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Mohandas Karamchand Gandhi (Porbandar, 2 ottobre 1869 – Nuova Delhi, 30 gennaio 1948), detto il Mahatma ("grande anima"), o Bapu (che in hindi significa "padre"), uno dei pionieri e dei teorici della disobbedienza civile di massa (satyagraha) che ha portato l'India all'indipendenza.
Gandhi ha ispirato personalità quali Martin Luther King, Nelson Mandela, Aung San SuuKyi e tanti altri.
Nasce nel 1869 in una città di pescatori, in una famiglia dedita al commercio: il nome Gandhi significa infatti "droghiere". All'età di 12 anni Mohandas si sposa, come da tradizione, con un matrimonio combinato: avrà 4 figli, tutti maschi. A diciassette anni parte per studiare Legge a Londra (l'India è una colonia inglese). Per questo motivo, avendo scelto di vivere all'occidentale, secondo i costumi inglesi, viene condannato dalla sua città a vivere fuori casta.
Nel 1891 torna in India ma per poco tempo: fa pratica di avvocato e il suo studio legale lo incarica di difendere una causa in Sudafrica. Mohandas è un individuo timido, indifferente alla politica, impacciato quando deve parlare in tribunale. Ma in Sudafrica entra in contatto con una realtà a lui sconosciuta: l'apartheid (la segregazione degli uomini di pelle nera), e con le condizioni di quasi schiavitù nelle quali vivono 150 mila suoi connazionali.
Ciò produce in lui un'evoluzione interiore profonda. Comincia contestando il fatto che gli uomini di pelle scura devono viaggiare in Terza Classe e lui, avendo il biglietto di Prima Classe, si fa espellere dal treno non volendo passare in Terza; un'altra volta, prende una diligenza a cavalli ma il conducente gli impedisce di viaggiare con gli altri passeggeri europei e lo picchia perché Mohandas si rifiuta di spostarsi sul predellino. Gandhi scrive lettere di protesta alla stampa, e indice una riunione pubblica a cui prendono parte tutti i suoi connazionali del Sud Africa e in quell'occasione pronuncia il suo primo discorso pubblico. Fonda nel 1903 un giornale con cui informare circa questa questione.
Acquista 50 ettari di terreno presso la città di Durban, e si insedia con la sua famiglia e i suoi collaboratori, dando vita ad una comunità dedita all'agricoltura: è il primo modello di ashram, una sorta di regime monastico, in cui vige povertà, lavoro manuale e preghiera. Nel 1906 decide di fare voto di castità, di praticare il digiuno, di smette di consumare latte; si taglia i capelli, pulisce lui le latrine (attività che in India era riservata alla casta umana più bassa, quella degli intoccabili).
Nel 1906 decide di sfidare l'Impero britannico che da decenni occupa il territorio sudafricano: opta per un boicottaggio di tutte le merci britanniche contro l'obbligo di essere schedati dalla polizia. Gandhi chiede di sfidare le leggi ma a subire tutte le punizioni previste, senza mai ricorrere alla violenza e alla vendetta. Durante le proteste (durate 7 anni), migliaia di indiani (tra cui Gandhi) ma anche di cinesi vengono imprigionati e frustati (alcuni anche uccisi) per aver protestato e scioperato in maniera non-violenta. Ottiene tuttavia successo grazie all'opinione pubblica che reagisce a questi metodi duri applicati contro i pacifici manifestanti. Le leggi ingiuste vengono abolite. Quando Gandhi lascia il Sudafrica (a causa di una pleurite) e torna in India (nel 1915) è festeggiato come un eroe nazionale.
Nel maggio 1915 fonda un âshram anche in India con 25 tra uomini e donne, con voto di verità, di celibato, non violenza, povertà, servizio al popolo indiano. Negli anni 1917-1918 inizia la lotta contro le ingiustizie che vede in patria: decine di migliaia di contadini, invece di coltivare gli alimenti necessari alla loro sussistenza, sono costretti a coltivare l'indigofera, una pianta da cui si ricava l'indaco (necessario per colorare i tessuti), per ordine britannico, ricevendo scarsi compensi, che li riducono in povertà estrema. Gandhi decide di creare un'organizzazione di volontari che si occupano di pulire i villaggi, costruisce scuole e ospedali. Per questo Gandhi e compagni vengono arrestati dalla polizia per «turbamento dell'ordine pubblico» (anche se l'accusa verrà poi ritirata per la presenza massiccia di migliaia di manifestanti dinanzi al tribunale).
Nel 1919 però le leggi che restringono le libertà degli indiani vengono ancor più feroci. Gandhi si oppone con uno sciopero generale,con un’astensione di massa dal lavoro, con preghiera e digiuno. Viene arrestato, ovviamente. Scoppiano disordini in tutta l'India, ma ad Amritsar (il 13 aprile) truppe britanniche aprono il fuoco contro centinaia di civili che rimarranno uccisi, ferendone migliaia. Le violenze che ne conseguono nei due campi opposti porterà Gandhi a criticare sia il Regno Unito sia i suoi connazionali: “la violenza è malefica e non può essere mai giustificata”. Sempre nel 1919, Gandhi scende in politica, nel partito del Congresso Nazionale Indiano, per ottenere l'indipendenza del suo paese.
