Mons. Carlo Maria Viganò: 

"E' stato ri-consacrato vescovo, sì o no?"


San Girolamo Emiliani

8 febbraio 2024

 

Sia lodato Gesù Cristo!

Cari fratelli e sorelle.

Sento chiaramente in animo di esporre alcune considerazioni in merito alla notizia, circolata recentemente e da più parti sul web, secondo la quale S.E. mons. Carlo Maria Viganò sarebbe stato ri-consacrato vescovo da mons. Williamson.

 

Preciso subito che non è mia intenzione entrare nello specifico di un’analisi complessa e molteplice: sia per quanto concerne la persona di Carlo Maria Viganò, sia per ciò che attiene quanto sta avvenendo nell’eremo della Palanzana, sito a Viterbo.

 

Il mio espormi a parlare pubblicamente trova anche oggi la sua scaturigine nell’amore a Cristo e alla Sua Chiesa.

 

Un Cuore, quello di Gesù, profondamente e sempre più ferito da molti, moltissimi gravi peccati; e, inoltre, piagato - questo così Amabile Cuore - da diaboliche, sterili e perniciose divisioni che si stanno sempre più attuando nel Suo Corpo mistico, la Chiesa.

 

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Anzitutto, cari fratelli e sorelle, vi invito a leggere l’articolo (linkato nella descrizione di questo mio audio): https://lanuovabq.it/it/caso-vigano-smentite-che-sanno-di-conferma per poter meglio comprendere quanto sto per dire.

 

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Alla domanda postagli dal dr. Aldo Maria Valli, se sia stato appunto ri-consacrato vescovo, Carlo Maria Viganò di fatto non fornisce esplicitamente né una conferma, né una smentita.

Egli infatti afferma, tra l’altro: “Parlerò se e quando lo riterrò opportuno.”.

 

Il dr. Riccardo Cascioli ha definito la risposta data da mons. Viganò “eloquente”. Il direttore de La Nuova Bussola Quotidiana ha ragione.

Io mi permetto - con il rispetto dovuto a tutte le parti in causa - di usare però un aggettivo più forte, e cioè: inaccettabile.

 

Sì, cari fratelli e sorelle in Cristo appartenenti alla Chiesa Cattolica.

La risposta-non risposta di mons. Viganò in merito alla sua ri-consacrazione a vescovo non è assolutamente accettabile.

Questa sospensione nella quale mons. Viganò tiene tutti noi, cristiani cattolici, è - oggettivamente parlando - un atto di grave scorrettezza: e verso i credenti in generale, e nei confronti delle persone che effettuano donazioni all’associazione Exsurge Domine, da lui stesso fondata.

 

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Comprendo, e in parte condivido, i timori che mons. Viganò espone, nella sua risposta al dr. Aldo Maria Valli, e cioè, cito le sue testuali parole: “Siamo sotto persecuzione, in una situazione d’emergenza che richiede grande cautela.”

 

E più oltre, conclude: “Non è reticenza, si tratta di motivi di sicurezza.”

 

Ossia - dico io, cari fratelli e sorelle - è purtroppo vero che viviamo, in questi anni del pontificato di Jorge Mario Bergoglio, in un clima che, già in precedenza, non ho esitato a paragonare a quello che si respira in un “regime del silenzio”.

 

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Ma non di meno - per quanto concerne l’attuale vicenda inerente mons. Carlo Maria Viganò e il suo operato - ritengo che i fedeli della Chiesa Cattolica abbiano tutto il diritto di essere chiaramente informati dallo stesso mons. Viganò della realtà o meno della ri-consacrazione di cui sopra.

E questo, per un motivo a dirsi a parole semplicissimo, ma estremamente grave e serio nel fatto e nelle sue conseguenze.

