ORTODOSSI: sono detti anche Chiesa d’Oriente; ortodossso significa “Vero, autentico” cristiano.
Sono nati nel 1054 d.C. (come i cattolici, d'altronde) dallo scisma di Costantinopoli (la nuova capitale dell’impero romano dopo Roma) dalla lotta di potere fra il vescovo di Roma e quello di Costantinopoli. Dopo la Scomunica reciproca tra i due vescovi, lo scisma durerà fino al 1964.
Ma la chiesa d’oriente si è a sua volta scissa in una ventina di chiese autocefale (e Chiese nazionali) sotto la guida di unPatriarca (dal latino Pater = Padre) ed è diffusa soprattutto nell’Europa Orientale.
A sua volta il Patriarca è aiutato a guidare certe zone dai vescovi, e questi dai preti locali (chiamati in Russia pope).
Il Credo degli ortodossi è uguale a quello dei cattolici (tranne la questione teologica del filioque), ma essi hanno alcune differenze:
un diverso capo (che per loro è nazionale, il patriarca, e non mondiale),
liturgie più lunghe ma cantate e senza obbligo di restare per tutta la durata della cerimonia (perché la liturgia è per Dio, non per l’uomo),
il sacerdozio è anche in parte diverso (cioè, i preti sono sempre e solo maschi ma si possono sposare: nel caso non faranno carriera);
le icone (immagini) sono importantissime;
la data del loro Natale è diversa (7 gennaio);
negano l’esistenza del purgatorio (e la validità delle indulgenze) ma credono nel premio e nel castigo eterno assegnato solo dopo il giudizio universale e la concezione immacolata di Maria;
il laico ha ruoli più rilevanti e particolari (partecipa, per esempio, all'elezione dei vescovi assieme al clero, amministra la comunità come un parroco cattolico, svolge educazione teologica, può predicare in chiesa), specie nel ricco monachesimo.
Luogo centrale del tempio è l’altare posto dietro l’iconostasi (ricco pannello di icone meravigliosamente dipinte).