Giuda Iscariota è all'Inferno

  • Giuda Iscariota è all'Inferno: senza "se" e senza "ma".


10 giugno 2022, venerdì


Sia lodato Gesù Cristo!


Cari fratelli e sorelle.

Dato che da più parti viene diffusa questa grave falsità, e cioè che l'apostolo traditore del Signore sarebbe salvo (e magari persino in Paradiso, della serie "santo subito"); e che certi studiosi giungono persino all'assurdo di onorarlo: poiché - essi affermano - senza la sua defezione e il suo tradimento come si sarebbe potuta ottenere la Redenzione degli uomini, operata da Cristo?

A che punto!


Mossa, dunque, da amore a Dio e alle anime, vi esorto, onde non lasciarvi travolgere anche voi da questo fiume infido di perniciose menzogne, a tenere presente che nel Vangelo secondo San Matteo (cap. 26, 21-25) sta scritto:


Mentre mangiavano disse: «In verità Io vi dico, uno di voi mi tradirà».

Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?».

Ed Egli rispose: «Colui che ha intinto con Me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di Lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!».

Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?».

Gli rispose: «Tu l'hai detto».


Quindi: Vescovi e sacerdoti, esegeti e biblisti, per favore cessate di diffondere falsità sulla sorte eterna che Giuda Iscariota ha voluto scegliere per sé stesso.


Falsità, purtroppo non di rado fondate sul magistero gravemente erroneo - poiché devìa ampiamente verso il luteranesimo - di Jorge Mario Bergoglio.



SANTA VERONICA GIULIANI VIDE GIUDA DANNATO


Aggiungo: ci sono tanto di rivelazioni private di grande rilevanza e significato, in quanto donate da Dio attraverso persone la cui santità è già stata ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa Cattolica, o comunque spirate in odore di santità.

Rivelazioni mistiche in cui queste anime elette hanno visto (e persino visitato, in certi casi) l'Inferno e, in quell'orrendo mare di fuoco inestinguibile, hanno veduto l'anima di Giuda Iscariota.


Una per tutte - tratta dal suo (a dir poco) magnifico Diario - la visione che ne ebbe Santa Veronica Giuliani (1660-1727):


Nel fondo dell’abisso vidi un trono mostruoso, fatto di demoni terrificanti.

Al centro una sedia formata dai capi dell’abisso.

Satana ci sedeva sopra nel suo indescrivibile orrore e da lì osservava tutti i dannati. Gli Angeli mi spiegarono che la visione di Satana forma il tormento dell’Inferno, come la visione di Dio forma la delizia del Paradiso.

Nel frattempo, notai che il muto cuscino della sedia erano Giuda ed altre anime disperate come lui.

Chiesi agli Angeli di chi fossero quelle anime ed ebbi questa terribile risposta: “Essi furono dignitari della Chiesa e prelati religiosi."


Suor Veronica Giuliani: anima religiosa e vittima crocifissa, vera icona di Cristo.

Santa per la quale è stata, tra l'altro, inoltrata ufficialmente la richiesta affinché le sia riconosciuto il titolo di Dottore della Chiesa, e questo per la mistica dell'espiazione.

Mistica della espiazione che l'umilissima monaca Cappuccina - infuocata di santo amore per Cristo e per la salvezza eterna delle anime - visse in modo eccelso e - sorretta dalla Divina Grazia del suo Celeste Sposo: crocifisso e risorto - con una costanza davvero straordinaria, per non dire singolare, nel corso di lunghi anni.


Di questa imitatrice dei celesti Serafini, Papa Leone XIII affermò: "... è stata arricchita talmente di grazie straordinarie che solo la Madre di Dio ne fu più ornata.".



SOLO PER I DANNATI SAREBBE MEGLIO NON ESSERE MAI NATI


Ma, ciò che più mi preme sottolineare, è che è l'affermazione di Cristo, riportata nel Vangelo di San Matteo: "Sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!", già da sola è più che sufficiente per comprovare la realtà della eterna perdizione di Giuda Iscariota.


Infatti: mai il Signore Gesù - Via, Verità e Vita - avrebbe potuto pronunciare una affermazione simile a riguardo di un essere umano che si fosse, dopo il tradimento, pentito e ravveduto.


Perché: le persone che sarebbe meglio non fossero mai nate sono solo le anime dannate all'Inferno.



Infatti, poniamo pure il caso di una persona (uomo o donna) che trascorra la maggior parte della propria esistenza terrena nel peccato mortale, e che però in punto di morte chieda sinceramente perdono a Dio.

