ALDILA’
Prima delle civiltà mediterranee, gli uomini primitivi seppellivano i defunti in posizione fetale, spesso dentro grotte nella profondità della terra, con la speranza che essi potessero un giorno rinascere. I paleolitici-neolitici coloravano inoltre i morti di ocra rossa (come il sangue) e li coprivano con terra o lastra di pietra (si credeva che almeno i più influenti sarebbero così sopravvissuti).
Per i mesopotamici l’idea dell’aldilà era molto cupa (vedi Gilgamesh e il desiderio di strappare Enkidu alla morte): tutti gli uomini morti erano destinati a masticare fango sottoterra. Si poteva diventare immortali attraverso i testi scritti che raccontavano le proprie gesta (occorreva perciò vivere bene soprattutto la vita nell’aldiquà, più importante della gloria dell’aldilà).
Gli egizi dell’Antico Regno credevano che la vita eterna fosse solo per i faraoni; nel Medio Regno l'idea di vita oltre la morte si estese anche ai nobili; solo nel Nuovo Regno fu estesa a tutti. Nel regno dei morti si credeva si arrivasse con la barca solare. Là, Osiride presiedeva una giuria di 42 giudici che prima interrogavano il defunto e, se superava questa prova, si pesava il suo cuore: se non era più leggero di una piuma si moriva per sempre (in pasto a Sobek, il dio coccodrillo).
Per i greci arcaici, l’Ade era un luogo buio dove giravano buoni e cattivi, senza distinzione, come spettri orrendi. Importante era vivere bene nell’aldiqua. Più tardi si immaginò un duplice regno: l'Eliseo, per coloro che avevano fatto grandi cose nella vita, e l'Ade, per tutti gli altri, con mostri e pene severe.
Per i romani, copiando dai greci, esistevano i Campi Elisi (luoghi destinati solo ai grandi guerrieri) e il Tartaro (luogo di mostri e punizioni). Importante anche per loro era vivere bene nell’aldiqua.
Per i celti, esisteva un luogo lontano destinato agli immortali; si entrava in questo luogo attraverso caverne o con viaggi lunghi (il defunto veniva messo su una barca in mare e lasciato alle correnti marine), ma bisognava meritarselo: era solo per i grande e valorosi eroi.
Per i germani esisteva invece un luogo chiamato Valhalla; si trovava in cielo; gli eroi venivano portati lì dalle valchirie (donne-guerriere a cavallo) e arrivavano alla residenza del dio Odino, dove si preparavano per la battaglia finale contro il male.
Gli ebrei non pensavano, all’inizio, all'esistenza di un aldilà: Dio puniva e ricompensava gli uomini durante la loro vita. Ma a partire da domande quali "ma perché allora un uomo buono soffre e muore?" dal II sec. a.C. (dall'epoca dei fratelli Maccabei, uomini giusti massacrati dai greci per non aver voluto lavorare di sabato e violare così la legge di JHWH) si pensò che gli uomini dovessero essere ricompensati da Dio in qualche altro modo, giusto nell'aldilà (e nasce l'idea di una vita dopo la morte).