 

Perché, se tale ri-consacrazione episcopale fosse veramente avvenuta, allora, con tutta evidenza, ci troveremmo dinanzi ad un vescovo, il quale – nonostante i suoi meriti antecedenti: e cioè l’aver apertamente denunciato le gravi eresie diffuse da Jorge Mario Bergoglio – sarebbe però attualmente divenuto scismatico.

E per il fatto stesso della ri-consacrazione da parte di mons. Williamson, sarebbe inoltre incorso nella scomunica latae sententiae.

 

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Ciò che oggi a me preme molto sottolineare - per amore a Gesù Cristo e alle anime che Lui solo ha redento col Sangue - è che le persone, i credenti soprattutto, hanno – lo ripeto – il diritto di sapere espressamente da lei, mons. Carlo Maria Viganò, se stanno tuttora ascoltando e appoggiando un Vescovo appartenente alla Chiesa di Gesù Cristo – per quanto mal messa Essa sia al presente – o se, al contrario, sostenendo la sua persona, le sue dichiarazioni e i suoi discorsi, nonché associandosi alle iniziative da lei attualmente poste in atto, non stiano invece avallando l’operato di un vescovo diventato di fatto scismatico.

 

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Mons. Viganò, le dico apertamente che nei giorni scorsi, dopo aver appreso, con vivo dolore dell’animo, la notizia della sua ri-consacrazione – ri-consacrazione episcopale che lei a tutt’oggi non ha smentito – ho pregato e riflettuto non poco; inoltre, ho cercato di mettermi, per così dire, dalla sua parte: in questo tempo tanto tempestoso per la Chiesa di Cristo in terra.

 

Ma, nonostante la buona volontà che ci ho messo, davvero non trovo alcuna valida e retta giustificazione al fatto che lei lasci “tutti” in sospeso, a riguardo di un evento che, se confermato, cambierebbe tutto: purtroppo, in peggio.

Perché, se lei veramente si è fatto ri-consacrare vescovo da mons. Williamson, con ciò stesso - nonostante i tanti suoi interventi pubblici nei quali si professa, e non da un giorno, difensore dell’autentica Fede Cattolica - la verità è purtroppo ora ben altra: e cioè che lei, sia pure (così spero) in buona fede – questo lo giudichi Dio, e Dio solo – sta infliggendo una ennesima e non lieve ferita al Corpo mistico di Cristo.

 

Infatti, se è vero che si è fatto ri-consacrare in tale modalità e da quel discutibile monsignore, la realtà è che lei ora sta portando avanti una “chiesa altra”: un’associazione che - ad ogni modo e qualsiasi siano le sue reali intenzioni - non fa parte della Chiesa fondata da Gesù Cristo, ma purtroppo è una realtà da Essa separata: e cioè – a costo di ripetermi lo dico nuovamente, perché ciò sarebbe estremamente grave – scismatica.

 

Lei, mons. Carlo Maria Viganò, è una persona intelligente; non c’è bisogno che glielo dica io. È un dato di fatto.

Abbia dunque l’onestà umana e intellettuale di dire come stanno veramente le cose.

Di modo che - come è giusto che sia - i credenti in Gesù Cristo, Figlio di Dio, possano consapevolmente porsi nei riguardi suoi e del suo operato: da ora e per l’innanzi.

 

Al contrario, fino a quando lei non risponderà con chiarezza alla domanda: “E’ stato ri-consacrato vescovo, sì o no?”, ritengo con limpida e dolorosa consapevolezza, che le persone che si associano a quanto lei, mons. Viganò, sta in vario modo operando, lo facciano ponendo seriamente a rischio la salvezza delle loro anime.

Perché una cosa è seguire un Vescovo cattolico che insegna la perenne ed immutabile Verità di Cristo; ben altra è associarsi ad una realtà scismatica.

 

Umilmente prego che lo Spirito Santo la ispiri a bene agire: secondo il Volere di Dio, per la Sua maggior gloria e l’autentico bene del gregge di Cristo, unico Signore e Salvatore.

 

 

Sabrina Luraschi Corbetta