L’amore ha delle regole precise, da rispettare. Esso crea dipendenza, e spiega la Libertà.
Ma allora cos’è la LIBERTA’? Ed essa può andare d’accordo con le regole?
Partiamo da un esempio…
Se siamo ad un incrocio con 12 strade (per es. place De Gaulle a Parigi), sembra libero chi sceglie semplicemente dove andare con i suoi criteri. Per cui,
c’è chi sceglie la via più pianeggiante (più facile),
chi la più scelta da tutti,
chi la meno scelta da tutti,
ecc.,
e magari a volte ci si fa condizionare senza accorgercene (x es. ci andavano i nostri amici…). Ma se glielo chiedi, chi sceglie ti dirà: “Ho scelto io!”.
C’è allora un livello (basso) di libertà che è (il solo) scegliere (il fatto che tu possa scegliere è già una forma di libertà).
Ma esiste un altro livello (più alto) di libertà che è
scegliere la strada giusta,
cioè la cosa migliore per te,
il tuo vero bene.
La vera libertà è fare la strada giusta, quella che ti porta dove tu devi andare. E solo una strada lo è.
Come si fa a capire qual è la strada giusta?
Allora, non è libertà vera fare quello che si vuole, quello che ci pare. Innanzitutto, perché non si può fare mai quello che ci pare, ci sono (sempre) dei limiti oggettivi alla natura umana. Es.:
non posso volare (senza strumenti), pur volendolo fortemente;
non posso non dormire, o dormire quanto voglio…;
non posso bere 2 lt di acqua; ecc.
E poi perché esistono i “condizionamenti”, degli ostacoli che rendono la nostra scelta… non nostra. Volevo uscire e mi sono ammalato, o non avevo soldi per farlo, o non avevo il permesso, o avevo paura della pioggia… Chi ha scelto di non uscire? Io? o i condizionamenti?
Anche se l’uomo crede di essere libero, spesso è condizionato, cioè questi condizionamenti (esterni - moda, clima, soldi - o interni - superficialità, pigrizia, egoismo,… -) hanno scelto al posto mio...
Ma non è libertà neppure fare ciò che si può (ciò che mi viene permesso).
Per es: io oggi potevo non lavorare e invece scelgo di fare fatica. Può sembrare un comportamento assurdo, potendo fare altro? Per esempio:
“puoi prendere il portafoglio di Marco che l’ha lasciato qui e non lo sa”;
“puoi passare con il rosso, ché il vigile non ti guarda”;
“puoi copiare il test, ché la prof tanto è distratta”;
“puoi fumare/bere/drogarti che non ti vedono i tuoi”
“puoi buttarti dalla finestra…se ti va”, ecc.
Sei scemo perché non fai queste cose, potendole fare?
No, perché capisci che
non tutto ciò che si può fare è anche giusto farlo!
Quindi, non è libero
né colui che fa ciò che gli pare
né colui che fa ciò che gli viene permesso di fare.
E allora, chi è libero?
LIBERO è chi, potendo scegliere se fare o no una certa cosa, decide di mantenere fede ad una propria responsabilità (“Ho preso un impegno e lo rispetto”): quella di fare il nostro vero bene!
La libertà sta nella risposta che tu dai ad un problema che ti si pone: cioè dimmi come scegli (come agisci) e ti dirò chi sei: libero o schiavo!
Concludendo: libertà dunque è fare ciò che si deve.
Cioè, il proprio vero bene, che è
essere felice!!!
(e non solo essere contento).