storiella, che ad un certo momento è giunta fino all’irriverenza: e questo nell’omelia della Messa di cui sopra.
Ditemi voi, cari fratelli e sorelle, con tutta la ricchezza insita nelle Divine Scritture che la Madre Chiesa ci propone nella Liturgia del Natale del Signore, che senso può mai avere accennare alla “camera matrimoniale di Maria e Giuseppe” (!?).
(Qualcuno, tra i presenti, rideva.)
Reverendi sacerdoti.
Non è la prima volta, recentemente, che nel corso della Santa Messa, assisto a questo: accanto ad esortazioni valide per la crescita interiore, usate del pulpito per fare esternazioni, minimo che si possa dire, ampiamente fuori luogo; ma, per essere più precisa, dovrei dire: irriverenti in merito al Mistero che si celebra.
Tutti noi abbiamo bisogno della Divina Misericordia. Quindi, sia chiaro, il mio non è un atto di accusa, né un atteggiamento supponente nei vostri confronti.
Però è davvero molto triste, e anche non poco sconfortante, quando si constata come da parte di certi ministri del Signore, si banalizzino dei fatti evangelici.
Che poi questo accadesse oggi, sinceramente, andava ben al di là di qualsiasi mia immaginazione. Ne sono rimasta allibita e addolorata.
I tempi sono difficili, e quindi si può comprendere che anche i sacerdoti sentano la necessità di momenti di sana distensione e serena ilarità.
Ma ciò a cui io faccio qui riferimento è tutt’altro. Infatti, non si deve usare della Santa Messa per farne il vostro palcoscenico.
Un’ultima cosa: sono consapevole (e non da un giorno) che a certe persone, non esclusi dei sacerdoti, quanto vado via via pubblicamente affermando dà fastidio.
Tuttavia, che si arrivasse, come è stato appunto il caso stasera, a usare del pulpito per darla ad intendere a me: beh, non pensavo che succedesse così presto, e tantomeno alla Messa natalizia.
Sì, perché è successo anche questo.
Comunque, ricordo ai reverendi sacerdoti che se hanno qualcosa da dire alla sottoscritta, c’è il nostro indirizzo e-mail di pubblico dominio.
Riecheggiano nel mio cuore le sante parole di Nostro Signore:
“Riparazione. Riparazione. Riparazione.”.
Sabrina Luraschi Corbetta
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Confermo quanto mia moglie scrive, poiché ero con lei.
Angelo Corbetta