"Cristo" è parola greca che traduce l'ebraico Mesha (Messia, che vuol dire "Unto"), cioè incaricato di una grande impresa (un liberatore, un salvatore della patria) atteso da secoli.
Gesù lo è il Messia?
Certo, non somigliava per niente allo schema tradizionale che gli ebrei avevano del Messia: Gesù frequentava gente emarginata (prostitute, peccatori, poveri, malati,...), faceva miracoli di sabato (ed era vietato fare qualunque cosa di sabato), perdonava i peccati (cosa che solo Dio poteva fare), era anticonformista (sul divorzio, le regole di purità, la pratica del digiuno, ecc.), si opponeva a scribi e farisei (classi religiose del tempo). Ovviamente per Giuda Iscariota e per tutti coloro che ragionavano come lui, Gesù non poteva essere il Messia. Anche perché il Messia doveva avere forza militare e intenzioni politiche e invece Gesù si è fatto uccidere invece di liberare la patria [in un certo senso non è Giuda che tradisce Gesù, ma Gesù che tradisce le aspirazioni dei rivoluzionari integralisti ebrei].
Per i cristiani, invece, si: Gesù è il Messia. Infatti, Gesù libera non gli ebrei dai romani, bensì tutti da un nemico molto più importante e radicato nella nostra vita: la paura della morte, il grande problema dell'uomo!
Prima dell'arrivo di Gesù, si pensava che la morte fosse la ricompensa che Dio dava per le malefatte dei cattivi, che Dio punisse in questo modo (e con la cecità, o l'infermità, o la povertà, ecc.). Poi, però, di fronte alla morte dei giusti, o peggio, dei bambini, il problema diventò dramma: perché anche i giusti muoiono? nessuno e' degno di salvarsi? e i bambini, allora? Oppure, è Dio che e' cattivo?
Questo pensiero era inaccettabile per Dio stesso. Gesù è venuto a dirci la verità su questo tema: la morte non e' l'ultima parola sulla vita; c'è ancora vita dopo la morte!
E' come...in un videogioco: chi gioca bene vince una vita (un bonus) per continuare a giocare, chi gioca male finisce il gioco. Gesù è stato chiaro: risorgeremo anche noi come lui. Anche nella nostra vita c'è un "bonus", la Vita Eterna. Ma a una condizione: che si sia cristiani, cioè che si segua Gesù come modello e si creda in lui.
Ma chi è cristiano? leggendo Mt 25,31ss scopriamo che ci saranno delle sorprese nell'aldilà (avevo bisogno, e tu mi hai aiutato?); esistono infatti tre tipi di battesimo: quello di acqua (che abbiamo ricevuto alla nascita), quello di sangue (chi da la vita per un grande valore), e quello di volontà (chi avrebbe accettato la proposta di Cristo ma non l'ha mai ascoltata da nessuno).
Il Paradiso consiste nello stare con Dio (Verità) e con gli altri (Amore). L'Inferno invece nello stare soli e in silenzio, sapendo che esiste una festa...ma senza di noi.
Questo comporta che non basta essere “iscritti” al gruppo dei cristiani per essere salvi. Occorre amare! Quindi, si può pensare di vincere il “bonus” solo ad una condizione: iniziare a “giocare”, cioè, essere di Cristo. Altrimenti, sicuramente no …