Il Signore, nella Sua Infinita Misericordia, certamente la salva.


Ecco dunque che tale anima - dovesse pure sostare in Purgatorio per secoli, o addirittura sino alla fine del mondo - al termine della sua espiazione post mortem, ascenderà senza ombra di dubbio alla Felicità sublime del Cielo: Vita eterna che Cristo ci ha acquistato a caro prezzo, morendo tra atrocissimi tormenti, confitto al Legno della Santissima Croce.


Quindi, neppure di una persona umana che si salva in extremis il Signore Dio potrà mai dire che sarebbe meglio che ella non fosse mai nata.



GIUDA SI E' DANNATO PERCHE' LO HA VOLUTO


E' inoltre molto importante rilevare che Giuda Iscariota si è perso eternamente, ma non certo per un difetto della Divina Misericordia!


Come non ricordare infatti che, persino nell'atto stesso in cui, con bacio sacrilego, Giuda tradì Gesù, Questi lo chiamò col dolce nome di amico!


Dal Vangelo secondo San Matteo (cap. 26, 47-50):


Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una gran folla con spade e bastoni, mandata dai sommi sacerdoti e dagli anziani del popolo.

Il traditore aveva dato loro questo segnale dicendo: «Quello che bacerò, è Lui; arrestatelo!».

E subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò.

E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!».

Allora si fecero avanti e misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono.


Il Signore ha cercato fino all'ultimo istante - come Dio fa per ogni persona umana avvinta dal peccato - di strapparlo dagli artigli del demonio: il quale teneva Giuda strettamente legato a sé, poiché, di fatto, questo apostolo non si è mai realmente e decisamente convertito alla Buona Notizia annunciata dal Maestro Divino, al Quale ebbe la grazia inestimabile di essere così concretamente prossimo. Era "uno dei Dodici".


Pur essendo, insieme agli altri Apostoli, al seguito di Gesù Cristo nei tre anni del Suo ministero pubblico, Giuda non ha mai rotto definitivamente con i propri gravi peccati e vizi.

Vizi tra i quali, nella sua persona, emersero in modo preponderante, la superbia - che è la radice di ogni peccato -, l'avarizia e la lussuria.

Giuda non si è mai veramente convertito, e ciò lo ha condotto all'abisso orrendo dell'impenitenza finale, il cui esito estremo è la dannazione eterna.


Il peccato - così fortemente e lungamente scelto, voluto e amato da Giuda - lo ha condotto a sperimentare in sé stesso un ottenebramento sempre più cupo; a tal punto che, dopo aver tradito Gesù, egli non dirà: "Ho tradito il Messia, il Figlio di Dio!", ma invece: "Ho tradito sangue innocente." (Matteo cap. 27, 4).

Questo egli disse perché, posseduto ormai nel suo proprio cuore in modo molto profondo da satana, Giuda giunse a quella terribile disgrazia che è: perdere la fede in Cristo, Figlio di Dio.


Nel Vangelo secondo San Giovanni (cap. 13, 27) sta scritto:


E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui.


Eppure, anche Giuda Iscariota, al pari degli altri Apostoli, aveva assistito a vari miracoli compiuti dal Signore Gesù, il Verbo Incarnato.

Ma "la fede senza le opere è morta." (Giacomo cap. 2, 26).

E' questo, appunto, tra gli altri, il caso di Giuda il traditore.



IN CONCLUSIONE


L'inquietante vicenda storica dell'apostolo infedele rappresenta per ciascuno di noi un forte monito ad usare bene, in modo sapiente e responsabile, della nostra libertà e del tempo che il Signore ci dona.

Monito che è ancora Misericordia di Dio: in quanto rivolto a noi che siamo anime pellegrine in terra, e quindi tuttora nella possibilità di decidere di convertirci al Dio Vero, che è il nostro Sommo Bene, la nostra vera Vita, il nostro Supremo Fine.

E, seguendo umilmente l'esempio esimio dell'Uomo Dio, di amare e praticare le cristiane virtù: ciò che è veramente nobile, giusto e buono.

Per la maggior gloria di Dio e per il nostro autentico bene, presente ed eterno.


***


Cari amici.

Di cuore, imploriamo la Divina Bontà, per noi stessi e per ogni anima lontana dal Cuore Santissimo di Gesù, con la accorata supplica insegnata dalla Madre celeste ai tre pastorelli di Fatima:


O Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'Inferno, porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della Tua Misericordia!



Sabrina Luraschi Corbetta