Ci sono dunque delle nuove domande da cui partire quest'anno: come le sto facendo le cose di tutti i giorni? bene o male? e perché le faccio? perché mi alzo la mattina e vivo la mia vita? per che cosa vale la pena di vivere?
Si può cominciare a capire come rispondiamo e soprattutto "per che cosa viviamo" facendo il “Gioco della torre”, in cui capiremo qual è la cosa più importante della nostra vita.
Scegliere bene è importante. Perché ci sono scelte da cui non si torna indietro o è difficilissimo farlo; ma anche perché saper scegliere bene è la vera differenza tra un uomo e un bambino. Bambino, infatti, è colui che fa scelte che lo mettono nei guai; Adulto, invece, è chi fa scelte giuste, di bene, e se le fa male sa chiedere scusa e correggere l'errore. Noi vogliamo diventare ADULTI!
E per diventare adulti occorre, prima di tutto, trovare un buon modello da copiare (un genitore, un allenatore, un amico, un insegnante, o un idolo).
Io voglio proporvi alcuni modelli di vita: i GRANDI TESTIMONI DEL NOSTRO TEMPO.
Ma cos'è una scelta?
Ci aiuta a capirlo il suo sinonimo: decidere. Questa è una parola che deriva dal latino "de-caedo" che significa tagliare, ricorda l'azione del giardiniere che pota una pianta.
Il concetto di scelta intesa come "taglio" ci fa subito pensare che in una scelta si prende una cosa e se ne lascia un'altra; inoltre ci fa pensare al dolore (se ogni scelta è un taglio, i tagli sono sempre dolorosi); ma anche alla paura (di tagliarci e soffrire come anche di sbagliare scelta e soffrire); però scegliere/tagliare fa anche crescere: perché come il contadino pota i rami per rendere più forte la pianta così fare scelte giuste rende più forte l'uomo trasformando il bambino in adulto.
Fondamentale però è utilizzare i criteri giusti per scegliere bene: se in contadino scegliesse a caso i rami da tagliare potrebbe uccidere la pianta.
Scegliere, così, se lo si fa seriamente, crea problema (perché magari dovrò scegliere fra 2 cose che mi piacciono e una dovrò lasciarla, o fra 2 cose che non mi piacciono e una la dovrò prendere, o non vorremmo avere responsabilità, o non vorremmo seguire alcun criterio, ecc.), e fa paura (purché sia una paura "amica", che ci fa prestare attenzione a ciò che facciamo e non una fobia che ci impedisce di agire bene).
Se dovessimo scavare una buca per terra, ci preoccuperemmo di avere gli strumenti adatti (la pala più che un cucchiaino, per es.) ma anche le condizioni psico-fisiche adatte (la forza, la salute fisica, la voglia, ecc.) per farlo. Così é anche quando si fa una scelta importante:servono gli strumenti e le condizioni adatte.
Strumenti necessari per scegliere bene sono i CRITERI: non si fa mai una scelta utilizzando criteri sbagliati come quando si sceglie a Caso (perché sarebbe la voglia a farci stabilire cosa fare), oppure secondo il gusto estetico [ciò che piace di più, perché in genere scegliamo ciò che è comodo, veloce, ma non è detto che sia il meglio per noi; se poi ciò che per noi è più adatto è anche la cosa più bella tanto meglio] oppure ancora secondo l'opinione degli altri [la forza del gruppo, la moda dettata da altri, "come tira il vento"...].
Criteri giusti per scegliere invece sono:
1) stabilire la nostra direzione, il nostro obiettivo ultimo, la nostra meta (chiedendoci "dove voglio davvero andare?") e mirare in alto (ricorda la regola dell'arciere);
e poi 2) occorre mantenersi fedeli a questa scelta [tenere la traiettoria, resistendo alle tentazioni di fare le cose più facili che avevamo già scartato]; poi,
3) “fare (usare direi se fossi davanti a dei maggiorenni) esperienza” : cioè, non tanto provare tante cose nuove, quanto piuttosto “trovare il senso” di ciò che si fa (dal greco esperior = trovare). Per fare esperienza, quindi, non occorre fare tante cose (e magari male, superficialmente), ma basta fare bene anche una sola cosa, andando però in profondità, capendone il senso, cogliendone il nocciolo!
4) Si fa esperienza osservando attentamente la realtà in cui viviamo (cioè guardare e non solo vedere, ascoltare e non solo sentire, vivere e non solo esserci casualmente) per poter trattenere le cose che contano davvero: cioè i valori (vedi sotto il quadro valoriale).