STORIA: nel 566 a.C. (secolo di filosofi: Confucio, Lao Tse, Pitagora, Eraclito), il principe (Gautama) Siddharta (soprannominato il Budda, l’illuminato) figlio di un sovrano di un piccolo regno alle pendici dell’Himalaya nepalese rifiuta l’idea di un dio come essere supremo (Brahman) e dell’esistenza dell’atman, e trova un metodo per superare il ciclo della reincarnazione.
Siddartha dopo aver lasciato gli agi del suo palazzo, aver provato con una vita ascetica, prova infine con la meditazione e raggiunge l’illuminazione, praticando una vita austera. Obiettivo: insegnare agli uomini a condurre una vita di CASTITA', MODERAZIONE, GENTILEZZA, quali chiavi della felicità.
Il buddismo diventa così per l'induismo ciò che il cristianesimo sarebbe stato per l'ebraismo: una loro evoluzione universale (mentre il ceppo sarebbe rimasto una religione nazionale).
Filosofia diffusa in tutto l’oriente ebbe almeno due grandi scuole interpretative (o sette): Hinayana (il piccolo veicolo, rigorosi e austeri, pongono x iscritto nel tipitaka (libro sacro in canone Pali) gli insegnamenti del Budda; Mahayana (il grande veicolo, più elaborato); accanto ad queste occorre ricordare anche i rigorosi (Thera-vada), il Tantra tibetano (con idee magiche e deiste, con un capo forte , il Dalai) e lo Zen (giapponese, che cerca il satori, o lampo improvviso, usando i koan, domande senza risposta logica), ecc.
DIO: esiste un Dio per Buddah? Non nega l’esistenza, ma evita la questione.
Siddartha cercò la purificazione dell’induismo, basato allora su esteriorità e credenze magiche, su disquisizioni astratte e inutili (inventa la parabola dell’uomo ferito che non si fa togliere la freccia senza aver saputo nome, famiglia, casta e provenienza di chi lo salva e che rischia così di morire: insegna ad estrarre la freccia!) il primo dei principi è dunque: curare se stessi.
L’uomo quindi diventa un po’…Dio?
CREDO: credono nella trasmigrazione delle anime (samsara) a sei livelli: esseri celsti, umani, guerrieri, spiriti famelici, animali, dannati.
Ma soprattutto credono che dal samsara si possa uscire.
Alla base è la domanda: come non soffrire?
Tutto ruota attorno a 4 verità:
tutto è sofferenza;
il dolore nasce dal continuo desiderio;
ci si libera dal dolore se si spegne il desiderio;
si spegne il desiderio se si segue un percorso preciso: l’ottuplice sentiero (retti opinione, pensiero, parola, agire, modo di sostentarsi, sforzo, attenzione, concentrazione), che coincide con la VIA DELL’EQUILIBRIO (no eccessi, no rigore, no lassismo). Solo la meditazione continua permette questo distacco.
Ciò (seguire l'ottuplice sentiero) permette di raggiungere il NIRVANA, cioè la cessazione del dolore, l'estinzione di ogni soffererenza; nirvana è essere illuminati, avere il perfetto controllo del proprio corpo, dei sensi, del pensiero, l’uscita dal ciclo delle trasmigrazioni (cioè non si rinasce più), perciò luogo di pace e serenità, il nulla inteso come la vera pace, una felicità indicibile.
Come Buddha ha scelto di tornare per insegnare agli uomini ciò che aveva capito, massimo compito umano è la pratica della COMPASSIONE (verso uomini, animali, piante): ci si può liberare e salvare solo liberando e salvando gli altri, condividendo la loro sofferenza.
LUOGHI SACRI: quando il Buddha morì i fedeli eressero luoghi dove adorare il maestro, dei templi detti stupa.
Intorno agli stupa nacque il culto del Buddha, con preghiere (come in certi luoghi, cfr. Tibet).
Si rappresenta anche il Buddha con forme diverse (magrissimo - grasso, capelli lunghi - rasato, corpo dorato, seduto - in piedi - sdraiato).
I monaci però disprezzarono questa decisione, contrari a venerare la persona e decisi a venerare il messaggio.
RITI: unica festa è Vesakh, detta la giornata del Buddha (si festeggia nascita, morte e risveglio).
Oltre alla preghiera, fondamentale è la meditazione, concentrarsi anche su un solo oggetto.
PERSONE SACRE: i monaci, itineranti o in monasteri, con regole ferree da rispettare: non uccidere, non usare violenza contro alcun essere vivente, completa povertà (tranne abito, ciotola, ago, rasoio), elemosina, unico pasto a mezzogiorno, niente sesso né famiglia, non rubare o mentire, o bere alcool, cantare, danzare, curare troppo il corpo. Ciò per raggiungere equilibrio.