Gandhi suggerisce il boicottaggio dei prodotti stranieri, in particolare di quelli inglesi, soprattutto nel settore tessile: chiede a tutti gli indiani, poveri e ricchi, di vestire il khadi, un vestito filato a mano (con l'arcolaio a ruota, il charka) per boicottare le stoffe inglesi. Gandhi propone almeno un'ora al giorno che ogni indiano tessa a mano i propri vestiti. Lo stesso Gandhi ovviamente filava e girava con un abito bianco, fatto in khadi, che diventerà l'uniforme del Partito del Congresso Indiano, e il khadi finirà nella bandiera dell'India indipendente (1947).
Quando il governo britannico non concede l'indipendenza all’India, Gandhi opta per una clamorosa operazione: nel marzo del 1930 stabilisce la campagna contro la tassa del sale, con la celebre Marcia del sale (12 marzo e 6 aprile 1930, 380 km). sulle coste dell'Oceano indiano estraggono il sale in aperta violazione del monopolio reale. L’azione viene repressa imprigionando più di 60.000 persone. Quando nel 1931 Gandhi esce di prigione, il governo britannico decide di negoziare l'indipendenza dell'India con Gandhi. Firmano un primo Patto (i britannici liberano prigionieri politici, legittimano la raccolta di sale per uso casalingo, riconoscono il diritto degli indiani di vestire tessuti indiani) e Gandhi si impegna a sospendere la disobbedienza civile. Ma segue una nuova campagna di repressione britannica che porta nel 1932, Gandhi di nuovo in prigione; stavolta opta per un digiuno ad oltranza. Dopo sei giorni di digiuno, quando Gandhi rischia di morire, il governo britannico revoca il provvedimento di detenzione. Gandhi si ritira dalla vita politica.
Durante la Seconda guerra mondiale, Gandhi propone di contribuire in militari alla guerra solo se gli inglesi avrebbero riconosciuto agli indiani la libertà negata a guerra finita. Il governo britannico non cede e reagiscono con arresti di massa, violenze e repressioni senza precedenti. Migliaia uccisi o feriti dalla polizia. Gandhi e tutti i dirigenti del Congresso vengono arrestati. Reterà in carcere due anni. Rilasciato nel maggio 1944, è gravemente ammalato.
Il nuovo Primo Ministro britannico, Clement Attlee, decide di trasferire l'indipendenza all'India.
La Lega Musulmana, il secondo maggior partito indiano, però propone di creare anche una nuova nazione indiana, islamica: il Pakistan. Questa proposta crea fortissime tensioni politiche, da cui però nascono due stati, il Pakistan e l'India.
Nel Kashmir scoppia da ciò una guerra, la guerra indo-pakistana. E' il 1947.
Per la pace, a 78 anni, Gandhi ricomincia il digiuno: perché si interrompa la guerra civile in India. Solo dopo l'accettazione delle sue richieste Gandhi smetterà il digiuno.
Il 30 gennaio 1948 a New Delhi, mentre si reca alla consueta preghiera delle 17, Gandhi viene assassinato con tre colpi di pistola da un fanatico indù che lo accusava di essere stato troppo favorevole agli islamici.
Gandhi è l'inventore della disobbedienza civile, cioè violare pubblicamente e consapevolmente le leggi ritenute ingiuste accettandone le punizioni previste dalla Legge per la violazione commessa (rifiutare la sanzione prevista non è considerato un atteggiamento non-violento). Esempi di disobbedienza civile sono non pagare le tasse; praticare l'obiezione di coscienza al servizio militare; violare le norme che limitano illegittimamente libertà fondamentali (libertà di stampa, di manifestazione, di sciopero, di riunione, ecc. ).
Gandhi condusse una vita estremamente semplice, ritenendo che solo un distacco dalle necessità materiali potesse portare sulla via della verità, verso Dio: « Chi non controlla i propri sensi è come chi naviga su un vascello senza timone…”.
Gandhi riservava un giorno della settimana al silenzio, in quanto parlare poteva rompere la sua pace interiore. Il silenzio poteva purificare l’anima. Comunicava con biglietti di carta.
Stabilì l'adozione di un unico abito per tutti gli indiani, indipendentemente dalle loro differenze economiche o religiose, nel nome di una uguaglianza sociale vera e propria.
Rinunciò ai rapporti sessuali all'età di 36 anni: castità significava purezza delle aspirazioni e dei pensieri, autocontrollo del palato e autodisciplina. Non era disprezzo per la sessualità, ma rispetto profondo verso il potere generativo dell'atto sessuale.
Fu un vegetariano rigoroso nella convinzione che uomini e animali siano allo stesso modo creature di Dio, sensibili alla gioia e al dolore.
Gandhi praticò spesso dei lunghi periodi di digiuno, e un disinteressato fare il bene degli altri, anche a costo di sacrifici personali, nell'amore e nell'uguaglianza: « Io e te siamo una sola cosa: non posso farti male senza ferirmi. ».
«Ci sono cose per cui sono disposto a morire, ma non ce ne è nessuna per cui sarei disposto ad uccidere. ». Gandhi afferma come anche se sottoposti ai più terribili soprusi, alle più gravi ingiustizie, ai più strazianti dolori, mai e poi mai si deve ricorrere alla violenza verso il prossimo. non è con la forza che si risolvono le controversie, ma con la volontà e il coraggio di sopportare il male pur di vincere l'ingiustizia.